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Venerdì, 26 Aprile 2024 - Ore 16:40 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Serie A2 Est – Roseto Sharks
SQUALI ARABA FENICE: DAL -27 ALLA VITTORIA ALL’ULTIMO TIRO.
Adam Smith scaglia il tiro a fil di sirena che vale il canestro della vittoria.
[Andrea Cusano]


Invasione di campo del Roseto per festeggiare Adam Smith e la vittoria.
[Andrea Cusano]


Il Roseto festeggia Adam Smith e la vittoria. Robert Fultz abbraccia il suo amico ed ex Roseto Giuliano Maresca.
[Andrea Cusano]


Primo tempo da galera, poi il Roseto sboccia, il tifo rimbomba, Adam Smith dice 43 e gli Sharks la strappano all’ultimo morso.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Domenica, 18 Settembre 2016 - Ore 23:45

ROSETO SHARKS 106
VIRTUS ROMA 104
Parziali: 17-34, 45-66, 74-84, 106-104.
 
ROSETO SHARKS: D’Eustacchio n.e., Lewis-Briggs 14, Smith 43, Cantarini n.e., D’Emilio n.e., Fultz 6, Radonjic 18, Fattori 14, Mariani n.e., Mei 5, Casagrande, Paci 6. Coach: Di Paolantonio.
 
VIRTUS ROMA: Raffa 18, Benetti 8, Chessa 26, Vedovato 6, Sandri 3, Baldasso 13, Piccolo 1, Landi 7, Lentini n.e., Cattaneo n.e., Maresca 13, Brown 9. Coach: Corbani.
 
Porchetta (con la crosta) sabato, araba fenice in grado di risorgere dalle proprie ceneri domenica.
 
Eccolo il Roseto Sharks del precampionato 2016/2017, che si scrolla di dosso la scimmia della brutta sconfitta nella prima amichevole di sabato, persa 88-107 dopo aver avuto anche 28 punti di svantaggio, aggiudicandosi la rivincita al termine di una incredibile rimonta partita dal -27 (24-51).
 
Così una partita dal primo tempo orribile, che ha visto qualche tifoso andarsene a casa all’intervallo, si è trasformata in una tonificante corrida, capace di far scattare in piedi centinaia di tifosi, che nell’ultimo quarto hanno incitato Roseto e fischiato Roma per tutto il tempo, manco si trattasse di una partita di playoff. E invece non contava niente. Cioè: proprio niente no, perché una vittoria, per di più con un tiro scoccato a fil di sirena, può essere un “click” importante nella testa dei giocatori del Roseto.
 
Giocatori che, gioverà sottolinearlo, andavano ammanettati e spediti ai lavori forzati in qualche landa sperduta dopo i primi due pornografici quarti, nei quali la Virtus Roma ha banchettato a pinne di squalo. Infatti, la seconda amichevole è ripartita da dove era finita la prima, con i padroni di casa in balia degli ospiti che schieravano giocatori mutanti, visto che l’ex rosetano Maresca pareva Lebron James, il tamburino sardo Chessa era diventato Curry (24 punti alla fine del primo tempo, 26 alla fine) e il lungagnone Vedovato (visto lo scorso campionato fare fatica a Chieti) pareva la trasposizione trevigiana di Pau Gasol.
 
Risultato? “Na traggedia”. Primo quarto 17-34 e squadre a bere il the del riposo sul 45-66, dopo che gli Squali erano sprofondati a -27.
 
E se ieri coach Di Paolantonio aveva aspettato più o meno il 35° minuto per chiamare un time out liberatorio, in cui aveva urlato ai suoi che con il loro comportamento in campo gli stavano facendo girare il... beh insomma avete capito cosa (c’è poca gente alle amichevoli e si sente tutto, senza il plexiglass che protegge le panchine), stasera, nel primo tempo, un esasperato Emanuele ha chiamato due timeout molto “evidenti”.
 
Nel primo, avvenuto nel primo quarto, ha urlato ai suoi, trasfigurando il suo bel faccino reso severo da un filo di barba, che in campo c’era bisogno di un po’ di palle. Rimarcando che ce n’era bisogno: “Not tomorrow, now!” (Non domani, adesso!).
 
Il secondo, invece, c’è stato nel secondo quarto, quando i rosetani sembravano sedati e in grado soltanto, in difesa, di prendere le targhe agli avversari romani, che li penetravano come un coltello nel burro. Ed è stato un timeout tutto psicologico (o “motivazionale”, se preferite), visto che Di Paolantonio si è limitato a sottolineare che gli avversari segnavano ogni fottuta volta che tiravano, richiamando poi i suoi a giocare rispettando sia la maglia che indossavano sia la loro dignità di professionisti e allontanandosi dal gruppo in un modo tanto studiato quanto provocatorio. Una cosa che, in inglese, è risuonata del tipo: “Be proud of you” e cioè “Siate orgogliosi di voi”. Il time out e il linguaggio del corpo di Emanuele mi hanno ricordato certi minuti di sospensione gestiti dall’Ettore Messina coach della Virtus Bologna vincitutto: quella con Ginobili, Jaric, Rigaudeau e compagnia bella e brava. Anche se lì c’erano campionissimi da titillare, mentre qui c’era il baratro da evitare.
 
Com’è, come non è... all’ultimo appello utile, il Roseto ha risposto presente.
 
La squadra è infatti uscita dallo spogliatoio trasformata, iniziando a difendere duro, menando pure le mani. Roma, che forse riteneva la partita già chiusa nei primi 20 minuti, probabilmente non si aspettava una reazione così volitiva. Va poi detto che il metro arbitrale ha consentito ai rosetani di salire d’intensità, pagando meno dazio del previsto.
 
Così, d’un tratto, il Roseto ha avuto chiaro in mente che l’unico modo per provare a vincere le partite non è quello di giocare come degli educandi del Collegio Uccellis, bensì di interpretare ogni partita con la mentalità di una brigata di Gurkha nepalesi.
 
E allora, difesa arcigna dopo difesa arcigna, mazzate dopo mazzate, canestri in attacco dopo canestri in attacco (figli di schemi o di talenti individuali, primo fra tutti quello di Adam Smith), il “Roseto ramponato” ha risalito l’abisso, spingendosi verso al luce del pareggio.
 
Alla fine del terzo quarto, gli Sharks inseguivano 74-84. Il manipolo di tifosi ha fiutato l’impresa e ha preso alla lettera l’invito di Moe Briggs a fare casino, applaudendo e incitando gli attacchi del Roseto e fischiando quelli di Roma.
 
Così, in un’atmosfera incredibile (per una amichevole), il Roseto ha pareggiato a quota 85 a 5:52 dal termine, con un tiro libero di Paci. Un attimo prima, l’espulsione del coach di Roma, Corbani, per doppio tecnico deciso dalla triade in nero che ha arbitrato l’incontro (ieri sera c’era una coppia).
 
Gli ultimi 5 minuti sono stati palpitanti, con Raffa e Smith a caricarsi sulle spalle le rispettive compagini. Raffa ne ha messi 11 nell’ultimo periodo, Smith 12, compreso l’ultimo e decisivo tiro, scoccato sul suono della sirena dopo aver tenuto palla negli ultimi 15 secondi e – prima ancora – aver tenuto vivi i suoi con un paio di triple da vero “economista”.
 
È finita 106-104, con il PalaMaggetti a esplodere in una festa inaspettata e graditissima e coach Di Paolantonio a recitare strane e adrenaliniche litanie, in un idioma sconosciuto ai più che pare derivi da una lingua estinta (tipo l’etrusco).
 
Le statistiche finali issano sul trono della partita l’economista delle triple, al secolo Adam Smith, che ha chiuso con 43 punti (10/16 da 2, 5/9 da 3, 8/9 ai liberi), 5 rimbalzi e 3 assist in 36 minuti, con 39 di valutazione.
 
Doppia cifra per Todor Radonjic: 18 punti (4/5 da 2, 1/2 da 3, 7/8 ai liberi), 4 rimbalzi e 2 assist in 21 minuti, con 23 di valutazione (il montenegrino aveva segnato 3 punti alla fine del primo tempo).
 
Doppia cifra per Giovanni Fattori: 14 punti (3/3 da 2, 2/4 da 3, 2/4 ai liberi) e 5 rimbalzi in 29 minuti, con 14 di valutazione.
 
Doppia cifra per Maurice Lewis-Briggs: 14 punti (2/2 da 2, 1/3 da 3, 7/7 ai liberi), 3 rimbalzi e 1 assist in 24 minuti, con 12 di valutazione.
 
Meritata menzione anche per tutti gli altri: Robert Fultz (6 punti, 4 rimbalzi, 5 assist in 31 minuti), Nicola Mei (5 punti, 4 rimbalzi e 3 assist in 25 minuti), Paolo Paci (6 punti e 2 rimbalzi in 22 minuti), Riccardo Casagrande (2 rimbalzi e 1 assist in 12 minuti).
 
Il Roseto Sharks concluderà il precampionato venerdì 23 e sabato 24 settembre a Campli, nel 51° Torneo Città di Campli, “Memorial Nino Di Annunzio”. Il quadrangolare proporrà, oltre ai padroni di casa, tre squadre di Serie A2. Il programma propone venerdì 23 settembre alle 19 Chieti-Rieti, mentre alle 21 si giocherà Campli-Roseto. Il giorno dopo, alle 19 finalina e alle 21 finalissima.
 
Per quanto riguarda il mercato, sia il presidente Cimorosi sia il coach e direttore sportivo Di Paolantonio hanno detto che la squadra va avanti compatta, ma che la società è vigile per ingaggiare eventuali rinforzi.
 
Luca Maggitti
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