Buon compleanno a Romano Macrì, uomo di cavalli e compianto amico. Questa è una lettera che scrissi il 27 luglio 2002, dopo la sua scomparsa avvenuta il 14 luglio 2002.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 11 Ottobre 2017 - Ore 20:00
Romano,
e adesso che fai? Te la godi rilassato e leggero, fra le nubi che hai maledetto in mille partenze, quando ti bagnavano all’alba?
E adesso che gli diciamo alla gente che ti vedeva caracollare con quelle gambe storte che parevi Zibì Boniek. Che gli diciamo a tutta gente che fa fatica a respirare. A vivere?
Gli possiamo dire che la morte migliore di un cavaliere di endurance è quel leggero battito d’ali che ti porta via il fiato vitale mentre corri, corri alla ricerca di un sentiero libero per andare avanti?
Gli possiamo dire che non è peccato andarsene in quel modo brusco e incredibile, se poi rimani vivo e guizzante, conficcato fra cuore e fegato di tutti quelli che ti hanno coperto d’affetto da quando sei nato?
Pensaci, pensa a quanti hanno portato acqua, fieno e avena ai tuoi cavalli. Pensa a quelle carovane multicolori che fanno dell’endurance un cimento vivo e bellissimo. Pensa a quante persone avevano te per punto di riferimento di ogni fine settimana.
Cosa dobbiamo dire a queste donne e a questi uomini di cavalli, che hanno condiviso acqua e vento, sole e pietre, tramonti e albe con te?
Forse non dobbiamo dire niente, perché se hanno corso con te e per te, sanno che bisogna andare avanti. Sanno che l’endurance è come la vita e che, finita una sfida, ce n’è subito pronta un’altra.
Ti ricordo in giro per l’Italia, giocondo e volitivo, sempre pronto a dare una mano e sempre vitale, sapido nella polemica, schietto e leale.
Ti ricordo a Badia Tedalda, nel 1992, quando dicesti al “nostro” Claudio Di Marco, che aveva cotto il suo Otello: «Aò, ma ndò volevi annà cò quela fretta maledetta?».
Ti ricordo a San Marino, nel 1993, quando, invece di scappare, ti fermasti per riferrare, cuore vero, il cavallo di Angela Origgi, che insieme a te e a Sergio Tommasi conduceva la gara.
Ti ricordo anche in versione “elettronica”, quando mi mandasti una e-mail carissima, che conserverò fra le cose più importanti che posseggo.
Ti ricordo con Babi, donna che è difficile circondare con le parole. Grande Spirito.
Il Team Otello, fatto di abruzzesi “forti e gentili”, ti ha sempre voluto bene. Te ne vorremo sempre.
Riposa in pace e stacci vicino, con il tuo sorriso e la voglia di vivere insopprimibile che ha sempre mosso i tuoi passi e quelli dei tuoi cavalli.
Ciao Romà.
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Via Seneca [Il privè di ROSETO.com]
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