Politica Rosetana
IL PD SPIEGA L’AUMENTO DELLE TASSE

L’articolo pubblicato sul MESSAGGERO Abruzzo mercoledì 19 aprile 2017.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 20 Aprile 2017 - Ore 15:00

Non si è fatta attendere la replica del Partito Democratico di Roseto, che governa da solo la seconda città della provincia dopo il capoluogo, a seguito le critiche ricevute da tutte le opposizioni relative all’approvazione del bilancio.

Tutti i consiglieri di opposizione (Enio Pavone, Rosaria Ciancaione, Nicola Di Marco, Alessandro Recchiuti, Mario Nugnes e Angelo Marcone) hanno attaccato all’unisono l’Amministrazione Di Girolamo, per l’aumento della Tari e di alcune tariffe come quelle della refezione scolastica e della colonia per gli anziani.

Dopo le critiche di chi ha definito il bilancio del Comune “lacrime e sangue”, il Pd rosetano ha dichiarato: «I consiglieri di maggioranza hanno approvato con grande senso di responsabilità un bilancio che chiede sacrifici ai cittadini, l’opposizione invece comincia a sfaldarsi».

Gli attuali governanti scaricano poi le responsabilità degli aumenti su chi li ha preceduti, affermando: «Il problema per i rosetani è che l’aumento della Tari, per esempio, è dovuto a una serie di inefficienze nella riscossione e superficialità contabile della precedente giunta Pavone. Nonostante la minoranza sta cercando, inutilmente, di obnubilare le menti spandendo fake news, i rilievi ai bilanci precedenti non sono fatti da una parte politica, ma da un organo dello Stato come la Corte dei conti».

I democrat hanno poi sottolineato come nell’ultima assise civica ci sia stato uno scaricabarile tutto interno all’opposizione, da parte dell’ex sindaco Enio Pavone verso l’ex dirigente di ragioneria Rosaria Ciancaione, impegnandosi a rimettere a posto i conti ereditati, come dichiarato dai governanti, in un forte stato di criticità.

Circa l’emendamento che le opposizioni hanno presentato in Consiglio comunale per l’abbassamento della Tari, il Pd rosetano spiega: «I Revisori dei conti nella loro relazione scrivono: “a livello di equilibri complessivi, i vincoli di finanza pubblica sono destinati ad aumentare, non lasciando più alcun margine discrezionale di manovra legato a operazioni creative, non ammesse dai cogenti principi contabili”, dando così il proprio parere negativo. Ecco perché, purtroppo, l’emendamento non è stato preso in considerazione dalla nostra maggioranza».



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