Giampaolo Ricci con la Coppa Italia 2019 vinta con Cremona e i trofei di miglior difensore e rimbalzista della Finale.
|
La Coppa Italia con Cremona, il mondiale con l’Italia e i ricordi della Stella Azzurra con una riflessione sul campionato del Roseto Sharks. La parola all’atleta teatino. Articolo pubblicato sul MESSAGGERO Abruzzo venerdì 1 marzo 2019.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 02 Marzo 2019 - Ore 11:21
«Terminate due settimane di fuoco con due delle soddisfazioni più grandi della mia vita. La più bella? La prossima. Intanto però, andiamo in Cina. Viva Italbasket. Viva la Vita».
Così ieri sul suo profilo facebook Giampaolo Ricci, lungo abruzzese di 202 cm classe 1991, per celebrare la vittoria della Coppa Italia con la Vanoli Cremona (primo alloro in assoluto della storia per la squadra lombarda) e la qualificazione con l’Italia ai Mondiali di Cina 2019, dopo un digiuno per gli Azzurri che durava dal 2006.
Ricci, figlio dell’ex sindaco di Chieti, ha giocato da protagonista la Coppa Italia (6 punti e 9 rimbalzi in 14 minuti nella Finale), al punto da vincere i premi di miglior difensore e rimbalzista. Una bella favola, quella del giovanotto che dalla Serie B ha saputo arrivare alla Serie A e alla Nazionale, che in qualche modo tocca anche Roseto e la partnership biennale che il sodalizio cestistico rosetano ha stretto con la Stella Azzurra Roma.
Già, perché dai 16 ai 20 anni il cestista teatino ha militato proprio nel club capitolino allenato da Germano D’Arcangeli, attuale coach degli Sharks. Ricci ricorda con piacere quel periodo, dichiarando: «Sono stati gli anni che mi hanno cambiato la vita, sia come uomo sia come giocatore. Infatti, fra studio e allenamento in quegli anni a Roma non sono praticamente quasi mai uscito. È stata durissima, ma ne è valsa la pena».
Il giocatore, che studia ed è prossimo alla laurea in Matematica, ricorda anche un colloquio con coach D’Arcangeli che lo inorgoglisce ancora: «Mi disse che se avesse allenato una squadra di Eurolega mi avrebbe portato con sé, vista la mia capacità di adattarmi e capire il gioco. Conservo gelosamente quel bel complimento».
Oggi D’Arcangeli è il coach del Roseto e Ricci chiosa: «Il grande girone di ritorno degli Sharks non mi stupisce, perché conosco l’allenatore e la sua etica di lavoro. E poi loro sono una squadra giovane e ben guidata in campo dal veterano Pierich, nella quale tutti gli atleti daranno ogni goccia di sudore pur di arrivare al traguardo playoff».
Complimenti di qualità, diretti al Roseto, da parte di un atleta che rappresenta un vero e proprio modello di riferimento per lo sport italiano, visto che in campo negli anni è stato protagonista di un crescendo rossiniano e fuori dal campo sta costruendosi un avvenire solido studiando all’università.
Luca Maggitti
|