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Musica
DANIELE FALASCA: IL ROSETANO CON LA FISARMONICA.
Roseto, 23 giugno 2014. Daniele Falasca con il suo ultimo disco ‘Insieme a te’.

Taormina, 21 luglio 2014. Daniele Falasca suona, ospite del concerto del Volo. In primo piano, Gianluca Ginoble.

Silvi, 16 gennaio 2013. Daniele Falasca, ospite della trasmissione ‘Time Out’, posa insieme al campionissimo di basket ed ex allenatore dell’Italia, coach Charlie Recalcati.

Intervista al pianista, fisarmonicista e compositore, reduce dai due concerti a Taormina con il Volo di Gianluca Ginoble.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 25 Luglio 2014 - Ore 13:30

Daniele Falasca, “favorisca i documenti”...
«Pianista, fisarmonicista e compositore, nato nel 1973. Vivo da solo, insieme al mio pianoforte a coda, da circa 10 anni».
 
Figlio d’arte?
«No. Mio padre operaio Teleco Cavi, mia madre ottima casalinga. Ma sono nipote d’arte».
 
Ah, i nonni!
«Il mio è nonno Sabatino Falasca, fisarmonicista classico».
 
Devi a Nonno Sabatino la passione per la musica?
«Sì. Ero attratto dai suoni già all'età di 4 anni. Ascoltavo la sua fisarmonica, mentre studiava le difficili pagine musicali degli autori di musica classica. Nonno, oltre alla forte passione per la musica, mi ha trasmesso anche il senso del sacrificio e la dedizione allo studio costante sullo strumento musicale».
 
L’arte musicale presa dalla strada più ripida...
«Ho sempre avuto le idee molto chiare. Mi svegliavo di notte, all’età di 6 anni, per ascoltare i concerti di musica classica che trasmetteva la Rai in quei fantastici anni. Non ascoltavo solo la melodia dell’opera, ma ero attento alle note delle diverse sessioni dell'orchestra: violoncelli, viole, ottoni. Mi incantavo quando strumenti come il clarinetto o il fagotto interpretavano un frammento di melodia. Mi divertivo a seguire il direttore d’orchestra e sognavo di farlo io, il direttore».
 
Al di là della sopportazione delle levatacce notturne, la tua famiglia ti ha sostenuto?
«Mio padre mi ha sempre detto di seguire un’altra strada, preferibilmente gli studi in ingegneria o medicina. Mi ha sempre consigliato, stranamente, di svolgere l’attività musicale solo per hobby, ma si è scontrato con un Ariete ascendente Ariete... e questi sono i risultati (ride, n.d.r.)».
 
Il disco appena uscito è il tuo quinto, giusto?
«Sì, finora ho realizzato, come musicista/compositore, cinque album: “Più di mille parole”, “Ricomincio da qui”, “AnimaLibera”, “La voce dentro me” e “Insieme a Te”».
 
Oltre ai tuoi lavori, c’è poi un vasto elenco di collaborazioni e partnership. Della serie: sempre sul pezzo...
«Direi di sì. La partnership più importante è quella con la prestigiosa ditta di fisarmoniche “Brandoni & Sons”, per la quale sono endorser da circa tre anni, avendo iniziato poco dopo il mio ritorno alla fisarmonica dal pianoforte. I nomi degli artisti con i quali ho avuto l'onore di collaborare sono diversi: Fabrizio Bosso, Marco Tamburini, Luca Colombo, Fabio Zeppetella, Rossana Casale, Aida Cooper e tanti altri. Collaboro poi con talenti abruzzesi che mi piace citare: Fabrizio Mandolini, Glauco Di Sabatino, Dante Francani, Cristiano e Anchise Vetuschi, Luca Bulgarelli, Alberto Celommi, Massimiliano Coclite, Arturo Valiante, Bruno Marcozzi, Alessia Martegiani, Gianluca Caporale, Pierluigi Fidanza».
 
Dal pianoforte alla fisarmonica: quando e perchè?
«Si è trattato di un ritorno alle origini. Ho iniziato con la fisa e ho completato gli studi in fisarmonica classica con il bravo Maestro Giuseppe Pagni, con il quale ho avuto molte soddisfazioni vincendo diversi concorsi internazionali. Purtroppo, questo stupendo strumento in quei giorni non era riconosciuto in conservatorio, quindi dovetti passare al pianoforte diplomandomi al Conservatorio “A. Casella” di L’Aquila. Dopo 24 anni di attività al pianoforte sono tornato con rinnovata passione alla fisarmonica, ottenendo tante soddisfazioni in poco tempo».
 
Roseto degli Abruzzi e la musica: Fabrizio Mandolini, Gianluca Ginoble, Dante Francani e tanti altri. Come vedi la scena artistica locale? E come vedi gli artisti rosetani?
«Roseto degli Abruzzi, molti anni fa, era una cittadina piena di buona musica. Mio padre mi ha sempre parlato della “Fontanina”, storico locale sulla nazionale dov’è ora l’Hercules, del “Lido Mirella” e di tanti altri luoghi che ospitavano grandi nomi. Purtroppo, non c’è mai stata una buona gestione musicale a Roseto dopo quegli anni. Mettici pure che ultimamente sarà colpa della crisi economica, ma direi che attualmente c’è poco spazio a Roseto degli Abruzzi per i suoi musicisti, che credo siano di altissima qualità e meriterebbero il giusto spazio. Con l’amico Fabrizio Mandolini, quando abitavo di fronte casa sua, ho ascoltato per molti anni i suoi studi musicali giornalieri. Ricordo l’evoluzione del suono dei suoi sax, il suo modo di fraseggiare sempre elegante ed intelligente, senza mai buttare note. Ecco, ad esempio Fabrizio è un musicista preparatissimo, oltre che rispettoso verso la musica e le persone. Gianluca Ginoble è un talento raro, ed è stato mio allievo di pianoforte prima della trasmissione “Ti lascio una canzone”, che lo ha portato al grande successo. Oggi ho avuto la fortuna di suonare con lui nel Tour italiano del Volo, perché il suo produttore Torpedine ed il grande arrangiatore Celso Valli mi hanno voluto con Gianluca, dopo avermi ascoltato su YouTube. Dante Francani è un cantautore molto interessante. L’ho sempre pensato, sin dalla prima volta che abbiamo suonato insieme le sue note. È anche un amico, con il quale ho l’onore di collaborare e con cui spero di realizzare gli ottimi progetti che abbiamo iniziato, insieme ai musicisti Fabrizio Mandolini e Glauco Di Sabatino. E, a proposito, con il fenomeno Glauco Di Sabatino ci conosciamo “da sempre”. Ho studiato pianoforte con il padre – il mitico Vincenzo – e oltre al suo talento eccezionale per la batteria c’è sempre stata una sana amicizia e stima reciproca. Sono tanti gli amici musicisti, alcuni già citati, con i quali mi piace ancora collaborare. Mi fermo qui nella risposta, altrimenti rischio di tenerti un giorno intero».
 
Il “crowfunding” (finanziamento collettivo dal web) per produrre il tuo ultimo disco. Come mai?
«Dopo la mia iscrizione su Facebook, ho notato che i “mi piace” aumentavano giorno dopo giorno. Dopo meno di un anno avevo già quasi 10.000 “mi piace”. Quindi ho voluto provare a coinvolgere attivamente anche chi mi seguiva sul web: la curiosità di vedere se le persone avessero acquistato in anticipo il CD era forte».
 
Quanto è difficile vivere di musica, nel periodo storico attuale?
«Molto difficile. Purtroppo c’è anche la speculazione su questa crisi. Chi organizza concerti cerca sempre di tagliare i compensi che spettano ai musicisti professionisti, mentre suonano quelli che lo fanno per hobby, almeno qui da noi. I sacrifici son tanti, non solo quelli legati agli anni di studio. Ci sono quelli della gavetta, che non tutti fanno».
 
Hai anche una scuola di musica. Come è nata e come va?
«Si chiama “MusicaHdemia” ed è nata grazie al consiglio del mio grande amico Sergio Rapagnà. Nel 2006 lavoravo come operaio nella ex ditta di famiglia, oggi gestita da mio cugino Fabrizio, e trasportavo enormi quantità al giorno di bibite varie e fusti di birra pesantissimi. Per 10 ore al giorno. È un lavoro che ho svolto per tre anni e che mi ha permesso di sistemare definitivamente il mio appartamento. Sergio mi propose di aprire una scuola di musica insieme a lui, a Campo a Mare, nella sede della palestra Top Center. Il primo anno ho continuato a lavorare nella ditta di mio cugino al mattino, mentre il pomeriggio svolgevo le mie lezioni di pianoforte, senza mai tralasciare lo studio che svolgevo la sera dopo cena, come ho sempre fatto durante i tre anni di lavoro; anni veramente durissimi. Pian piano, grazie anche al primo saggio che ha riscosso molto successo, le cose sono andate sempre meglio: la nostra professionalità e serietà ci ha premiati. Da circa due anni, ho trasferito la scuola di musica al centro di Roseto, in zona Municipio, gestendola da solo. Nonostante la crisi, riesco a lavorare dignitosamente».
 
Progetti futuri?
«Alcuni concerti con il mio “Falasca Quartet” e il grande onore di essermi esibito da special guest nelle prime due date del Tour Italiano del Volo, a Taormina il 20 e 21 luglio scorsi. Poi sarò ospite, per il quarto anno consecutivo, al “Festival Internazionale della Fisarmonica”, in quel di Castelfidardo».
 
Basta parlare! Salutaci in musica, consigliandoci qualche tuo link per ascoltarti su YouTube...
«Ve ne indico tre: il primo è il pezzo preferito di Gianluca Ginoble del Volo».
 
 
 
Luca Maggitti
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