Serie A2 Est – Roseto Sharks
GIORGIO DI BONAVENTURA: POGGIO UMBRICCHIO O REAL MADRID, CONTA SOLO VINCERE...

L’articolo pubblicato sul MESSAGGERO Abruzzo venerd́ 9 marzo 2018.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 10 Marzo 2018 - Ore 17:30

«Non ci interessa se giochiamo contro il Poggio Umbricchio o il Real Madrid. Ormai non c’è più tempo di valutare la caratura degli avversari. Ormai conta solo giocare alla morte per vincere e salvarci».

Parole chiare quelle di Giorgio Di Bonaventura, figlio d’arte di coach Gabriele che riportò il Roseto in Serie B nel 1996, arrivato a inizio stagione nel Lido delle Rose da Capitano del Moncalieri Campione d’Italia Under 20 (trofeo alzato proprio al PalaMaggetti).

Il giovane, voluto da coach Di Paolantonio soprattutto per le missioni difensive, dopo 23 gare ha un minutaggio di 13,8 nel corso del quale segna 3,2 punti e cattura 1,8 rimbalzi. L’apporto dell’ala under è stato fondamentale nei due scontri diretti vinti in casa contro Orzinuovi (10 punti, 14 di valutazione) e Bergamo (13 punti, 3 rimbalzi, 2 assist, 13 di valutazione) mentre all’andata, a Trieste (partita persa 82-63) chiuse con 13 punti, 4 rimbalzi e 18 di valutazione in 25 minuti.

In vista della partita di ritorno, Di Bonaventura osserva: «Trieste è una corazzata. Purtroppo per noi arriva a Roseto in un periodo non positivo, avendo perso 5 trasferte consecutive ed essendo usciti in malo modo dalla Coppa Italia. Questo significa che saranno arrabbiati e in cerca di un successo per riscattarsi e dare un segnale alle zone alte del campionato. Ma noi dobbiamo fare di tutto per portare a casa la vittoria».

La settimana di allenamento dopo la pausa ha visto il ritorno in gruppo dell’infortunato Ion Lupusor, che ha saltato la trasferta di Imola. Di Bonaventura chiosa: «Abbiamo avuto tre giorni di riposo fisico, ma con la testa non abbiamo mai staccato e questo si è visto da come siamo ripartiti in questa settimana di allenamenti, sempre molto intensi».

L’under col numero 11 sorride quando gli si fa notare che è stato fondamentale nei due scontri diretti, quasi fosse un portafortuna, dichiarando: «Sono contento di essere considerato una sorta di amuleto e spero di portare fortuna qualche altra volta, necessaria alla nostra salvezza. Tornando al campo, il mio ruolo è quello di farmi trovare pronto, quando il coach mi chiama, intanto in difesa e poi sperando di fare qualcosa di buono in attacco, sapendo che il farsi trovare pronti dipende dall’intensità impiegata negli allenamenti settimanali».

Sulla corsa per la salvezza, Di Bonaventura conclude: «Si salverà chi ha più fame. Noi ne abbiamo e, rispetto a Orzinuovi e Bergamo, abbiamo il pubblico più caloroso. Speriamo ci supporti fino al termine del campionato, aiutandoci a conservare una tradizione cestistica che dura da oltre un secolo».



Stampato il 03-28-2024 13:18:54 su www.roseto.com