Ancora un Consiglio comunale, ancora venti di guerra fra maggioranza e opposizione.
Dopo l’assise civica di mercoledì scorso, tre rappresentanti della passata Amministrazione Pavone (l’ex sindaco, l’ex assessore Alessandro Recchiuti e l’ex presidente del Consiglio comunale Nicola Di Marco), hanno nuovamente lanciato polemiche verso i governanti, dichiarando: «Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale abbiamo purtroppo dovuto constatare, per l’ennesima volta, l’assoluta indisponibilità del monocolore Pd che governa la città a recepire qualsiasi contributo teso a migliorare le proposte di delibere portate all’attenzione dell’assise».
Per i tre consiglieri di minoranza: «Siamo dinanzi a una maggioranza assolutamente arrogante e presuntuosa che non accetta, per principio e per non dare soddisfazione a nessuno degli altri consiglieri, alcun suggerimento. Anche quando si tratta di evidenti miglioramenti da apportare o, addirittura, quando si fanno notare rischi di illegittimità negli atti, come nel caso della modifica del regolamento comunale di contabilità che, a nostro parere, non rispetta le norme di legge che disciplinano la materia e riduce, in maniera sostanziale, il tempo a disposizione dei consiglieri per analizzare documenti complessi quali bilancio di previsione o conto consuntivo».
Critiche sono arrivate anche dalla consigliera comunale Rosaria Ciancaione, che in particolare sulla sua mozione presentata al Consiglio e relativa all'eliminazione della cauzione sulle bollette del Ruzzo e alla modifica e adeguamento del regolamento per le fasce più deboli, ha dichiarato: «Gli interventi in Consiglio da parte della maggioranza sono risultati veramente incomprensibili: tutti protesi a difendere l'establishment della Ruzzo Reti. Nessuno, invece, a difendere i cittadini che hanno subito l'addebito del deposito cauzionale facoltativo, senza poter battere ciglio o le fasce più deboli per maggiori e ulteriori garanzie con la rivisitazione del regolamento specifico. Che dire, un comportamento incomprensibile e lontano, ancora una volta, dai problemi della gente. E pensare che il Comune avrebbe solo dovuto farsi parte diligente in sede di assemblea della Ruzzo Reti».
