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A2 Gold e A2 Silver
BILANCI DI FINE STAGIONE, PARTE QUARTA E ULTIMA.
Josh Jackson, l’uomo che ha girato la stagione del Roseto.
[Mimmo Cusano]


Stefano Blois, mohicano del basket classe 1994, analizza le squadre di A2 Silver classificatesi dal 9° al 12° posto.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 04 Giugno 2015 - Ore 23:00

Prosegue il nostro approfondimento sulle squadre di A2 che non hanno disputato i playoff: oggi analizziamo il campionato delle formazioni di Silver classificatesi dal nono al dodicesimo posto.
 
ORSI TORTONA
Il primo impatto della matricola piemontese con un torneo di questo calibro è stato complessivamente positivo, nonostante le difficoltà iniziali della squadra affidata a coach Cavina. Nelle prime sei giornate era infatti arrivata una sola vittoria, ed a spaventare era soprattutto un attacco che produceva meno di 64 punti a partita. L’innesto di Losi ed il pieno recupero del pivot Rotondo consentono però alla Orsi un netto cambiamento di marcia, con lo sprint di dieci vittorie (pur se una ottenuta a tavolino) nelle successive dodici, che proietta Galloway e soci a ridosso della zona-playoff. Obiettivo sfuggito soprattutto per le difficoltà in trasferta incontrate nella parte finale della stagione (tutte perse le ultime sei gare esterne), che frenano un po’ la corsa di una squadra comunque capace di archiviare molto presto la pratica-salvezza. Merito, oltre dei due stranieri (buono anche l’impatto di Crockett) anche della grande esperienza a disposizione nel pacchetto nostrano, uno dei più validi e profondi in assoluto, completato dai vari Simoncelli, Valenti e Venuto. Qualcosa in più era lecito aspettarsi dall’oriundo Tavernari, principale deputato a garantire pericolosità dall’arco ad un gruppo che non a caso ha chiuso al 31% (secondo dato peggiore del campionato). Ma, in attesa di misurarsi con la A2 unica, sono tanti i motivi per archiviare con soddisfazione la stagione appena conclusa in casa tortonese, e preparare quella a venire in cui la società bianconera punta a consolidarsi ulteriormente nel basket che conta.
Piazzamento finale: 9° con 32 punti (16 W-14 L)
 
PAFFONI OMEGNA
Navigare nei quartieri alti di classifica, con un occhio puntato alla valorizzazione dei tanti giovani in organico: il duplice obiettivo stagionale della Paffoni è riuscito solo in parte, perché se i promettenti under hanno beneficiato di spazio e responsabilità importanti, in classifica i rossoverdi hanno quasi sempre navigato fuori dai primi quattro posti. La discordanza tra rendimento casalingo ed esterno, emersa anche nelle passate stagioni, si è confermata croce e delizia in casa Fulgor: al PalaBattisti sono arrivate tante vittorie grazie all’ottimo attacco (il secondo nell’intero campionato), sempre capace di superare gli 80 punti tra le mura amiche. D’altro canto, eccessive sono state le amnesie difensive soprattutto lontano da casa, dove qualche sconfitta di troppo ha compromesso la possibilità di giocarsi il rush finale per i playoff nel finale. Da non sottovalutare comunque i problemi di infortuni che hanno colpito l’organico di coach Magro, costretto a rinunciare in 13 partite al playmaker titolare Tavernelli (i cui problemi hanno facilitato l’esplosione del 19enne Cappelletti, una delle note maggiormente positive della stagione) ed in pre-stagione al lungo Fontecchio, rimpiazzato con l’evanescente Dip. E’ invece rimasto una garanzia il rendimento di Iannuzzi (18 punti e 7 rimbalzi medi), miglior lungo italiano della categoria, e dell’americano Saddler, decisamente più costante e pericoloso di Conger. Al di là del decimo posto in classifica, un’annata comunque utile per gettare le basi di un nuovo progetto che si propone di far crescere ulteriormente una delle realtà più solide dell’attuale A2.
Piazzamento finale: 10° posto con 28 punti (14 W-16 L)
 
MEC-ENERGY ROSETO
Una stagione con tante facce quella vissuta all’ombra del Lido delle Rose, raggiungendo però con largo anticipo l’obiettivo fondamentale e dichiarato: la salvezza, con accesso diretto alla A2 unica. L’inizio non era certo stato dei più brillanti: diversi problemi fisici e il rendimento modesto di Usher avevano portato cinque sconfitte consecutive e l’ultimo posto solitario in classifica. L’arrivo di Jackson cambia completamente faccia agli Sharks, che con la guardia di passaporto maltese iniziano a vincere, anche in partite dove l’emergenza costringe coach Trullo a ruotare sei soli uomini. Dopo il secondo derby perso con Chieti, i biancazzurri spiccano definitivamente il volo: nove vittorie su undici, togliendosi la soddisfazione di sgambettare quasi tutte le prime della classe, e con l’innesto di Borra che aumenta nettamente il potenziale offensivo della MEC-Energy (che nel finale di campionato impiega dieci elementi, recuperando lo sfortunato Carenza), capace di superare gli 85 punti in sei delle prime sette partite disputate con il gigante torinese. La squadra vale probabilmente uno dei primi quattro posti ma non c’è il tempo materiale per raggiungerli, e sulla classifica finale pesano le ultime tre sconfitte, figlie del calo accusato nelle ultime settimane. Tra le rivelazioni stagionali due ottime prese come Moreno e Janelidze, il primo strepitoso jolly difensivo utile anche nell’altra metà campo, ed il secondo rivelatosi già ottimo elemento da rotazione alla prima esperienza in A2. A livello di costanza però, nessuno ha fatto meglio di Pitts: 30 partite tutte in doppia cifra, aggiungendo 5 rimbalzi e 4 assist ai quasi 19 punti di media. Con la speranza di rivedere molti di questi protagonisti anche nel prossimo campionato.
Piazzamento finale: 11° posto con  26 punti (13 W-17 L)
 
ANDREA COSTA IMOLA
Stagione positiva e meno sofferta del previsto, per la società romagnola che ha messo piuttosto comodamente al sicuro la salvezza nei primi due terzi di campionato, in cui Imola è stata in assoluto una delle migliori in Silver rapportando i risultati al valore dell’organico ed al budget a disposizione. E’ soprattutto il rendimento casalingo (6/6 iniziale al PalaRuggi) assieme alla buona organizzazione sui due lati del campo, a spingere l’Andrea Costa: anche quando gli infortuni costringono allo stop i due americani Perry ed Anderson (entrambi positivi), e i problemi di salute (fortunatamente risolti) tengono lontano dalla panchina coach Ticchi per qualche settimana, i risultati non ne risentono. Merito di un gruppo compatto, guidato dall’esperienza di Bushati e Prato ma anche con piacevoli scoperte italiane: elementi pescati nel ‘sottobosco’ come Hassan, De Nicolao e Maganza hanno avuto impatto largamente superiore alle aspettative. Il brusco crollo nel finale di stagione (una sola vittoria nelle ultime otto, per una squadra che ha oggettivamente un po’ staccato la spina) a salvezza ottenuta ha avuto qualche ripercussione sulla classifica, ma non sulla sostanza di un campionato largamente positivo, che ha avuto anche il merito di far riavvicinare il pubblico imolese alla sua squadra dopo il naufragio della stagione precedente in Gold. L’obiettivo è ora quello di continuare su questa strada, magari pescando altri elementi interessanti a basso costo che possano integrarsi al meglio con il nucleo attuale rispecchiando la filosofia societaria.
Piazzamento finale: 12° posto con 24 punti (12 W-18 L)

 
BILANCI DI FINE STAGIONE
 
Parte 1 – MANTOVA, TRAPANI, CASALPUSTERLENGO, BARCELLONA.
 
Parte 2 – JESI, NAPOLI, FORLI’, VEROLI.
 
Parte 3 – RAVENNA, REGGIO CALABRIA, CHIETI, SCAFATI.

 
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Stefano Blois
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