La Villa Comunale è il perno dell’attività culturale cittadina. All’interno, la pinacoteca civica e più sale per incontri pubblici e associativi.

Da qualche tempo, l’edificio è chiuso per ristrutturazione e da due settimane sono partiti i lavori. L’opera ha comportato il completo svuotamento dell’edificio.

Attualmente, si sta procedendo alla impermeabilizzazione dello scantinato e al consolidamento della struttura per quanto attiene alla sicurezza antisismica. Ovviamente, trattandosi di interventi invasivi, i lavori dovranno essere accurati e richiederanno tempo interessando solai, pavimenti e mura.

In merito al cantiere, queste le dichiarazioni del vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, Simone Tacchetti: «I lavori sono partiti con qualche settimana di ritardo, legato sia a problemi burocratici con il Genio Civile sia al maltempo del mese di gennaio. Per la stagione estiva del prossimo anno, la Villa sarà sicuramente riconsegnata alla città e tornerà a essere il centro culturale di Roseto. Insieme a quelli della Villa, inoltre, proseguono tutti i lavori previsti sul territorio, sia quelli in itinere, ereditati dalla precedente amministrazione, sia quelli in via di programmazione e definizione della nostra giunta».

Con la Villa Comunale in ristrutturazione e la prossima chiusura (sembra proprio nel mese di marzo) del cinema Odeon, si ripropongono le problematiche relative ai luoghi in cui fare cultura e attività associativa. Oggi di pubblico c’è soltanto il Palazzo del Mare o, ricorrendo alla parrocchia del Sacro Cuore, la sala grande dell’oratorio.

Insomma: c’è bisogno di riavere al più presto la Villa Comunale, come sottolinea il sindaco, Sabatino Di Girolamo: «La Villa comunale deve tornare ad essere il principale polo culturale e sociale della città nel più breve tempo possibile. Per questo sarà mia cura sollecitare quasi settimanalmente sia il dirigente sia la direzione dei lavori, per una celere conclusione degli stessi. Sarà così possibile far tornare operativi i luoghi ripristinando la pinacoteca civica e riportando nella sua sede la biblioteca Scialletti e il resto del patrimonio culturale raccolto negli anni, grazie alla diligenza di Mario Giunco».