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Serie A2 Est – Roseto Sharks
VENT’ANNI DOPO: ROSETO QUASI COME DUMAS...
Roseto Basket 1997/1998. Leo Busca.
[Silvio Bruni]


Roseto Sharks 2017/2018. Matt Carlino.
[Mimmo&Andrea Cusano]


Squali: corsi e ricorsi storici e un nuovo ciclo alle porte. Articolo pubblicato sul MESSAGGERO Abruzzo lunedì 21 maggio 2018.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 23 Maggio 2018 - Ore 11:45

I corsi e ricorsi storici, di vichiana memoria, esistono anche nel basket rosetano e riguardano le “missioni impossibili” che diventano possibili. I due casi sono divisi esattamente da 20 anni.

Infatti, nella stagione 1997/1998 il Roseto partito in Serie B1 per ben figurare iniziò subendo un tremendo poker di sconfitte. All’epoca la squadra del presidentissimo Giovanni Giunco, con il general manager Michele Martinelli, era guidata da coach Tony Trullo e perse alla prima giornata il derby in casa contro Teramo, andando poi a perdere a Latina, perdendo in casa contro Biella e infilando la quarta sconfitta a Vigevano. Subito si addensarono le nubi sulla squadra e i tifosi reagirono male contro i giocatori, che alla quinta giornata trovarono la prima vittoria contro il Torino guidato all’epoca in panchina da Meo Sacchetti, attuale tecnico della Nazionale e del Cremona. Da quella vittoria il Roseto seppe fiorire e, grazie anche all’innesto di mercato di Leo Busca che prese il posto di Federico Franceschin e senza cambiare guida tecnica, sgominare la concorrenza piazzando una incredibile doppietta con la vittoria sia della Coppa Italia di Lega sia del campionato con la promozione in Serie A2.

Vent’anni dopo, manco fossero usciti dal romanzo di Alexandre Dumas, i moschettieri rosetani del sodalizio di Daniele Cimorosi e Antonio Norante, con il solo innesto di mercato di Matt Carlino per Darell Combs e senza cambiare la guida tecnica di coach Emanuele Di Paolantonio, hanno saputo ribaltare le prime 8 sconfitte in altrettante gare riuscendo a ottenere una salvezza alla quale credevano davvero in pochissimi. Oggi, come vent’anni fa, il Roseto ha dovuto fare i conti con le intemperanze dei tifosi, ma ha saputo resistere continuando a credere alla salvezza che è arrivata ai playout e che è davvero qualcosa di fondamentale per una piccola città di 25.000 abitanti, anche e soprattutto considerando che Roseto ha perso il primo turno contro la squadra della Capitale d’Italia e poi ha spedito in Serie B la squadra di una metropoli come Napoli.

Ed è proprio dall’orgoglio di una salvezza difficile ma prestigiosa che dovrebbe ripartire il progetto Sharks, come ha spiegato sabato scorso il presidente Antonio Norante. Quindi, più delle voci che narrano dell’interessamento di Caserta per l’acquisizione del titolo sportivo, sembrano attendibili le voci che parlano di un paio di importanti aziende locali, aventi rilevanza internazionale, che potrebbero continuare a supportare, aumentando la quota, il sodalizio cestistico del Lido delle Rose, dando quella iniziale iniezione di fiducia (e non solo) occorrente per una nuova avventura nella A2 2018/19, che avrà 5 retrocessioni invece di 3.

E non è escluso che si apra un nuovo ciclo, visto che coach Di Paolantonio è concupito da Imola e potrebbe andar via nonostante il contratto, che però prevede uscite.

Luca Maggitti
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