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Emergenza Abruzzo
MANUELA IATÌ: I MERITI DI UNA GIORNALISTA APPASSIONATA.
Giulianova, 2012. Manuela Iatì, dopo aver ritirato il Premio Nazionale Paolo Borsellino.
[Mimmo Cusano]


19 gennaio 2017. Diego Di Bonaventura, Sindaco di Notaresco, sugli schermi di SKY TG 24.

19 gennaio 2017. Gabriele Astolfi, Sindaco di Atri, sugli schermi di SKY TG 24.

Un pensiero per una brava collega e amica, fra i ricordi del Premio Borsellino e il recente maltempo in Abruzzo.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Martedì, 07 Febbraio 2017 - Ore 19:15

Ho conosciuto Manuela Iatì, giornalista di SKY TG24, nel 2010, grazie a Leo Nodari e al Premio Borsellino. Era il 22 ottobre ed ebbi il piacere di presentare – a Pineto, in Villa Filiani – il libro “Avvelenati”, che Manuela ha scritto insieme a Peppe Baldessarro (oggi a Repubblica) e che ha la prestigiosa prefazione di Antonio Nicaso. Il sottotitolo di quel libro è: “questa storia dev’essere raccontata perché uccide la nostra gente” e mi ricordo la passione dei due giornalisti, che venivano dalla Calabria, nel raccontare il mistero delle navi dei veleni e gli intrecci con altre pagine scure della storia italiana. Due amanti del proprio lavoro e della propria terra. Manuela e Peppe sono stati entrambi premiati con il Borsellino (Peppe nel 2011 e Manuela nel 2012) per come fanno il loro lavoro di giornalisti, entrambi ben lontani dalla figura del super eroe che vola col suo mantello magico aspergendo la sacra verità. Entrambi abituati a “sporcarsi le mani”, come si dice in gergo.
 
Mi sono ricordato di Manuela Iatì oggi, che è arrivato in provincia di Teramo il Presidente del Consiglio, Gentiloni, richiamato dal terremoto e dal maltempo dei giorni scorsi.
 
Perché? Per il rispetto che Manuela ha della terra, degli umani e dei loro bisogni e per la forza che mette nel suo lavoro. Un rispetto che nei giorni scorsi, quando l’Abruzzo teramano era nel pieno della bufera e in ginocchio per il maledetto combinato disposto di terremoto e nevicate eccezionali, è stato importantissimo.
 
Già, perché con i riflettori dei mass media nazionali puntati tutti sulla strage di Rigopiano, l’emergenza maltempo in Provincia di Teramo è stata raccontata nei primi giorni quasi solo dai mass media locali (di cui faccio parte). E se non ci fossero stati giornalisti nazionali sensibili come Manuela, molto probabilmente la doverosa denuncia degli organi di informazione ci sarebbe stata con più ritardo (o forse mai, chi può dirlo?).
 
Quindi, quando ancora nessun mass media nazionale si era occupato di comuni del teramano messi fuori uso dalla neve come Atri e Notaresco, Manuela non ha esitato – era di corta, ma un giornalista in fondo lavora sempre – a rispondere immediatamente alla mia “richiesta di aiuto” e amplificazione del problema, facendo sponda con la sua redazione. Le sue segnalazioni hanno portato le troupe di SKY TG24 per prime a intervistare sia il sindaco di Atri, Gabriele Astolfi, sia quello di Notaresco, Diego Di Bonaventura, dando la ribalta nazionale a problemi serissimi e durati molti giorni come la paralisi del sistema viario a causa di neve e ghiaccio e l’interruzione di un servizio oggi fondamentale come quello dell’energia elettrica.
 
Quando i due sindaci mi hanno ringraziato per i miei articoli (sul Messaggero Abruzzo e Roseto.com), ho condiviso i complimenti (di solito, di questi tempi, i politici attaccano la libera stampa, quindi sono soddisfazioni da condividere) con il mio caporedattore Sandro Paci e il mio direttore Giovanni Sgardi. Ma, prima ancora di questo, ho girato i ringraziamenti dei primi cittadini a Manuela Iatì, che aveva consentito di portare le problematiche a livello nazionale.
 
Manuela si è schermita, sottolineando che questo è, semplicemente, il nostro lavoro. Ma io sento il dovere di ringraziarla per la prontezza del suo agire, dovuto ovviamente alla sue capacità di giornalista ma anche – forse, mi piace pensare – all’amore verso l’Abruzzo che ha scoperto attraverso il Premio Borsellino.
 
Ecco il giornalismo: puoi occuparti di ‘Ndrangheta o neve e mancanza di energia elettrica e puoi sempre fare un ottimo lavoro, utile alla comunità. Dipende dalla passione e dall’amore che ci metti.
 
E io, stressando in quei giorni Manuela, ero certo che l’Abruzzo non sarebbe stato dimenticato. Sia per la qualità del telegiornale per il quale lavora sia perché mi ricordavo la motivazione del Premio Borsellino. Eccola.
 
Premio Nazionale 2012
PAOLO BORSELLINO
Manuela Iatì
MOTIVAZIONE
Giornalista distintasi per coraggio e capacità, rilanciando con grinta e determinazione quel giornalismo d'impegno che da tempo sembra essersi sbiadito nel panorama dei media italiani, in una società diventata un deserto, dove si attende una giustizia che non arriva mai. Per il suo lavoro sempre professionale, onesto e coraggioso in una terra difficile come la Calabria. Per il suo giornalismo trasparente. Per la coraggiosa denuncia e puntuale informazione. Non improvvisata. Non neutra. Non distaccata. Come quella di Enzo Biagi, la sua è una penna che lascia il segno. Una penna che va al sodo, senza tanti fronzoli, senza paura, senza tentennamenti, schierata apertamente contro le mafie che corrompono la sua terra di Calabria. Viene premiata per il coraggio e la professionalità che anima il suo agire, per l'impegno e la serietà che esprime nel suo ruolo, svolto con un'immagine di assoluta normalità e sobrietà. A Manuela Iatì il Premio Borsellino 2012 per il giornalismo.
 
Luca Maggitti
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