«Ho interpretato tutti i ruoli tranne il killer, che sarà il protagonista del mio prossimo soggetto. Voglio raccontare la vita di un uomo che, per lavoro, la toglie agli altri».
Così Lando Buzzanca, in vacanza per qualche giorno a Roseto, ripercorrendo le tappe di una carriera lunga oltre mezzo secolo che lo ha visto impegnato nel cinema, in teatro, in radio e in televisione.
Ci credeva fin da piccolissimo, Lando, che a 6 anni fu catapultato sul palco de “La Bohème” per mancanza di bambini in una scena. Poi, a 17, prima di partire per Roma da Palermo, fra primo e secondo tempo di un film si alzò in piedi arringando gli sbigottiti spettatori, che lo riempirono di improperi, e tuonando: «Guardate la mia faccia e ricordatevi che oggi la vedete per l’ultima volta gratis. Dalla prossima pagherete».
Senza ombra di dubbio, ha avuto ragione lui. Per l’Italia e per l’estero, visto che qualche anno fa lo chiamarono ospite in Spagna, a Madrid, dove “L’arbitro”, film in cui recitò con Joan Collins, compiva un anno di repliche.
Il racconto prosegue, mentre i turisti rosetani reclamano gli immancabili selfie. Buzzanca è concupito soprattutto dai giovanissimi e la cosa non lo stupisce: «Dopo la fiction “Il restauratore”, mi fermano tanti bambini e molte persone mi chiedono quando ci sarà le terza serie».
In attesa del suo ritorno televisivo, ha da poco finito di girare “Chi salverà le rose?”, opera prima di Cesare Furesi, recitando insieme a Carlo Delle Piane, qualche anno fa habitué di Roseto e della pineta intitolata a Raffaello Celommi.
Portare la pellicola in concorso al “Roseto Opera Prima” 2017? All’attore sembra una buona idea, anche perché la città gli è piaciuta e apprezza l’idea di un festival per gli esordi cinematografici.
Intanto, ricordando una carriera di grande successo, decreta Barbara Bouchet l’attrice più simpatica, mentre il suo apprezzamento per un collega va a Sergio Castellitto.
Nonostante l’Accademia Sharoff (dove ebbe compagno di corso Carmelo Bene), che formava con il Metodo Stanislavskij, Lando Buzzanca ha sempre colpito per la sua recitazione naturale e di sicura presa.
Lui si schermisce: «Se reciti fingi, io invece sono sempre vero, per rispetto del pubblico che amo e che mi ama».
Lando Buzzanca, a Roseto degli Abruzzi nell’estate 2016.
Lando Buzzanca, a Roseto degli Abruzzi nell’estate 2016, intervistato da Luca Maggitti.
