Cara Roseto,

come ogni anno mi piace fare un bilancio della stagione appena finita, Ma quest’anno é diverso. Passata la “sbornia” della salvezza, cerco di fare mente locale. Sono stati due anni carichi di emozioni bellissimi, nelle sue sfaccettature. Sono partito l’anno scorso, non sapendo tanto di Roseto e adesso ne sono più che consapevole.

È vero quanto un mio amico recentemente mi ha detto: “Compà, due anni a Roseto equivalgono dieci altrove”. E quindi tenevo a dirti grazie per quello che mi hai fatto passare. Segnare sotto la Curva Nord e sentire il boato, mi ha fatto vibrare la schiena per l’adrenalina provata, giocare davanti a 4.000 persone contro Treviso l’anno scorso, vincere gara uno a Bologna, per poi arrivare alla vittoria di Napoli e al raggiungimento del tanto sudato obbiettivo.

Non sono cose scontate nella vita e per questo te ne sono grato. Gratitudine che nella società attuale abbiamo un po' perso come valore. Quest’anno è stata un annata difficile, per prima cosa la partenza 0-8, gli infortuni, la gente che si disinnamorava e la sfiducia nei nostri confronti, le parole prese. Con il senno di poi posso dire che fa parte del gioco e noi siamo stati bravi a non perdere la bussola e a trasformare tutto ciò in benzina per far andare avanti la macchina.

Per questo ci tenevo a ringraziare coach Manu, vero condottiero, e tutto lo staff tecnico e sanitario, che non cito uno a uno ma loro sanno, al Prof, che con un sorriso in bocca e una battuta ci dava serenità e coraggio. Grazie doc Ruggiero Corradetti, porterò il tuo essere burbero e professionale sempre con me, questa vittoria è anche per te! Grazie a tutti i compagni, con la quale ho condiviso gioie e dispiaceri. Grazie alle varie dirigenze, che seppur anche loro in difficoltà sia chi più che chi meno, ci sono state vicino. Grazie alle persone che ci solo state vicino, anche nei momenti più bui, spendendo soldi e tempo per noi. Apprezzo sempre l’amore e la schiettezza, nel bene e nel male, del popolo abruzzese.

Poi grazie anche a te, tu sai chi, che mi sei stata vicino nei momenti bui. Ma un grazie va anche a me: mi sono trovato ad essere l’unico confermato, non ho mollato nonostante tutto e sono arrivato ad essere il Capitano di questa realtà. Un onore.

Roseto mi ha dato tantissimo e io ho dato tantissimo a lei, ci siamo conosciuti in tutti i nostri pregi e difetti, e per questo è un rapporto di vera sincerità che mi porterò sempre con me. E poi c é il Mare Adriatico, i tramonti e gli aperitivi in spiaggia, chi mi conosce sa che queste cose mi hanno fatto sentire ancora di più a casa.

Vedremo il futuro cosa ci riserverà, magari ci rincontreremo magari no, spero solo che chi di dovere si renda conto che il basket a Roseto è una risorsa fondamentale per tutti, per il movimento.

Mi sono dilungato anche troppo, ora vado in vacanza, con la consapevolezza di aver raggiunto un obiettivo incredibile, conta solo questo.

Domani mi sveglierò più forte anche grazie a te, Roseto!