Il Mondo in Moto [Giovanni Lamonica]
TRIPOLITANIA

Una rubrica per scoprire i posti più belli della Terra con Giovanni Lamonica. Viaggio in Africa, Libia, nel 2006, percorrendo 680 chilometri in 5 giorni.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 16 Maggio 2012 - Ore 23:30
Questo è un racconto di viaggio, non ancora pubblicato sul mio blog, che scrissi nel 2006, durante i disordini in Cirenaica.
La redazione di un giornale milanese, con il quale collaboravo, non aveva autorizzato il viaggio, perché riteneva che fosse pericoloso e che fosse controproducente pubblicare cose simili parlando di turismo.
Io, che avevo i visti e i permessi per viaggiare da solo, partii lo stesso.
Al ritorno, presentai il lavoro per la pubblicazione negli speciali turismo. I responsabili di redazione accettarono e fecero la prova di stampa, ma il capo redattore vide le bozze e cestinò il mio reportage…                          
 
La zona costiera occidentale della Libia, quella vicina alla Tunisia, è la più facilmente accessibile con un mezzo privato, vicinissima alla capitale Tripoli, con numerose attrazioni archeologiche di epoca romane ed alcune spettacolari fortificazioni berbere,  oltre a un mare davvero straordinario. Un itinerario facile, suggestivo, adatto a tutti.
 
ITINERARIO
Zuara, Goush, Nalut, Kabao, Qsar Al-Haj, Yefren, Gharian, Khoms, Tripoli, Cabrata.
 
La Libia è un gran, bel paese, punto. A distanza di ben 7 anni dalla mia prima esperienza in terra libica, diverse cose sono cambiate, ma una è rimasta assolutamente la stessa: l’ospitalità, la cordialità e l’affabilità della gente.
Tutto quello che potreste ascoltare da pseudo intenditori o cassandre del disfacimento dei rapporti con il mondo arabo e musulmano, sono solo chiacchiere.
 
Me ne accorgo quasi subito una volta passato il confine. Grandi saluti, domande curiose, lampeggio dei veicoli che incrocio. Una voglia di relazionarsi davvero imbarazzante. Decido di aggredire prima la zona del Jebel, con Nalut ed il suo splendido granaio fortificato, ma anche con la penuria di alloggi che nel 1999 mi portò nel peggior albergo di tutto il viaggio. La frase più agghiacciante letta sulla guida a suo tempo era un cinematografico “non aprite quella porta”, riferita alla indicibile qualità dei servizi igienici. Anche la nuova EDT (per modo di dire, è vecchia di ben 4 anni!) non lesina critiche, decido quindi di togliermi questo dente.
 
Una nuova strada sale a tornati sulla sommità dello sperone roccioso dal quale il Qsar domina la valle, ma la struttura alberghiera (in eccezionale posizione, almeno questo!) mi sembra rigenerata. Entro, chiedo, il mio sesto senso mi induce ad accettare i 45 dinari, che rispetto alla precedente esperienza mi sembrano uno sproposito e… il miracolo! Una pulitissima camera con bagno privato. Hanno ristrutturato l’edificio, che ora ha le caratteristiche di un buon alloggio nordafricano. La vista è sempre la stessa ed il tramonto è come lo ricordavo: i muri del granaio cominciano a cambiare colore fino a diventare arancione.
 
7 anni per trovarsi nello stesso punto e scattare le stesse foto!
Si noterà la differenza tra l’analogico e il digitale?
 
Il Jebel Nafusa “montagne occidentali” è una catena montuosa che si estende da ovest ad est, dalla Tunisina meridionale ad Al Qusbat, vicino ad Al-Khoms, ma la zona più interessante è quella tra Nalut e Gharyan.
Il sistema stradale di questa zona, osservato su una cartina, ricorda una scala posta orizzontalmente i cui pioli, orientati da nord a sud, collegano  2 vie principali che corrono da est verso ovest.
I pioli, per continuare a mantenere lo stesso gergo, sono assai spettacolari. Ne ho percorsi 3, la mia cartina Michelin ne riporta 6, ma forse ce ne sono di più.
 
I Qsar sono una via di mezzo tra fortezze vere e proprie e depositi agricoli, quindi di importanza assai rilevante in passato. Le 3 strutture visitate (Nalut, Kabao e Al-Haj) sono, per struttura, tipo di costruzione ed anche posizione, assai diverse una dall’altra. Avendo tempo a disposizione vale la pena dare un’occhiata a tutte, calcolando che il costo d’ingresso con macchina fotografica è di 2 dinari.
 
Dovendo scegliere, preferirei “l’alveare” di Kabao, senza per altro sminuire gli altri. Forse la differenza sta nella strada, che per raggiungerlo si inerpica letteralmente dalla pianura allo Jebel offrendo una vista mozzafiato sul paesaggio circostante. O forse la differenza la fa la simpatia di Ebrahim, che accompagnato da sua figlia Jaisia, a titolo assolutamente gratuito mi ha condotto alla visita di una parte della fortezza e del piccolo museo, fra l’altro molto interessante, appena fuori le rovine.
 
L’avvicinamento alla costa può essere interrotto a Gharyan, che trovandosi sulla cima di un pianoro è anche risparmiata dal caldo torrido che già in tarda primavera affligge la pianura costiera sottostante. Centro rinomato per la produzione di prodotti in ceramica deve la sua fama alle case berbere sotterranee. Di singolarissima struttura ricordano vagamente le case di Matmata in Tunisia, anche se queste sono edifici singoli. Molteplici i vantaggi: costituivano un rifugio contro i gelidi inverni, le caldissime estati e gli eserciti invasori. Sono infatti visibili a qualche decina di metri di distanza. Anche qui, come in altre zone del paese, vedi Ghadames e Ghat, sono state abbandonate dai proprietari che si sono trasferiti in abitazioni più moderne, nel progetto di ristrutturazione edilizia voluta dal governo negli Anni ’70 e ‘80.
 
Ma è ora giunto il momento di immergersi nella cultura.
L’itinerario esce sulla costa, dove termina la catena montuosa ad Al-Khoms e qui, vicinissime, ci sono le rovine di Leptis Magna.
Entro in città e mi accorgo subito che le indicazioni riportate sulla cartina della guida per trovare questo residence sulla spiaggia a meno di 2 chilometri dalle rovine, sono sbagliate. Chiedo e mi dicono che la traversa è leggermente più avanti, ma la struttura esiste. Anche il secondo tentativo risulta infruttuoso e devo fermarmi a chiedere per le terza volta. Stavolta l’aiuto è più massiccio, addirittura i due ragazzi chiamano col cellulare un amico che parla inglese, ma che non conosce l’hotel. Si è fermata anche una terza persona, in macchina, che a sua volta chiama un altro suo amico: stesso risultato. Alla fine verrò scortato a destinazione da due macchine!
 
Labdah per i locali (si pronuncia Lùbda), è considerato il più bel sito romano del Mediterraneo: credo riesca a colpire anche chi non si definisce un appassionato di rovine. Aggiungete il fatto che si trova sul mare, e che, nelle ore più calde del giorno, è possibile interrompere la visita per immergersi e rinfrescarsi in un mare cristallino e il risultato sarà a dir poco spettacolare!
 
La giornata di sosta è necessaria, ma davvero ben spesa.
La visita può essere effettuata solo con la presenza di una guida, ma la cosa è assolutamente di poca importanza.
 
 
LANDSAILS Around The World
 
Il blog di Giovanni Lamonica.
 
Il diario completo del viaggio e tutte le foto visibili a pieno schermo.
 
 
Il Mondo in Moto [Giovanni Lamonica]
PUNTATE PRECEDENTI
 
001 Venerdì 9 Dicembre 2011
GIOVANNI LAMONICA: L’UOMO CHE GIRA IL MONDO IN MOTO.
 
002 Mercoledì 14 Dicembre 2011
LA STRADA NEL DESERTO. Africa, Libia, 2006.
 
003 Mercoledì 21 Dicembre 2011
A MARAMURES, NELLA TERRA DEGLI ANTICHI DACI. Europa, Romania, 2005.
 
004 Mercoledì 28 Dicembre 2011
SOGNI SUDAMERICANI. America, Bolivia, 2003.
 
005 Mercoledì 4 Gennaio 2012
LE MACCHINE DA PESCA. Europa, Italia, Abruzzo, 2008.
 
006 Mercoledì 11 Gennaio 2012
IL LAGO D’ARAL CHE NON C’E’ PIU’ E IL CAPITANO IMPAZZITO. Asia, Uzbekistan, 2006.
 
007 Mercoledì 18 Gennaio 2012
PATAGONIA EXPRESS. America, Cile, 2000.
 
008 Mercoledì 25 Gennaio 2012
MURMANSKAYA, INSEGUENDO IL SOLE DI MEZZANOTTE. Europa, Russia, 2001.
 
009 Mercoledì 1 Febbraio 2012
PRIMAVERA IN TRINACRIA. Europa, Italia, Sicilia, 2009.
 
010 Mercoledì 8 Febbraio 2012
IL RICHIAMO DEL GRANDE NORD. America, USA, Alaska, 2000.
 
011 Mercoledì 15 Febbraio 2012
TUNISI: LA CITTA’ CAPITALE. Africa, Tunisia, 2006.
 
012 Mercoledì 22 Febbraio 2012
LA VIA DORATA DI SAMARCANDA. Asia, Turkmenistan e Uzbekistan, 2006.
 
013 Mercoledì 29 Febbraio 2012
DAL CASTELLO AGLI EREMI. Europa, Italia, Toscana, 2009.
 
014 Mercoledì 7 Marzo 2012
CONQUISTADOR Y CONQUISTADO. America, Messico, 2009.
 
015 Mercoledì 14 Marzo 2012
I BALCANI. Europa, Bulgaria, 2005.
 
016 Mercoledì 21 Marzo 2012
PATAGONIA EXPRESS 2010. America, Cile e Argentina, 2010.
 
017 Mercoledì 28 Marzo 2012
IN ALTA TUSCIA, NELLA TERRA DEGLI ETRUSCHI. Europa, Italia, Alta Tuscia, 2010
 
018 Mercoledì 4 Aprile 2012
KALLISTE: LA BELLA CORSICA. Europa, Francia, Corsica, 2009
 
019 Mercoledì 11 Aprile 2012
CENTRO AMERICA: LA TERRA ‘MEGA’. America, Centro America, 2004.
 
020 Mercoledì 18 Aprile 2012
LUCE ETERNA. Europa, Scandinavia e Repubbliche Baltiche, 2001.
 
021 Mercoledì 25 Aprile 2012
ABRUZZO, SEMPRE E COMUNQUE. Europa, Italia, Abruzzo, 2009.
 
022 Mercoledì 2 Maggio 2012
ISLANDA: AI CONFINI DEL MONDO. Europa, Islanda, 2008.
 
023 Mercoledì 9 Maggio 2012
SUDAMERICANA. America, Sud America, 2003.
 






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