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Giovedì, 28 Marzo 2024 - Ore 15:33 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Roseto degli Abruzzi – Amministrative 2016
NOTTURNO CON BALLOTTAGGIO DI GIROLAMO-PAVONE. O, ALMENO, COSI’ PARE...
Sabatino Di Girolamo.

Enio Pavone.

Rosaria Ciancaione.

Voci dalla sala stampa: Tommaso Ginoble sereno, Paolo Gatti tira le orecchie ai suoi, Antonio Norante certo di vincere al ballottaggio, Sabatino Di Girolamo lancia un appello alla città.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Lunedì, 06 Giugno 2016 - Ore 06:30

E se stessi scrivendo solo sciocchezze?
 
Sono le 5 del mattino di lunedì 6 giugno 2016 e le sezioni scrutinate, guardando al sito del Comune di Roseto (quelli sono i numeri ufficiali, il resto sono chiacchiere), sono solo 3 su 24. Bene ma non benissimo, visto che i seggi sono stati chiusi alle 23 e che hanno votato 15.230 persone in 24 seggi. Fanno 635 voti di media da contare per ogni sezione... diciamo che ci stanno mettendo abbastanza, considerato che sono passate 6 ore. E però non posso lamentarmi: la brava e puntuale Gentilina Casini, dell’ufficio elettorale, me lo aveva pronosticato: «Fra una cosa e l’altra, si farà l’alba. Se basterà». Aveva ragione.
 
Ma andiamo avanti.
 
Sono uscito dalla sala del Consiglio Comunale alle 3:32 (giuro), tornandomene in bicicletta a casa. Luci accese solo nelle sedi elettorali. Piena e pulsante quella di Sabatino Di Girolamo, mogie quelle di Rosaria Ciancaione. Enio Pavone ha invece il suo quartier generale nella sala giunta, al primo piano del Comune.
 
Un caffé, qualche genere di conforto ulteriore ed eccomi a sbobinare le interviste fatte e riordinare gli appunti presi. Questo è il racconto della mia nottata.
 
Il diario notturno di queste elezioni inizia intorno all’una e mezza, quando – sotto il Municipio – incontro un amico che lavora nelle forze dell’ordine, non rosetano, che mi gela: «Che sali a fare sopra? Vuoi sapere come finirà? Te lo dico io: ballottaggio fra Di Girolamo e Pavone». Lo congedo con un sorriso e salgo.
 
Pochi minuti dopo arriva nella sala consiliare Marco Borgatti, veterano di mille campagne elettorali (e non), che cattura l’uditorio. È lui l’uomo dei numeri freschi – visto che di ufficiali non ce ne sono – e spiega: «Mi sono fatto il giro delle sedi e ho numeri su circa 3.000 voti rispetto agli oltre 15.000, provenienti da tutte le sezioni. Ecco la mie personalissime forbici: Sabatino Di Girolamo ha dal 38 al 40% dei voti, Enio Pavone dal 34 al 36%, Rosaria Ciancaione dal 23 al 25%».
 
Tutti i presenti si guardano e tutti pensano la stessa cosa: che debacle per #amoroseto! Borgatti, che pare legga nel pensiero (o forse è il primo a fare un pensierino sulla debacle), aggiunge: «Di solito un candidato antagonista prende sempre più voti della somma delle sue liste. Ricordate, nel 2011, Pio Rapagnà e Alfonso Montese? Pare invece che Rosaria Ciancaione abbia preso meno voti delle sue liste: una particolarità che in tanti anni non ricordo di aver mai visto su base italiana, salvo forse un paio di comuni, qualche anno fa, a Latina e Lodi».
 
Stiamo ascoltando Marco quando, alle 2 del mattino, entra nella sala consiliare l’onorevole Tommaso Ginoble. Questa la sua intervista, stando ai dati che ormai corrono di bocca in bocca (e che egli di certo avrà verificato prima di presentarsi in sala stampa), ma sempre con i dati ufficiali proiettati sul maxischermo che danno “zero” a tutti e tre i candidati.
 
Tommaso Ginoble, a che punto siete?
«Stiamo andando oltre le previsioni. Pur con la cautela che in questi casi è d’obbligo, penso che andremo al ballottaggio, forse da primi, avendo i dati ufficiosi di circa il 28% dei voti scrutinati».
 
Ti aspettavi questo risultato, anche se ufficioso?
«No. Mi aspettavo che Sabatino andasse al ballottaggio, arrivando a ridosso di Pavone, ma non mi aspettavo i numeri che si stanno prefigurando».
 
È vero che Sabatino sta prendendo molti più voti delle liste?
«Sì, ma la cosa non ci sorprende ed anzi ce lo aspettavamo, tanto è vero che abbiamo deciso di presentare un numero inferiore di liste, ma toste, perché sapevamo che Sabatino, essendo un candidato eccellente, sarebbe andato benissimo».
 
Sempre aspettando i dati ufficiali, cosa pensi abbia premiato Sabatino Di Girolamo?
«La sua sobrietà e la qualità dei candidati. Non ne serve un numero elevato, ma c’è bisogno di persone con una storia personale, rispettati e che rispettano l’elettorato e, quindi, riconoscibili».
 
Sono le due di notte, i numeri ufficiali non ci sono, ci lasciamo con Sabatino Di Girolamo al ballottaggio?
«Aspettiamo di arrivare al 50, 60% delle schede scrutinate, ma credo che non dovrebbe sfuggirci».
 
Torniamo a parlare fra giornalisti e qualche attivista politico e il tempo passa. Sul maxischermo, ancora nulla.
 
Si fanno quasi le 3 ed entra in sala Paolo Gatti. Ecco la nostra intervista.
 
Paolo Gatti, sono quasi le 3 di notte e pare che si delinei un ballottaggio fra Sabatino Di Girolamo ed Enio Pavone. Risulta anche a te? Te lo aspettavi?
«Negli ultimi giorni, anzi nelle ultime settimane, io ero in minoranza dalle nostre parti, quando sostenevo che il candidato più forte fosse quello di Tommaso Ginoble, questo avvocato Di Girolamo. E invece, dalle nostre parti, c’è stata una sottovalutazione di questo candidato e una sopravvalutazione dell’altro candidato, la Ciancaione. Adesso abbiamo due settimane per rimediare a questo piccolo errore. Credo che concluderemo il primo turno con qualche punto indietro: non so se 4, 5 o 6, quelli che saranno».
 
Al ballottaggio, comunque, si azzera tutto...
«Sì, il secondo turno è un’altra partita. Io racconto sempre di Teramo, quando come centrodestra ci siamo presentati al ballottaggio con 25 punti di vantaggio e a momenti perdevamo. Quindi la partita è ancora molto, molto aperta e credo assomiglierà a quella di 5 anni fa, quando al ballottaggio Pavone se la dovette vedere con Teresa Ginoble e vinse, mentre stavolta se la dovrà vedere con un altro candidato, sempre di Tommaso Ginoble, e noi speriamo di poter vincere anche stavolta».
 
È prematuro, ma pare che ci sia stato molto voto disgiunto a sfavore di Ciancaione e a favore di Di Girolamo. Risulta anche a te? E se sì, cosa può non aver funzionato in #amoroseto?
«L’impressione che ho avuto è di duplice natura. Il primo aspetto è di una campagna elettorale un po’ troppo sfarzosa per i tempi che viviamo e cioè: sedi aperte da tutte le parti... mi è sembrata una campagna elettorale stile Anni ‘80 e ’90, ma oggi viviamo tempi molto diversi e credo che la cosa non sia stata apprezzata. Il secondo aspetto è il peccato originale e cioè: lì stanno insieme Sel, sinistra estrema, ex democristiani, Udc. Io credo che la percezione, da parte dei rosetani, sia stata quella di una carenza di identità e di una coesione forzata che non avrebbe garantito una governabilità. Però, adesso, a noi non interessa la ragione di un fallimento, ma interessa utilizzare i prossimi quindici giorni per sovvertire quello che ora può sembrare un pronostico di leggero vantaggio, di leggero favore per il Pd, ma io credo che la partita sia ancora aperta».
 
Parliamo del ballottaggio. Tu conosci di più Enio, ma direi che lui e Sabatino sono due politici molto pragmatici. È un segnale dell’elettorato verso due politici del fare?
«Se fosse così sarebbe un fatto positivo. Io registro semplicemente che al ballottaggio le liste e i candidati consiglieri scolorano e la competizione diventa molto più “face to face”. Noi speriamo che il risultato somigli a quello di 5 anni fa».
 
Sempre a proposito di ballottaggio ipotetico Di Girolamo-Pavone, quale pensi possa essere il ruolo di Rosaria Ciancaione e quello di Giulio Sottanelli nel secondo e decisivo turno?
«Non ne ho idea. Sta ai candidati sindaci e immagino che, per una certa continuità almeno di origine, Tommaso Ginoble e la sua aggregazione potrebbero proporre un’alleanza a quelli del centrosinistra che hanno fatto un altro percorso, ma può essere anche di no. Credo che tocchi a loro per vicinanza di origine, dopo di che, se questo non ci dovesse essere, ci saranno valutazioni conseguenti un po’ da parte di tutti».
 
Nessuno arriva per la coalizione #amoroseto. Dopo le 3 e un quarto, arriva invece in sala consiliare Antonio Norante. Ecco l’intervista.
 
Antonio Norante, come giudichi questo risultato, con i dati che stanno girando?
«Per noi è un risultato ottimo, perché abbiamo fatto una battaglia contro la sinistra, contro il Partito Democratico, contro D’Alfonso, contro tutti quanti. Noi siamo una piccola entità locale, quindi abbiamo ottenuto un risultato indubbio. D’altra parte, anche l’altra volta eravamo 300 voti avanti nel 2011, poi abbiamo vinto il ballottaggio».
 
Possiamo dire che la vostra coalizione si è concentrata più su Rosaria Ciancaione che su Sabatino Di Girolamo?
«Più che altro direi che il terzo candidato ha drenato voti agli altri due e credo più a noi che a loro. Ma è uno scompenso provvisorio, momentaneo, che recupereremo».
 
Come lo recupererete, il 19 giugno?
«Vincendo, come vuoi recuperare. Come abbiamo fatto l’altra volta. Loro non hanno speranze di vincere».
 
Sono quasi le 3 e mezza, quando arriva Sabatino Di Girolamo, che secondo i numeri che corrono di bocca in bocca (il maxischermo porta ancora tutti zero e nessuna sezione scrutinata) è il candidato in vantaggio. Questa è l’intervista.
 
Sabatino Di Girolamo, secondo Paolo Gatti il tuo exploit – ancora non confermato dai numeri ufficiali – è un premio alla tua sobrietà e al tuo pragmatismo. La tua prima impressione?
«Sono onorato da questo risultato, ma devo dire che non è stata del tutto una sorpresa, perché sentivo intorno a me il grande abbraccio della gente. Adesso sento il peso e la responsabilità che i rosetani mi danno. Naturalmente, e questo è importante dirlo da subito, adesso bisogna vincere la seconda tappa, per questo invito tutto il popolo di Roseto a stringersi intorno a me per una nuova stagione amministrativa di questa città, dopo 5 anni di inconcludenza».
 
Detto della sobrietà, qui in sala stampa fra le tue carte vincenti di questa campagna elettorale veniva citata l’attenzione alla sicurezza. Sei d’accordo?
«Assolutamente sì. Il patto per la sicurezza è il punto centrale del mio programma, il rafforzamento della Caserma dei Carabinieri è importantissimo, la videosorveglianza  è importantissima. La sicurezza è diventata un’emergenza in questa città, visto che abbiamo una caserma sguarnita di effettivi, che non può andare avanti così».
 
Cosa pensi del Roseto Sharks, visto che il basket è entrato dalla porta principale in questa campagna elettorale?
«Il Roseto Basket è stato sempre supportato dal Comune di Roseto. Io ricordo nella prima consigliatura, dal 2001 al 2006, le delibere che facemmo a sostegno del basket. Il basket non è mai stato la Cenerentola dello sport rosetano, ma è stato sempre privilegiato perché è lo sport storico, il più sentito e quello in cui la città si identifica. Quindi continuerà ad avere un’attenzione da parte dell’ente comunale, compatibilmente con le esigenze di bilancio».
 
Il turismo ha avuto una componente importante, finora, nella tua campagna elettorale?
«Sono andato in ogni zona della nostra città, con la mia macchina e senza spendere cifre folli, parlando di Roseto e della sua vocazione turistica. Roseto ha bisogno prima di una rimessa in sesto e poi di essere rilanciata a livello turistico. È importante la manutenzione, è importante l’immagine».
 
Qualora tu andassi al ballottaggio, chiederesti a Rosaria Ciancaione un appoggio?
«Io voglio appellarmi ai cittadini. Sia a quelli del centrosinistra rosetano, affinché si ricompattino per ridare alla città un’amministrazione efficiente, sia a tutti gli altri, affinché si superi una fase di appannamento della città».
 
Pochi minuti fa, ad una collega che ti intervistava, hai detto una cosa forte: che avresti temporaneamente abbandonato l’avvocatura se dovessi essere eletto sindaco e gli impegni dovessero richiederlo. Confermi?
«Sono stato assessore e so quanto è assorbente il lavoro del sindaco, quindi non escluderei di mettere uno stand-by alla professione. Valuterò, qualora i rosetani dovessero confermarmi la loro fiducia il 19 giugno, perché fare il sindaco richiede anche 16 ore di lavoro al giorno».
 
Ti aspettano due settimane al calor bianco, ma cosa ti ha lasciato questa campagna elettorale, fino a stasera?
«Il contatto con la gente. Vedere la gente che dopo il tuo comizio si avvicina, ti abbraccia, tu non la conosci ma ti stringe la mano con calore. Questo è il più bel ricordo che mi porto: la vicinanza della popolazione».
 
Scendo le scale e faccio per inforcare la mia bicicletta. Ultimi due pensieri...
 
Rosaria Ciancaione aveva stravinto il sondaggio sul quotidiano Il Centro.
Se i due candidati del centrosinistra avessero unito le forze, avrebbero vinto al primo turno (ma forse non avrebbero avuto la forza di governare davvero).
 
Stiamo a vedere i numeri finali... magari ho scritto solo sciocchezze.
 
Intanto, al momento di pubblicare il pezzo – si sono fatte le 6 e mezzo del mattino – questo è il risultato ufficiale desumibile dal sito del Comune.
 
[Sezioni 7 su 24]
SABATINO DI GIROLAMO – 1.282 voti – 39,23%
ENIO PAVONE – 1.116 voti – 34,15%
ROSARIA CIANCAIONE – 870 voti – 26,62%
 
Luca Maggitti
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