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Mancanze
TRE FIGLI DI ROSETO, TRE UOMINI DI BASKET.
Nicola Mariani, Domenico Belisari, Ernesto Settepanella.

Un incidente stradale si è portato via Nicola Mariani, Domenico Belisari, Ernesto Settepanella.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Lunedì, 19 Settembre 2005 - Ore 13:30

La notizia è secca e sconvolgente e piomba su Roseto degli Abruzzi all’alba.

Sulla Statale 150, fra Roseto e Notaresco, all’altezza di Fontanelle, un incidente stradale si è portato via, la scorsa notte, Nicola Mariani, Domenico Belisari, Ernesto Settepanella. L’auto sulla quale viaggiavano i tre rosetani si è scontrata con un tir.

Nicola (57 anni), Domenico (55) ed Ernesto (61) tornavano da Veroli, in provincia di Frosinone, dove avevano seguito il Roseto Basket, che aveva appena vinto il primo Memorial “Adolfo Zeppieri”.

E’ uno di quei giorni in cui vorresti poter dire: “Erano amici, volevo loro bene, non chiedetemi altro”. E invece sei anche un giornalista e i telefoni iniziano una litania incessante. E devi spiegare, dare informazioni, aiutare a capire.

Ti chiedi anche se sia giusto scrivere di questa immane tragedia che ha inginocchiato Roseto degli Abruzzi. E concludi che sì, bisogna scriverne, perché è un modo per rispettare la memoria di questi tre figli di Roseto, uomini di basket, che da oggi non ci sono più. E’ un modo per onorarne la memoria, anche se le parole possono poco di fronte alle vite spezzate.

All’obitorio di Giulianova non vorresti proprio andare, vorresti ricordarti dell’ultima telefonata fatta, dell’ultimo caffè bevuto insieme a Nicola. Ma la mancanza va rispettata. E allora si va, a costo di stare male.

C’è già tanta gente. Il dolore muto e composto dei familiari, la tenerezza di due signore anziane che carezzano Nicola mentre lo vegliano, la dignità della moglie, il coraggio del figlio.

E poi le lacrime, tante.

Domenico Alcini, Presidente del Roseto Basket, racchiude la giornata in una parola: “Tragedia”. E quando parla di Nicola, gli occhi si gonfiano ed esce un’altra parola: “Insostituibile”. La stessa che pochi minuti più tardi ripeterà al telefono Michele Martinelli, che prima di recarsi a Giulianova vuole andare sul luogo in cui è accaduto l’incidente mortale.

Cimorosi, Di Marco, Di Lello e poi Impaloni, Filippo, Adriano, Camillo, Sergio e tanti, tanti altri. Il Roseto Basket è in ginocchio davanti a Nicola, Domenico ed Ernesto. Il Roseto Basket oggi ha perso tre figli.

Arriva Tony Trullo, incredulo come gli altri. E poi Tommaso Ginoble e poi la Giunta Municipale di Roseto, mentre il Sindaco, Franco Di Bonaventura, firma l’ordinanza che proclama il lutto cittadino e si adopera con Alcini per allestire la camera ardente presso la Villa Comunale di Roseto degli Abruzzi. I funerali si svolgeranno domani pomeriggio.

I telefoni non la smettono di squillare. Dalla Lega Basket, da dove chiama il Responsabile Marketing del Teramo, Massimo Nardi, impegnato in un workshop, alla Serbia-Montenegro, da dove arriva la telefonata del giornalista Rai Franco Lauro, impegnato a seguire l’Italia agli Europei e incredulo come gli altri della tragedia.

Chiama Claudio Bonaccorsi e chiama Mario Boni. Paolo Moretti non ha parole, Christian Di Giuliomaria è scioccato, Donato Avenia non trova parole. Pierfrancesco Betti, legatissimo a Nicola Mariani, scoppia in un pianto dirotto e prende la macchina per salire a dare l’ultimo saluto al suo fraterno amico e agli altri sfortunati.

C’è tutto il basket aggrappato al telefono, per chiedere, sperando che non sia vero, notizie circa l’accaduto.

Non è soltanto Roseto degli Abruzzi ad essere ferita, inginocchiata, incredula. E’ tutto il mondo del basket, oggi, a piangere tre persone per bene, tre volontari della pallacanestro, tre uomini che facevano tutto quel che facevano (ed era molto, moltissimo), innanzitutto per passione.

E, quando lo sapranno, verseranno certamente lacrime anche quelli come Norman Nolan o i tanti altri stranieri passati per Roseto che avevano avuto la fortuna di conoscere i tre amici scomparsi.

Già, perché parliamo di amici di tutto il basket.

Ernesto Settepanella era da qualche stagione il magazziniere del Roseto Basket. La mascotte al contrario, il più anziano, il più benvoluto. Sempre preciso, silenzioso e accomodante come i vecchi saggi sanno fare.

Di lui mi ricordo due aneddoti.

Il primo risale alla stagione 2002/2003, quando Marko Milic dovette insistere per fargli accettare la sua parte di un premio partita elargito dal Presidente Amadio. Ernesto non lo voleva, Marko insistette affinché anche lui, che con il suo lavoro era componente fondamentale del gruppo, accettasse la sua piccola parte.

Il secondo è di pochi giorni fa, durante il 60° Trofeo Lido delle Rose. Ernesto portò la biancheria pulita, lavata e stirata allo Scafati Basket. Giancarlo Sarti chiese a Ernesto quanto dovevano per il disturbo ed Ernesto congedò il dirigente con un sorriso e una stretta di mano.

Domenico Belisari era un ex arbitro di Serie A, con una lunghissima carriera alle spalle, insieme all’altro fischietto rosetano, Pasquale Zeppilli.

Grande appassionato di pallacanestro, dopo aver appeso il fischietto al chiodo, aveva ricoperto il ruolo di responsabile arbitri per il Roseto Basket, oltre a collaborare con diverse testate giornalistiche, scrivendo degli Sharks.

Nicola Mariani era, letteralmente, il Factotum del Roseto Basket. Era, cioè, davvero la persona insostituibile della quale hanno parlato Alcini e Martinelli.

Se il Roseto Basket della storica scalata in A e dei successi fra i professionisti ha potuto esistere e dare spettacolo, un ruolo fondamentale – sia detto senza la minima forzatura – lo ha ricoperto Nicola Mariani.

Affabile, gentile, sorridente, mai brusco, naturalmente portato a smussare gli angoli, Nicola non aveva un ruolo ben definito all’interno del sodalizio biancoblù, perché ne ricopriva molti.

Era la persona sempre ottimista, il dirigente aperto alle iniziative e al dialogo, l’autista che andava a prendere i giocatori a Fiumicino e li riportava a Roseto pur non parlando inglese, ma facendosi capire con il suo sorriso e il suo innato senso pratico.

Era l’addetto ai telefonini e alle case da affittare, che vagliava le richieste dei giocatori e delle mogli e poi trovava un appartamento a tutti.

Era l’uomo della campagna abbonamenti e dei biglietti, degli accrediti e delle sistemazioni dell’ultimo minuto.

Era l’uomo giusto per tutto: potevi vedere Rodney Monroe chiedergli di fargli aggiustare lo scaldabagno e Nolan chiedergli notizie di un buon negozio in cui comprare una borsa per la moglie.

Era l’addetto alla pubblicità, capace, con un’azione certosina, di andare a parlare con centinaia di piccoli sponsor, raccogliendo cifre importanti per il budget del Lido delle Rose.

Era l’addetto ai rapporti con Federazione e Lega, sempre cercato dai Segretari Generali, i quali gli riconoscevano quella sua straordinaria qualità di prendere il problema di petto e affrontarlo senza mai un sussulto brusco.

Era l’uomo che passava a distribuire inviti e omaggi nelle occasioni importanti.

Era il dirigente che aveva sempre, dico sempre, proprio sempre, il telefonino acceso e ti dava sempre una risposta, una soluzione o un modo quando lo chiamavi.

Capite quanto era importante e determinante il carissimo Nicola Mariani per la vita stessa del Roseto Basket?

Adesso, senza di lui e senza Ernesto e Domenico, sarà, purtroppo, tutto più difficile.

Ai familiari di Nicola, Domenico, Ernesto, le condoglianze e la vicinanza mia personale e di ROSETO.com.

Che la terra sia loro lieve.
Luca Maggitti
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