Serie A2, Roseto Sharks, Playoff, Ottavi, Gara 4.
ROSETO-LEGNANO: LE PAGELLE DI LORENZO SETTEPANELLA.

I voti ai giocatori del Roseto, vittoriosi nella quarta gara dell’ottavo di finale dei playoff e qualificati per il quarto di finale contro la Virtus Bologna.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Domenica, 07 Maggio 2017 - Ore 23:30

ROSETO 64
LEGNANO 61

Parziali: 18-13; 13-14 (31-27); 18-20 (49-47); 15-14 (64-61).

La partita e le foto su ROSETO.com.
https://www.roseto.com/scheda_news.php?id=16198


ADAM SMITH 7
Assai più umano che in altre occasioni per l'eccellente difesa di un superlativo Palermo prima e di un volenterosissimo Maiocco poi (chiude con 19 punti, ma con 6/16 dal campo), ma nel 2/2 ai liberi a 34 secondi dalla fine, e nell'altro 2/2 26 secondi dopo, ci sono tutta la freddezza e gli attributi di un leader unico. L'uomo chiave della stagione degli Sharks.

ANDREA PIAZZA 7
Fondamentale per impatto difensivo, concentrazione, visione di gioco, senso di opportunità nel commettere falli mirati, precisione al tiro.

ROBERT FULTZ 5,5
Non riesce a replicare la grande prova prodotta appena 48 ore prima, sparando a salve (0/5 dal campo in quasi 32 minuti), e guidando pericolosamente (3 perse di cui una, l'ultima, poteva costare carissima). Il più in debito di ossigeno per i gravosi impegni ravvicinati, ma per impensierire la Virtus il suo contributo di intelligenza, esperienza e classe sarà imprescindibile. E poi, mai sottovalutare il cuore di un campione, specie se è un cuore Fortitudo.

GIOVANNI FATTORI 6,5
Preziosissimo in attacco, con il tre punti del 27° (quello del 43-40) che fa venire giù il PalaMaggetti, presente a rimbalzo e perfino decisivo in difesa. Fosse successo un anno fa, per quello stoppone nel finale del terzo quarto rifilato ad un incredulo Maiocco, il sosia di Springsteen avrebbe potuto quasi quasi candidarsi come sindaco. E magari avrebbe anche vinto. Importantissimo, sempre e comunque. 

NICOLA MEI 6
Al pari di gara 3 non riesce ad incidere in attacco, ma come sempre si immola nella metà campo difensiva. E la “Mandrakata” del passaggio dietro la schiena che al 14° minuto consente a Piazza un agevole layup in contropiede quasi vale da solo il prezzo del biglietto.

RICCARDO CASAGRANDE 7
20 minuti di grande concentrazione, intensità, quantità, qualità. Eroico in difesa su Raivio, aggressivo lungo le linee di passaggio, che riesce a frangere almeno in un paio di occasioni, solido a rimbalzo (3 palloni conquistati, di cui due dal tabellone offensivo), altruista (2 pregevoli assist), pungente anche in attacco. La parabola del semigancio che oltrepassa l'inquietante sagoma di William Mosley è l'istantanea di una partita mai macchiata dall'ansia e dall'approssimazione. Uomo squadra se ce n'è uno, da rifirmare prima possibile.

VALERIO AMOROSO 7,5
Molto presente a rimbalzo (8 palloni arpionati in 34 minuti), fondamentale in attacco (il tre punti del 35° è il canestro più pesante della gara), impeccabile dalla lunetta (4/4), prezioso come regista aggiunto, addirittura sontuoso in qualche movenza in pivot basso. Terribilmente intenso e produttivo. Il migliore in campo.

BRANDON SHERROD 6
Brutalizzato e terrorizzato da Mosley, gioca una gara oggettivamente sofferente nella quale riesce ad emettere solo qualche tenue bagliore, come ad esempio i 5 rimbalzi, il percorso netto dalla lunetta ed il tiro piazzato dai 6 metri del 26° minuto (quest'ultima, per la verità roba non proprio sua). Iniziative che però passano in second'ordine a fronte delle 5 sanguinose quasi consecutive palle perse, accumulate a cavallo del quartultimo e del terzultimo minuto e per la responsabilità delle quali andrebbe tuttavia chiamato in causa chi lo ha ripetutamente e inopportunamente coinvolto in iniziative offensive a difesa schierata, completamente al di fuori del suo repertorio, a maggior ragione contro quei due satanassi di Ihedioha e Mosley. È un po’ come sfidare Rocco Siffredi nel suo campo. O hai numeri equivalenti, o rischi una magra.

COACH EMANUELE DI PAOLANTONIO 7,5
Porta a compimento un capolavoro tecnico e tattico fatto di rotazioni impeccabili, imposizione di ritmo e alchimie a profusione: difesa a uomo alternata a zona 2-3, zone press spalmata a tutto campo, negazione del pick and roll, gabbia d'acciaio attorno a Raivio. Armi che spuntano l'attacco di Mattia Ferrari al punto tale da tenerlo mediamente a 62 punti nell'arco dell'intera serie e che portano gli Sharks sulla strada della Virtus Bologna. Un risultato che premia un lavoro costante, meticolosissimo, che oltre che tecnico è psicologico, e di altissimo livello. Quella contro le V Nere appare un'impresa oggettivamente proibitiva, ma il semplice fatto di poter calcare il loro parquet nei quarti playoff rappresenta una medaglia al valore per sé, i suoi ragazzi, lo staff tecnico al completo e la società. Se non è il coach dell'anno, ditemi voi chi potrebbe mai esserlo.







Stampato il 04-18-2024 21:18:43 su www.roseto.com