Mario Boni si ritira
ENRICO SCHIAVINA: MARIOBONI. TUTTOATTACCATO!

Lettere di amici a Mario Boni, dopo il suo ritiro. Enrico Schiavina.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 05 Luglio 2012 - Ore 10:00
Ci fosse Superbasket, il ritiro di Marioboni – forse è più giusto scriverlo così – sarebbe lo strillo di copertina.
 
Ci fosse SB, ci sarebbe un servizione sulla vita e le opere di Marioboni nei suoi irripetibili quarant\'anni di basket. Avrei rotto le scatole a tutti per avere spazio, avrei riempito senza fatica sei, otto, dieci pagine di fantastiche storie su Marioboni, tante ne ho sentite in questi anni su di lui.

Ma SB non c\'è, Marioboni ha detto basta, e oggi anch\'io non mi sento tanto bene.

Non dovrebbe sentirsi bene soprattutto il basket italiano, quantomeno quella parte che non si è mai resa conto di che immenso patrimonio di promozione, dedizione, passione per questo gioco, abbia trasmesso Marioboni mitragliando i canestri per decenni.

Marioboni da solo ha avvicinato più gente al basket di decine di giocatori celebrati, decorati, azzurrati, messi assieme. Marioboni ha avuto più tifosi personali di chiunque altro. La gente non tifava per Montecatini, Casalpusterlengo o Piacenza, tifava per Marioboni. Oppure, odiava Marioboni. Ma nessuno, proprio nessuno, ha mai ignorato Marioboni.

Perché nel basket come in tutti i thriller che si rispettino serve il cattivo, l\'egoista, il killer. E Marioboni era sempre lì, perfetto per il ruolo. Pietra di paragone per generazioni di tiratori: sembri Marioboni, sei più egoista di Marioboni, hai la faccia di Marioboni, la cattiveria di Marioboni...
 
Riccardo Pittis - un nome a caso - vinceva una montagna di trofei senza mai fare canestro, Marioboni faceva una montagna di canestri senza (quasi) mai vincere trofei. Ma se aveste chiesto a un milione di spettatori (ehi, qualche volta la Rai li faceva...) se nei loro sogni
proibiti c\'era Pittis o Marioboni, in un milione vi avrebbero risposto senza esitazione: vorrei essere Marioboni.

Chi non avrebbe voluto essere il più feroce attaccante puro italiano di ogni epoca? Chi non vorrebbe avere sempre la palla in mano, mandare al diavolo compagni ed avversari e poi  tirare, tirare e tirare ancora, sfidando tutto, la logica, il tempo e lo spazio?

Ora che ci penso mi sento già meglio: io i 49 li ho passati, ma stasera farò un salto al campetto vicino casa illudendomi come al solito di poter giocare alla Marioboni: datemi \'sta palla, voglio tirare io. Se poi va fuori, pazienza.

Lui invece ha deciso di non essere più Marioboni ma semplicemente Mario Boni, cioè la più interessante delle voci tecniche di Sky (troppo facile: commenta come giocava, fregandosene se deve forzare).

Sarebbe bello averlo in squadra, uno così, il giorno che tornerà ad esserci Superbasket.
Per raccontare magari di un nuovo Marioboni, anche se chissà quando ne nascerà un altro.
 
Enrico Schiavina


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