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Domenica, 28 Aprile 2024 - Ore 1:04 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Controllo del territorio a Roseto degli Abruzzi
DALLE COLONNINE VANDALIZZATE AL PIÙ AMPIO CONCETTO DI SICUREZZA
L’apertura, pochi giorni fa, del Posto Estivo di Polizia a Cesenatico, con 15 agenti.
[Il Corriere della Romagna]


Il Palazzo del Mare, che nelle estati 2005, 2006 e 2007 ha ospitato il Posto Estivo di Polizia di Roseto degli Abruzzi.
[Luca Maggitti Di Tecco]


Una colonnina per il pagamento dei parcheggi a Roseto degli Abruzzi.
[Luca Maggitti Di Tecco]


Il risicato organico della Polizia Locale, la vigilanza che conseguentemente scarseggia, le buone esperienze delle estati 2005, 2006 e 2007 con il Posto di Polizia al Palazzo del Mare. Numeri, riflessioni e spunti per gli amministratori rosetani.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 13 Luglio 2023 - Ore 16:00

La sicurezza del territorio e quindi dei cittadini è il cardine di una città che vuole prosperare e che per di più vuole vivere di turismo, come Roseto degli Abruzzi.

Il combinato disposto fra l’attuazione metaforizzata della legge di Gresham (la moneta cattiva scaccia quella buona) e l’adagio che afferma “il capitale ha il fiuto delle zone tranquille” non dobbiamo mai dimenticarlo. Perché una città tranquilla e serena prospera, mentre una città in mano a bande di spostati e criminali (malvestiti o in giacca e cravatta), degenera a tutti i livelli.

Per questo, sono assolutamente vicino e solidale al sindaco Mario Nugnes e alla sua Amministrazione Comunale, in relazione al comunicato stampa emesso lo scorso 8 luglio 2023, nel quale si condannano gli atti vandalici a danno delle colonnine dei parcheggi a pagamento.

Solo i vandali e chi non paga le tasse possono essere contenti di un danno che si ritorcerà, con gli interessi, sulle spalle dei cittadini che, appunto, le tasse le pagano e che di certo si ritroveranno questo maggior costo addosso. Per questo, massima solidarietà al Comune di Roseto degli Abruzzi e massima condanna ai vandali distruttori.

La riflessione finale del Sindaco, che riporto di seguito, vale invece come base di riflessione allargando la questione dalle singole colonnine al concetto, ben più importante, di sicurezza. Mario Nugnes afferma: «Colgo l’occasione per invitare tutti ad avere un atteggiamento più responsabile nella diffusione di eventuali messaggi distorti e istigatori riguardo il rispetto delle regole e dei servizi a pagamento».

Qui non soltanto non mi sento di solidarizzare, ma invito il primo cittadino a riflettere sull’utilizzo di frasi come “messaggi distorti e istigatori”. Perché i mass media che hanno raccolto (e pubblicato in misura del 10% rispetto alla mole dei cittadini indignati, credetemi) le lamentele dei tartassati, così come le forze politiche di opposizione, sono stati invece utili nell’esporre al governo cittadino le cose che non andavano. Grazie a queste riflessioni, il Comune ha individuato una prima zona di parcheggio suppletiva (ex fornace Catarra) e grazie alla denuncia, intesa come critica costruttiva, speriamo che l’Amministrazione possa trovare ulteriori migliori soluzioni.

Egregio signor Sindaco, le persone perbene denunciano in modo costruttivo e per iscritto, i vandali rompono. Faccia attenzione, lei che è pure educatore, a non incorrere di nuovo in queste pericolose ed erratissime generalizzazioni.

Le colonnine rotte sono il simbolo del vandalismo. Così come lo sono le bottiglie lasciate a decine sulla spiaggia dopo i sabato invernali in cui giovani e giovanissimi si sbronzano sulla battigia. O come lo sono i beni pubblici (giochi nei parchi, panchine, etc) puntualmente vandalizzati.

Ma torniamo alle cose strategiche per Roseto degli Abruzzi. E cioè alla sicurezza.

Purtroppo, nella notte fra il 7 e l’8 luglio, qualche spostato ha danneggiato “diverse colonnine” nella zona centrale di Roseto degli Abruzzi. E qui casca l’asino.

Già, perché in una città controllata, soprattutto in un venerdì sera di piena estate come il 7 luglio, dopo la prima colonnina danneggiata in zona centro – qualche centinaio di metri – il vandalo sarebbe stato acciuffato dalle forze dell’ordine. E non avrebbe potuto danneggiarne una decina. Quindi, evidentemente, le forze dell’ordine non c’erano. E non c’erano il venerdì sera in piena estate e in pieno centro, non in una contrada di una frazione, a febbraio, di notte.

Dunque, dobbiamo interrogarci sul concetto di sicurezza, chiedendoci: Roseto degli Abruzzi è oggi una città sicura?

Mi sento di rispondere di sì, perché vivo questa città a tutte le ore, soprattutto a piedi e in bicicletta, e per la gran parte si tratta di una città tranquilla. Ma bisogna assolutamente vigilare per stroncare sul nascere cose come quelle accadute e denunciate dal sindaco l’8 luglio.

Dunque, altro interrogativo: Roseto degli Abruzzi può essere migliorata, quanto a sicurezza? A mio avviso, anche in questo caso la risposta è sì. Può esserlo con beneficio della cittadinanza, dell’imprenditoria e del turismo.

In che modo? Aumentando la vigilanza, ovviamente. Quindi aumentando le forze dell’ordine, in particolare nel periodo estivo, quando Roseto degli Abruzzi raddoppia la propria popolazione (o anche più, dipende dai flussi turistici).

Oggi, la Polizia Locale di Roseto degli Abruzzi è composta da 1 Comandante, 2 Vigili Urbani in ufficio e 6 Vigili Urbani in strada. Totale 9.

I numeri come quando si parla di turismo, sono impietosi: Roseto è in crollo anche per quanto attiene la dotazione organica della Polizia Locale, se è vero che nel 2011 il Corpo di Polizia Locale contava 23 addetti, di cui 6 Ufficiali, 1 Sottufficiale, 13 Agenti e 3 collaboratrici amministrative.

Parlando di anni in cui servivo in Comune in qualità di Capo di Gabinetto del Sindaco – questi conosco, di questi parlo, per le successive amministrazioni le forze politiche potranno senz’altro completare le informazioni – posso pure dire che tra il 2006 e il 2010 fu rinnovato interamente il parco auto, con l’acquisto di 4 autovetture e 2 maxi scooter e che nel 2009 il Comando fu dotato di un nuovo apparato radio. Poi, nel 2010, l’attivazione del servizio di videosorveglianza, con installazione di 4 telecamere in punti sensibili della città: Piazza della Repubblica (3) e Piazza Olimpia (1). La Polizia Locale fece pure corsi di educazione stradale presso gli istituti di istruzione secondaria e superiore per il conseguimento del certificato di abilitazione alla guida di ciclomotori, oltre a convegni sulla sicurezza stradale e su tematiche di attualità come il bullismo, con il coinvolgimento di alunni delle scuole primarie e secondarie. Risale poi al 2009 l’istituzione del Nucleo di Polizia Ambientale della Polizia Locale.

Inoltre, è molto importante ricordare dei servizi notturni nel periodo giugno-settembre – e occasionalmente in altri periodi dell’anno – con vigilanza mirata al controllo della circolazione stradale, dei locali pubblici e alla repressione dei reati di micro criminalità.

In tutto questo, non dimentichiamo l’eccezionale opera anche della Polizia Locale nell’assistenza agli aquilani vittime del terremoto del 2009.

Certo, erano 23 e adesso sono soltanto in 9. Ma – visto soprattutto l’arrivo di un comandante dotato di importantissimo curriculum – le cose possono e devono assolutamente cambiare in meglio (se arriva un comandante significa che c’è la volontà di dare un impulso speciale, sennò conveniva assumere due o tre agenti al suo posto).

Ovviamente, queste sono analisi per politici di spessore e dirigenti di altrettanto spessore, come quelli che abitano il Municipio rosetano. A loro, perciò, la pianificazione strategica contemperante la soluzione dei problemi.

Io, giornalista amante del territorio, mi permetto questi piccoli suggerimenti e qualche rimando. Come quello al sindaco della città belga di Mechelen (Malines) Bart Somers, che ha saputo risollevare la compromessa reputazione della sua città (di 90.000 abitanti circa, quindi ben più grande di Roseto che ne conta 25.000 circa) partendo, ovviamente, dalla tolleranza zero nei confronti dei piccoli crimini e applicando in modo deciso la “filosofia della finestra rotta” propugnata negli Stati Uniti d’America da Rudolph Giuliani, quando era il sindaco che ripulì addirittura New York. Somers – del quale parlerò meglio quando affronterò la questione dei migranti ospitati a Roseto degli Abruzzi – ha ridotto dell’84% la piccola criminalità in 20 anni, investendo in modo massiccio sulle forze dell’ordine nelle strade e chiosando: “Se le persone si sentono sicure, non avranno ragione di cercare nemici, che finiscono sempre per essere gli stranieri e gli immigrati”.

Dai 23 addetti del 2011 ai 9 nel Corpo della Polizia di Locale attuale di Roseto degli Abruzzi. Ai politici mettere mano alla questione, per tornare ad avere una Polizia Locale degna di una città delle dimensioni di Roseto degli Abruzzi, sapendo che nulla è pianificabile – a mio umile avviso – se prima non c’è il concetto di sicurezza in città. Tutto il resto viene dopo. Tutto!

Investire in controllo del territorio e sicurezza – magari delegando l’assessore al bilancio a disboscare spese inutili in questi tempi di “vacche grasse” e PNRR per i comuni – porta benefici concreti e assoluti.

Dunque mettere mano al Corpo di Polizia Locale e potenziarlo attraverso un piano strategico serio e lungimirante, ripristinando turni notturni estivi e tutto quanto sia utile alla cittadinanza che oggi manca.

Ma la Polizia Locale è un corpo di supporto quindi, parlando di sicurezza, non bisogna assolutamente dimenticare le forze dell’ordine classiche che esistono a Roseto degli Abruzzi – Carabinieri e Guardia di Finanza – e quelle che a Roseto hanno avuto un posto estivo, come la Polizia di Stato.

Quindi il lavoro di sindaco e assessore al ramo – adesso mi sfugge chi sia, della Giunta, anche se l’argomento è così serio e innervato nella vita pubblica che io investirei sempre l’intera compagine di governo – è quello di interfacciarsi con Carabinieri e Guardia di Finanza immaginando uno scacchiere quotidiano, soprattutto nel periodo estivo, con turni interforze che garantiscano sempre la presenza (che da che mondo è mondo è deterrente con altissimi risultati) di personale in divisa sia in centro sia sul lungomare. E se pensiamo che sia difficile questo, dobbiamo tutti cambiare mestiere, visto che è possibile farlo nelle metropoli con milioni di abitanti!

Concludo con una delle cose che – a mio avviso – più sarebbe utile a Roseto degli Abruzzi: il Posto Estivo della Polizia di Stato, operativo nelle estati del 2005, del 2006 e del 2007 apportando – furono i dati della Prefettura di Teramo a dirlo, nero su bianco – una importante riduzione dei reati. E torniamo all’importanza delle divise sul territorio.

In particolare, nell’estate del 2006 (ho riconsultato il comunicato stampa, per non sbagliare), il Posto Estivo di Polizia contò 10 (dieci) poliziotti. Il servizio fu garantito dal 1° luglio al 9 settembre 2006.

Curai personalmente i carteggi fra il sindaco dell’epoca di cui ero Capo d Gabinetto, Franco Di Bonaventura, e il Prefetto e il Questore, nell’aprire il dossier che ci portò, grazie a un’azione concertata con loro e con i nostri referenti in Parlamento, all’attivazione del Posto di Polizia all’interno del Palazzo del Mare.

Nelle lettere spiegammo per bene flussi turistici, residenti, dinamiche, questioni geografiche ed evidentemente fummo convincenti, se il Ministero destinò a Roseto agenti di Polizia (all’epoca la stazione dei Carabinieri di Roseto aveva 11 militari, ne ignoro l’odierna composizione).

Il Comune di Roseto mise a disposizione due stanze del Palazzo del Mare dotate di telefono e telefax, oltre ai servizi igienici. Per quanto riguarda vitto e alloggio, il Comune – se ben ricordo – collaborò disponendo l’acquartieramento dei poliziotti all’Hotel Palmarosa.

Così, mentre una pattuglia girava ininterrottamente nelle due grandi vie di Roseto (Nazionale e Lungomare), altri poliziotti erano a disposizione di cittadini e turisti al Palazzo del Mare.

Purtroppo, dopo un triennio di Posto Estivo di Polizia molto apprezzato, il Ministero dell’Interno tagliò i fondi e dal 2008 non c’è più stato.

Noi continuammo comunque a scrivere al Ministero ogni anno, sperando nella riapertura nell’estate successiva. L’ultima volta che disposi una richiesta al Ministero dell’Interno – tramite e per conoscenza del Prefetto e del Questore di Teramo – fu l’11 giugno del 2009. Poi, il mio decennio al servizio del mio Comune terminò.

Qualche giorno fa, ho letto che il Comune di Martinsicuro ha aperto il Posto Estivo di Polizia. Sui giornali la bella notizia ha avuto la giusta enfasi. Quanto però a originalità, calma: tutto nasce da Roseto, anche in temi di sicurezza locale!

Peccato che il Ministero dell’Interno non abbia tenuto conto delle lettere che certamente negli ultimi anni gli amministratori di Roseto degli Abruzzi gli avranno indirizzato, comunque provando ogni estate a riottenere ciò che con merito l’Amministrazione Di Bonaventura portò. Perché certamente avranno scritto al Ministero. Almeno spero.

Sempre qualche giorno fa – il 6 luglio 2023, come riporta il Corriere della Romagna – nel territorio del Comune di Cesenatico (città sovrapponibile a Roseto degli Abruzzi, con i suoi 25.873 abitanti) è stato aperto il Posto Estivo di Polizia con 15 (quindici) agenti. L’articolo dice pure che sia Carabinieri sia Guardia di Finanza di Cesenatico saranno rafforzati quanto a organico, nel periodo estivo. Insomma: si può fare!

In conclusione, parlando seriamente di sicurezza – per quanto siamo partiti dalle “strisce blu” – io continuo a sperare in un posto estivo di Polizia capace di coadiuvare e integrare il meritorio lavoro di Carabinieri e Guardia di Finanza.

A dirla tutta, io sono un tifoso da almeno vent’anni della nascita del Commissariato della Costa Teramana.

Già, perché da San Benedetto a Pescara non c’è un presidio così importante e fisso tutto l’anno e perché il Commissariato di Teramo e quello di Atri servono altre zone, perlopiù interne.

Anche in questo caso, di concerto con il Sindaco Franco Di Bonaventura, oltre un decennio fa ospitammo emissari ministeriali per valutare un paio di luoghi in cui aprire detto commissariato. Uno era dove oggi sorge la palestra More, per dire che mi ricordo addirittura il sopralluogo.

C’era pure una delibera di indirizzo, datata 19 marzo 2009, che preparai per la Giunta Comunale di allora e che spiegava perché era importante. E che era il sunto di anni di carte e studio con il mio Sindaco, oltre che di incontri e colloqui con tanti aventi causa.

Secondo me, la nascita di un Commissariato della Costa Teramana – con controllo sulle 7 sorelle che danno la parte più cospicua del turismo estivo alla regione Abruzzo – sarebbe un atto di grande valenza politica, oltre a rappresentare una soluzione strategica al problema della sicurezza.

Una soluzione invece “tattica” e quindi temporanea sarebbe il ripristino del Posto Estivo di Polizia.
   
Entrambe le soluzioni, abbisognano di una classe politica e dirigenziale china dalle 10 alle 12 ore sulle scrivanie. C’è bisogno di stare sul pezzo, farsi un mazzo tanto. C’è bisogno che il Comune sia il primo dei pensieri, anzi l’unico per il tempo in cui si amministra. Se invece è uno dei tre lavori o un intermezzo nella promozione di se stessi e delle proprie opere, non funziona. E, di conseguenza, il Comune vivacchierà garantendo, forse, i servizi essenziali. E a volte manco quelli.

Buon lavoro alle donne e agli uomini di buona volontà.

Luca Maggitti Di Tecco
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