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Giovedì, 28 Marzo 2024 - Ore 18:01 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Andrea Suriani – Diario dell’arbitro tifoso dell’arbitro
LE DUE FINALI E IL RITORNO: EMOZIONE UNICA.
Londra 2012, Finale Olimpica di Basket. Andrea Suriani alla North Greenwich Arena.

Londra 2012, Finale Olimpica di Basket fra USA e Spagna.

Londra. Sulla strada per il Museo di Storia Naturale.

Andrea Suriani, arbitro tifosissimo dell’arbitro Lamonica, aveva previsto la seconda chiamata olimpica di Luigi con 343 giorni di anticipo. Si merita un Diario dedicato al suo idolo…

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 17 Agosto 2012 - Ore 18:30

Puntata 10 di giovedì 16 agosto 2012
 
Ciao a tutti!

Ci eravamo lasciati che stavo per entrare nella North Greenwich Arena, all'inizio della finalina. Sono trascorsi 3 giorni dalla fine delle Olimpiadi e ieri sono tornato a casa. Ho voluto prendere un po' di tempo per scrivere questa puntata finale e, sapendo poi quanto mi
mancherà scrivere e raccontare le mie esperienze qui, ho preferito farlo a mente fredda, senza l'adrenalina del momento che mi avrebbe sicuramente fatto perdere qualcosa per strada.

Devo ammettere che la North Greenwich Arena è davvero qualcosa di elettrizzante sia per i giocatori, sia per gli arbitri e gli spettatori. Già da fuori si può capire l'immensità di questo palasport, che nella zona esterna ha praticamente un centro commerciale attorno,
pieno di negozi ma sopratutto di posti per mangiare.
 
All'uscita della metropolitana di North Greenwich, decine di volontari mostrano la strada per accedere ai controlli di sicurezza. Devo ammettere che la fila scorreva via che era una meraviglia! Pensate che l'arena contiene 20.000 posti...
 
Varcati i controlli di sicurezza, la fiumana umana viene divisa per consentire ad ognuno di raggiungere il proprio settore; attraversando un ulteriore controllo, questa volta con tanto
di verifica del biglietto, si arriva dentro l'arena dove decine e decine di volontari ti accolgono per mostrarti dove metterti a sedere. Ammazza che pazienza che ci vuole! Con gente che magari non parla un buon inglese e quindi con non poche difficoltà per essere
aiutati, ma tutto nella massima gentilezza.

Capito quale fosse il mio gate, mi sono precipitato di corsa a prendere il mio posto. Quarto anello centrale. Devo essere sincero: nonostante la distanza, vedevo che era una bellezza! Dopo la finalina vinta dalla Russia (con non poche polemiche) io e Luigi ci siamo incontrati per accordarci sulla sua valigia e mangiare una cosa al volo. Poi ci siamo diretti all'arena per guardare la Finale Olimpica.

Per la Finale, il mio posto era al livello 1, a pochi metri dal campo e vicino alla postazione riservata agli arbitri e commissari FIBA, sicché alla fine del primo tempo sono uscito per cercare Luigi, ma davanti mi trovo uno che non ha bisogno di presentazioni: Romualdas
Brazauskas, grandissimo ex arbitro internazionale e ora commissario FIBA, al quale chiedo: “I'm sorry but… I'm Italian referee… so can I…”. Non faccio in tempo a finire la frase che mi accoglie con un sorriso e un abbraccio, parlandomi in un italiano elementare. Facciamo la foto e nei suoi occhi ho letto una specie di “commozione”, come se un piccolo arbitro venuto dall'Italia per vedere le Olimpiadi abbia fatto felice il grande arbitro, chiedendo semplicemente una foto ricordo. Ci salutiamo con un suo augurio e mi dirigo a finire di vedere la partita.

Ora scriverò qualcosa di scontato ma… gli americani dal vivo fanno veramente impressione!  La velocità con la quale eseguono i fondamentali è qualcosa di incredibile, per non parlare della loro forza fisica. La partita è stata molto combattuta, punto a punto fino a pochi minuti dal termine, quando gli USA sono riusciti a prendere il margine che li ha poi portati alla Medaglia d'Oro. Per molti era scontato, ma vi posso dire che a 5 minuti dalla fine, quando la Spagna era in vantaggio, i tifosi USA non erano proprio tranquilli!

Durante tutte la partite a cui ho assistito, lo show nei time out e tra i vari tempi di gioco è stato fantastico. Speaker che intrattenevano il pubblico, bambini che cercavano di segnare, finti addetti alle pulizie che iniziano a ballare l'hip hop, funamboli che saltano 3 corde  contemporaneamente. Insomma, non mi sono annoiato!

Durante la cerimonia di premiazione, posso dire di aver veramente realizzato quello che può essere per un atleta partecipare a una Olimpiade: quattro anni di sacrifici, di sudore, di duri allenamenti, di gioie e di amarezze per un unico obiettivo: una medaglia olimpica. E vedere Kobe vicino al mio posto esultare per la sua seconda medaglia d'oro olimpica è stato veramente fantastico! Avrei tanto voluto fare una foto con lui, ma era proprio impossibile
avvicinarsi per cui, vista la consegna della medaglia d'oro, durante l'inno USA ho ben pensato di uscire dall'arena evitando la marea umana che sarebbe venuta poi. Infatti la mia scelta si è rivelata vincente, poiché in pochi minuti ho preso la metro, direzione un pub di West London, dove con alcuni amici italiani, portoghesi, cinesi, greci e polacchi, abbiamo guardato la cerimonia di chiusura, spettacolare, mangiando e bevendo qualcosa.

Il giorno di lunedì l'ho passato interamente girando musei, tra cui il Natural History Museum e il Science Museum, che sono vicini tra loro. L'edificio del Natural History Museum risale al 1870 e fu costruito appositamente per accogliere le collezioni di storia naturale nazionali. All'inizio faceva parte del British Museum, poi fu trasferito all'attuale sede ed il tempo per tale operazione richiese più di un anno. L'ultima collezione trasferita fu quella di zoologia, che richiese 94 giorni. Attualmente il museo conta, dislocate su 4 piani, più di 33 sale espositive anche di grandi dimensioni; queste sale sono divise in 4 zone: zona rossa; zona verde; zona blu; zona arancione. Sono già stato ai musei l'anno scorso, ma alla richiesta del mio amico portoghese Sergio di accompagnarlo non ho saputo resistere. Vado sempre volentieri perché sono musei talmente grandi che ogni volta mi accorgo che la volta scorsa ho lasciato qualcosa da vedere! Se andrete a Londra prossimamente, vi consiglio di andarli a visitare.

Martedì mattina ho preso il primo volo che mi ha portato ad Amsterdam e da lì, poi, la coincidenza per Roma Fiumicino. Sono stati giorni intensi, emozionanti che rimarranno sempre nella mia mente e nel mio cuore.

Sarà scontato chiudere questo diario con dei ringraziamenti, ma non posso farne a meno.
Ringrazio Luigi per tutto quello che ha fatto per me e Luca per l’ospitalità sul sito. Grazie a Marco che mi ha sempre incoraggiato, ad Augusto che ha sempre creduto in me, a tutti i miei colleghi che mi hanno chiamato e non, a Mauro e Claudio per continuare a darmi consigli, alla mia ragazza per avermi sopportato, alle persone che mi hanno scritto su Facebook.
Grazie, grazie, grazie.

Ora sono sul treno che mi porterà alle mie tanto aspettate e sospirate vacanze. Un abbraccio a tutti!
 
 
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Andrea Suriani
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