Bellissime, solitarie, sperdute nel mezzo del Mare del Nord, le isole Far Oer, per i locali Føroyar, in danese Færøerne, sono una meta alternativa e poco comune. Unico inconveniente: sono probabilmente tra i posti più piovosi della terra, anche se i giochi di colori, i contrasti cromatici e gli scenari mozzafiato non lasceranno sicuramente indifferente il visitatore, anche nelle giornate più grigie.
Prendiamo un respiro profondo, riempiamo i polmoni e da tutte le direzioni la limpida aria del mare arriva verso di noi, dentro di noi, attraverso di noi.
Sconvolgente! Stupefacente! Sbalorditivo!
Gli stessi abitanti delle isole Far Oer, ammettono che è difficile avere più di 5 giorni di sole all’anno. E noi ci stiamo godendo una splendida giornata a cavallo delle nostre moto percorrendo uno degli innumerevoli scenografici fiordi di questo arcipelago, formato da ben 18 isole che furono abitate per la prima volta più di mille anni fa da alcuni islandesi, alla ricerca di una vita solitaria lontano dai governi totalitari del tempo. Il nome venne loro attribuito in seguito, dai norvegesi che quando vi arrivarono trovarono numerosissime pecore, le uniche sopravvissute alle continue incursioni dei pirati vichinghi: faer, in antico nordico significa infatti pecora!
Ed anche oggi le cose sono cambiate di poco: questo ovino, come presenze, batte di gran lunga gli abitanti che sono appena 48.000, anche se demograficamente la popolazione è in crescita piuttosto sensibile. Per rendersene conto, basta concedersi una passeggiata per le vie della sua capitale o qualcuno dei suoi piccoli centri distribuiti su questo arcipelago: bambini ogni dove, ma la cosa che ha più stupito me ed i miei compagni di viaggio è la percentuale altissima di gemelli (un segreto nell’alimentazione o particolari doti riproduttive, di questi discendenti dei vichinghi di origine norvegese?).
Comunque le isole sono bellissime, e sempre più gente le sta trasformando da punto di semplice passaggio per la più distante Islanda, in meta per le loro vacanze. Un concentrato di natura, immersi nell’Atlantico del Nord, lontano dai possenti flussi turistici che frequentano la penisola scandinava o che iniziano a considerare la bellissima terra dei ghiacci più a nord. Il sistema viario è pressoché perfetto, con un asfalto ben tenuto ed in ottime condizioni. Nonostante le temperature non siano rigidissime, basti pensare che anche in inverno il termometro non scende mai al di sotto dei 3°, per una sana pratica motociclistica il problema maggiore è dovuto sicuramente alla piovosità, anche se gli scenari rimangono sempre spettacolari. Comunque il problema è risolvibile con una buona antipioggia e qualche indumento caldo!
Pronti?
L’arrivo può avvenire da diverse direzioni, Gran Bretagna, Norvegia o Danimarca, ma il punto di sbarco sarà sempre Tòrshavn, il capoluogo dell’arcipelago, nonché città principale e più popolosa, situata sull’isola maggiore, quella di Stremoy. La cittadina, di circa 15.000 abitanti, è situata nella parte meridionale, in una baia riparata, dell’isola di Streymoy.
La parte più antica, assai ben conservata, è raccolta, manco a dirsi, nei pressi del porto, fra antiche case in legno colorate e viuzze strette. I primi ad arrivarvi furono i vichinghi, ma ben presto divenne un importante mercato che ne influenzò moltissimo lo sviluppo. L’area di commercio da stagionale divenne ben presto permanente e la situazione continuò anche sotto il dominio danese, che instaurò un monopolio commerciale che durò fino al 1856, anno in cui si aprì un’area commerciale di libero scambio. Ciò portò ad un rapidissimo sviluppo, trasformando il villaggio in una vera città.
Caratteristica assai interessante è che gli edifici storici sono originali, in quanto mai distrutti da calamità naturali o incendi, rendendola di fatto unica non solo nelle Far Oer, ma nel mondo.
Va detto che le 3 isole maggiori (a cui vanno aggiunte quella di Eysturoy e quella di Vagàr), sono messe in comunicazione da un ponte e da un tunnel sotterraneo, quindi facilmente visitabili.
Anche se non vastissime si potranno collezionare e macinare diversi km, percorsi visitando i suoi numerosi villaggi riparati in spettacolari fiordi.
Sicuramente una delle zone più affascinanti per bellezza delle strade e panorami offerti, è quella settentrionale dell’isola di Eysturoy. L’angusto nastro d’asfalto che va da Eidhi a Gjògv è di quelli che lasciano il segno nei ricordi moto turistici: si viaggia alti fra le nuvole, fra prati di un verde accecante, bacini lacustri con i fiordi che, diverse centinaia di metri più in basso, spingono il mare del nord all’interno anche per diversi chilometri.
Gjògv, fra l’altro, sarà la nostra base, nell’accogliente ostello di questo minuscolo paese di pescatori, famoso per le sue scogliere a nord del paese, fra le più belle dell’arcipelago (alte quasi 200 metri), dove è possibile ammirare anche diverse specie di uccelli.
Da qui si può solo tornare indietro verso il vertiginoso bivio da dove, sulla sinistra, molto più in basso le colorate case di Funningur sembrano incrostazioni policromatiche a difesa del verde, all’imbocco del Funningsfiordur. La picchiata sarà rapida e panoramica, ma non vorremmo inflazionare il termine, per arrivare a questa manciata di case e percorrere in tutta la sua lunghezza il fiordo.
Altro posto che mi ha veramente impressionato e che già conoscevo per una precedente visita, è stato il piccolo villaggio di Saksun, posto nella parte settentrionale di Streymoy. In una piccola baia riparata, raggiungibile con una strada che per ampiezza è un vero record anche qui alle Far Oer tanto è stretta, poche case con i tipici tetti ricoperti di torba, si mimetizzano fra prati verdi. La fattoria Dùvugard, che conserva anche arredamenti originali è diventata un museo. La baia comunica con il mare aperto per mezzo di uno strettissimo canale, ed approfittando della bassa marea è possibile camminare fino all’imbocco.
Ancora più a nord c’è Tjornuvik, il villaggio più settentrionale dell’isola. Vicinissimo in linea d’aria dovrete naturalmente tornare indietro da Saksun per costeggiare lo stretto canale Sundini che separa le 2 isole (Steymoy e Eysturoy) ed a volte sembra quasi un tranquillo fiume. Volendo è possibile visitare a Hvalvik, è per strada, la più antica chiesa lignea dell’arcipelago
Prima di arrivare e di infilarsi in un altro, l’ennesimo, spettacolare fiordo, sarà bene fermarsi e voltarsi verso Eidi, per scorgere i due scogli di Risin e Kellingin. Alti rispettivamente 73 e 75 metri sarebbero, secondo la leggenda, i resti di un tentativo fallito di rimorchiare e trascinare le isole verso la lontana Islanda da parte di un gigante di quelle lontane terre e della sua moglie. Colpiti dalla bellezza dei luoghi i due decisero di trainare il promontorio ma discussero sui modi fino a quando il sole non li catturò trasformandoli in scogliere. Leggenda a parte, anche questo angolo nascosto è di una bellezza scenografica assoluta, con la strada che vi arriva dall’alto offrendo una vista superba sul villaggio circondato da montagne dalle quali scorrono decine di cascate. I riflessi delle luci sulle acque sono davvero incredibili.
Se doveste decidere di visitare anche l’isola di Vagar, prima di imboccare il tunnel è consigliabile deviare a destra verso Vestmanna, per visitare (nei pressi di Kvìvik), gli interessanti e ben conservati resti di una cascina vichinga e poter ammirare con una mini crociera le famose scogliere omonime, alte ben 600 metri.
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001 Venerdì 9 Dicembre 2011
GIOVANNI LAMONICA: L’UOMO CHE GIRA IL MONDO IN MOTO.
002 Mercoledì 14 Dicembre 2011
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A MARAMURES, NELLA TERRA DEGLI ANTICHI DACI. Europa, Romania, 2005.
004 Mercoledì 28 Dicembre 2011
SOGNI SUDAMERICANI. America, Bolivia, 2003.
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LE MACCHINE DA PESCA. Europa, Italia, Abruzzo, 2008.
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IL LAGO D’ARAL CHE NON C’E’ PIU’ E IL CAPITANO IMPAZZITO. Asia, Uzbekistan, 2006.
007 Mercoledì 18 Gennaio 2012
PATAGONIA EXPRESS. America, Cile, 2000.
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MURMANSKAYA, INSEGUENDO IL SOLE DI MEZZANOTTE. Europa, Russia, 2001.
009 Mercoledì 1 Febbraio 2012
PRIMAVERA IN TRINACRIA. Europa, Italia, Sicilia, 2009.
010 Mercoledì 8 Febbraio 2012
IL RICHIAMO DEL GRANDE NORD. America, USA, Alaska, 2000.
011 Mercoledì 15 Febbraio 2012
TUNISI: LA CITTA’ CAPITALE. Africa, Tunisia, 2006.
012 Mercoledì 22 Febbraio 2012
LA VIA DORATA DI SAMARCANDA. Asia, Turkmenistan e Uzbekistan, 2006.
013 Mercoledì 29 Febbraio 2012
DAL CASTELLO AGLI EREMI. Europa, Italia, Toscana, 2009.
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CONQUISTADOR Y CONQUISTADO. America, Messico, 2009.
015 Mercoledì 14 Marzo 2012
I BALCANI. Europa, Bulgaria, 2005.
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PATAGONIA EXPRESS 2010. America, Cile e Argentina, 2010.
017 Mercoledì 28 Marzo 2012
IN ALTA TUSCIA, NELLA TERRA DEGLI ETRUSCHI. Europa, Italia, Alta Tuscia, 2010
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KALLISTE: LA BELLA CORSICA. Europa, Francia, Corsica, 2009
019 Mercoledì 11 Aprile 2012
CENTRO AMERICA: LA TERRA ‘MEGA’. America, Centro America, 2004.
020 Mercoledì 18 Aprile 2012
LUCE ETERNA. Europa, Scandinavia e Repubbliche Baltiche, 2001.
021 Mercoledì 25 Aprile 2012
ABRUZZO, SEMPRE E COMUNQUE. Europa, Italia, Abruzzo, 2009.
022 Mercoledì 2 Maggio 2012
ISLANDA: AI CONFINI DEL MONDO. Europa, Islanda, 2008.
023 Mercoledì 9 Maggio 2012
SUDAMERICANA. America, Sud America, 2003.
024 Mercoledì 16 Maggio 2012
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025 Mercoledì 23 Maggio 2012
50 ANNI: DIMOSTRARLI TUTTI E FREGARSENE! Europa, Istanbul, 2012.
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028 Mercoledì 13 Giugno 2012
TUNISIA: LA PORTA DELL’AFRICA. Africa, Tunisia, 2006.
029 Mercoledì 20 Giugno 2012
PATAGONIA EXPRESS 2010 SECONDA PARTE. America, Patagonia, 2010.
030 Mercoledì 27 Giugno 2012
STRADE PERDUTE. Europa, Danimarca e Norvegia, 2012.
031 Mercoledì 4 Luglio 2012
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032 Mercoledì 11 Luglio 2012
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033 Mercoledì 18 Luglio 2012
CONQUISTADOR Y CONQUISTADO (SECONDA PARTE). America, Messico, 2009.
034 Mercoledì 25 Luglio 2012
SOGNI. America, Cile, 2003.
035 Mercoledì 1 Agosto 2012
AT-TARABLUS, VIAGGIO NELL’ARABA TRIPOLI ALLA RICERCA DELLE MOTO… Africa. Libia, 2006.
036 Mercoledì 8 Agosto 2012
LA PUNTA ESTREMA DELLA TRINACRIA. Europa, Italia, Sicilia, 2006.
037 Mercoledì 15 Agosto 2012
UZBEKISTAN E BUROCRAZIA… . Asia, Uzbekistan, 2011.
038 Mercoledì 22 Agosto 2012
PROGETTO 2000: ALLA SCOPERTA DELL’AMERICA, PARTENDO DALL’ALASKA. America. Stati Uniti. Alaska, 2000.