Ricky Tognazzi, stasera ad Aspettando Roseto Opera Prima.
Il taglio del nastro di ieri di Aspettando Roseto Opera Prima.
Un momento dell’esibizione di Setak.
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Appuntamento alle 19.30. Qualche riflessione sull’inaugurazione di ieri.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 06 Luglio 2022 - Ore 16:00
Iniziamo con le cose importanti: stasera, alle ore 19.30 in Villa Comunale, Ricky Tognazzi presenterà il libro “UGO. La vita, gli amori, gli scherzi di un papà di salvataggio”, scritto insieme a Gianmarco, Thomas e Maria Sole Tognazzi.
L’attore e regista sarà intervistato da Francesca Martinelli.
Per il resto del programma, andate sulla pagina Facebook del festival (la seconda, quella più di recente aperta, quella con meno “mi piace”) e prendete sempre per buono il post fissato in alto, che contiene il programma definitivo, visto che i pieghevoli in giro – seconda ristampa, non distinguibile dalla prima perché manca un eventuale riferimento frontale – sono diversi nel programma e – per dire – nessuno dei due comprende questa importante serata con Ricky Tognazzi. Dunque, per essere informati, sempre meglio fare riferimento a questa pagina Facebook:
https://www.facebook.com/RosetoOperaPrimaFest
Ieri è iniziata la 26^ edizione della kermesse rosetana dedicata alla settima arte, con il taglio del nastro di “Aspettando Roseto Opera Prima”, che dal 5 al 14 luglio farà compagnia ai rosetani in attesa del festival vero e proprio, che si svolgerà – sempre alla Villa Comunale, ma nel retrostante teatro – da venerdì 15 a martedì 19 luglio 2022.
Prima del taglio, momento di musica e danza col suggestivo “Carassio Nero”, messo in scena da Luigi Morleo e Marco Lattucchelli.
Dopo il taglio, con gli interventi del sindaco Mario Nugnes e dell’assessore alla cultura Francesco Luciani, Flavio Massimo ha intervistato il cantautore abruzzese Nicola Pomponi, in arte Setak (strepitoso nel concerto in Piazza della Repubblica a Roseto lo scorso anno), che ha eseguito anche quattro sue canzoni.
Al termine, meritata menzione per il giovane trio (ignoro il nome dei componenti, ma li plaudo) che ha suonato standard jazz d’intrattenimento, in modo godibile.
Così la prima serata è andata in archivio, con la Villa Comunale riaperta per il festival e l’installazione di due gazebo per mangiare (i piatti dedicati del bravo chef Francesco Auricchiella) e bere.
Con il mangiare importato, la deriva verso il concetto di sagra è dietro l’angolo, ma l’allestimento raffinato e l’imponente spiegamento di uomini e mezzi crediamo eviteranno il problema.
Non c’era molta gente, per una inaugurazione, ma la cosa è comprensibile per due motivi: troppo presto fare le cose alle 19.30 a luglio (e con questo caldo sahariano) e nuovo l’appuntamento con “Aspettando”, che è altra cosa, seppur anticipatoria e integrativa, del festival vero e proprio.
Vedremo quanta gente ci sarà venerdì 15 e così sapremo se la funzione della partnership con il più grande mass medium oggi presente in Abruzzo (la TV Rete 8 e il quotidiano Il Centro, entrambi facenti riferimento alla proprietà di Pierangeli) avrà funzionato. Basterà guardare le foto di anni come il 2010 (in Villa Comunale), il 2018 e il 2019 (in Piazza della repubblica al Comune) per fare qualche paragone e riflessione che non è stato possibile fare ieri (il rapporto sarebbe stato di 10 a 1 o forse più a favore del passato, ma – ribadiamo – non è giusto paragonare “Aspettando” con il “Festival” vero e proprio).
È quindi molto importante che l’organizzazione (ufficio stampa esterno) e il Comune (ufficio stampa con 3 giornalisti), si adoperino al massimo, per capitalizzare al meglio il forte investimento voluto quest’anno (oltre ai 40.000 euro per il festival, ce ne sono, mal contati, almeno altri 30.000 per riaprire la Villa Comunale fra cura del teatro all’aperto e sistemazione del palco e dei giardini) e richiamare quanta più gente possibile agli eventi.
Perché è la gente, con le proprie tasse (cittadini residenti con le classiche e turisti con quella di soggiorno) che finanziano queste cose ed è giusto che il maggior numero possibile di loro possa godere di questi bei momenti di cultura collegata al cinema. Altrimenti, è un attimo gettare 70.000 euro per il piacere di qualche decina di persone.
Dunque forza e coraggio: agli organizzatori e agli amministratori il compito di spingere, a noi cittadini il piacere di seguire il bel programma, articolato e vario, offerto dalla 26^ edizione del più longevo festival dedicato agli artisti esordienti.
Ultima nota, destinata ai giovani amministratori comunali, che nei loro interventi affermano che il festival Roseto Opera Prima è al 10% del suo potenziale e che l’impegno della giunta nella quale lavorano lo sta facendo crescere. Vadano a vedersi le foto di 3, 5, 10 anni fa: scopriranno che il festival ha potuto archiviare serate con migliaia di persone. Solo che magari loro, essendo troppo giovani, avevano altre occupazioni pomeridiane o serali. E – sia chiaro – non c’è nulla di male.
Roseto Opera Prima, grazie all’apporto di tutte le amministrazioni che si sono susseguite dall’anno della sua fondazione e all’amorevole cura del fondatore Tonino Valerii, è diventato il più importante in Italia. Dire del festival – come, in interventi passati, è stato detto su altre “eccellenze rosetane” come il Premio Letterario Città delle Rose (a proposito, quest’anno ricorre il Ventennale... e il 22 maggio 2022, quando di solito si premiava in occasione dell’anniversario della fondazione di Roseto degli Abruzzi, nulla è stato organizzato... speriamo in un autunno riparatore!) – che va potenziato e fatto crescere va bene. A patto però di poter portare qualche Premio Oscar. Altrimenti, abbiamo già visto tutto: da Alberto Sordi a Marco Bellocchio, passando per Nanni Moretti, Florinda Blokan, Bud Spencer, Terence Hill, Michele Placido, Giuliano Montaldo e decine di altri nomi del firmamento cinematografico italiano e internazionale.
Insomma, giovani amministratori: umiltà. State facendo il vostro. Vi paghiamo per questo. Fatelo bene e nessuno si farà male. E ogni volta in cui vi avanza un quarto d’ora libero, andate a guardare cosa hanno prodotto le “eccellenze rosetane” negli anni, perché studiare la storia cittadina vi renderà più competitivi. Perché non è un male essere giovani, è un male non conoscere cose che devono far parte del bagaglio di un giovane amministratore.
Questo è il piccolo paese in cui il compianto Pio Rapagnà – con gli amici della sua cooperativa – faceva suonare al palasport Fabrizio De Andrè e Franco Battiato, oltre a decine di altre star nazionali, quasi mezzo secolo fa. Insomma: abbiamo già visto (quasi) tutto.
Perché rosetane e rosetani sono forti. Forti davvero, quando ci si mettono.
Per questo impegniamoci tutti, nell’umiltà, sapendo che quando ci pare di aver organizzato chissà che cosa, molto probabilmente è già stato fatto – meglio e forse spendendo meno – anni addietro. Anche molti anni addietro.
Perciò cercate, voi giovani amministratori, di acquisire quella grammatica istituzionale che porta allo sguardo benevolente verso il passato, soprattutto quando grazie a questo passato si è arrivati a gestire qualcosa che primeggia in Italia non certo per merito di chi se lo è ritrovato in mano vincendo una elezione politica amministrativa.
Forza e coraggio, sbagliando s’impara.
ROSETO.com > Archivio > 14 giugno 2022
26° Roseto Opera Prima 2022
DUE SETTIMANE DI CINEMA E CULTURA NELLE SUE VARIE FORME
Da martedì 5 a giovedì 14 luglio ‘Aspettando Roseto Opera Prima’, da venerdì 15 a martedì 19 luglio il festival riservato ai registi esordienti, con la direzione artistica di Pino Strabioli. Il programma completo, per conoscere tutti i numerosi e qualificati ospiti.
http://www.roseto.com/scheda_news.php?id=19926
Luca Maggitti
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