Pubblicato su Superbasket 50/2006, pagina 72.

Ancora una puntata delle vacanze americane del “Bomba”. Trascinato dal suo amicone in un locale assai allegro…

Stavolta ad attenderci sul vialetto di casa non c'erano Limousine ma il SUV di Darryl ovviamente enorme e altrettanto ovviamente anche questo ben fornito di ogni confort tra i quali un mini frigo pieno indovina un po’ di cosa?

Si erano fatte circa le 10.30 del mattino e mi stavo chiedendo dove eravamo diretti. Lo scoprii poco dopo: come non andare in vacanza negli States e visitare uno di quei locali per soli uomini dove donne veramente poco vestite si esibiscono in danze provocanti avvalendosi dell'aiuto e dell'appoggio di un palo piantato per terra?

I tanto famosi "Go-Go girl club", forse questa era la convinzione che aveva Darryll, e come contraddirlo? si sarebbe potuto offendere!

Poi dopo che, porgendomi una mazzetta di banconote da un dollaro, mi mostrò come le avvenenti signorine ti si avvicinavano per agevolare l'inserimento di tali banconote ad una ad una nella parte laterale dello striminzito slip, vi assicuro che lo spettacolo non era poi così male solo che alle 11.00 del mattino non era proprio il massimo e poi non erano ancora passate 24 ore da che ero atterrato!

Comunque in vacanza tutto è lecito (o quasi) e special modo quando come ospite e amico è un personaggio incredibile come lo è Darryl tutto era appunto incredibilmente "ganzo" per dirla in toscano.

Ovviamente in quel genere di locale non era proprio il caso di ordinare da bere un tè al limone o un succo di frutta perciò fra Darryll e tutti i suoi amici (fu per quello che più che altro ci recammo in quel posto, perchè fu appunto lì che si ritrovò con gli amici di sempre) fecero a gara, per spirito di ospitalità, per offrirmi un "drink" ogni qualvolta si svuotava il bicchiere.

Quando sei ospite è brutto rifiutare ciò che ti viene cortesemente offerto!

Fatto sta che di quel giorno ricordo una volta usciti dal locale, un veloce pranzo in qualche fast-food e una visitina ad un Mall nelle vicinanze per comperare un paio di souvenir poi… branda selvaggia tanto ero distrutto e non solo.

Il secondo giorno, grazie al cielo, parte più tranquillo, stavolta comprese le mie esigenze europee di alimentazione mattutina, andiamo a fare colazione in una specie di grande pasticceria dove delle signore di mezz'età e soprattutto vestite da capo a piedi con grembiuli a quadrettoni servivano del caffè americano in quei tazzoni fumanti offrendo tranci di torta alte cinque dita (come la moquette della sala) farcite di ogni ben di Dio per golosoni come me, dal cioccolato a quintali di crema o panna o marmellate varie.

(3 – continua)

Claudio Bonaccorsi