Basket Kitchen
ANDREA BECCACECI: PESCE, BASKET & ROCK.

Sapori e saperi di una serata giuliese.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerd́, 12 Aprile 2013 - Ore 16:45
“La vita, amico, è l’arte dell’incontro”.
 
Come dare torto al mirabile sunto, diventato disco nel 1969, griffato da Vinicius de Moraes, Giuseppe Ungaretti, Sergio Endrigo e Toquinho?
 
Sempre loro – i veri, fantastici quattro – dolcemente ammonivano... “la vita viene ad onde, come il mare”.
 
Così, ti può capitare – in una sera in cui fra il niente e il niente t’appresti a tutto (e questo è, invece, Piero Ciampi) – di ricevere la telefonata del globetrotter Gianmaria Vacirca. Che ha, al solito, poco tempo, ma tanta voglia di andare (anzi, tornare) da Beccaceci, mitico ristorante di pesce a Giulianova, che nei decenni è diventato addirittura una unità di misura dell’Abruzzo costiero teramano.
 
Infatti, quando ci si incaponisce su qualche argomento e le posizioni restano distanti, nel rimandare il chiarimento ad una scommessa con pegno importante, da queste parti spesso si sbotta: “Ho ragione io. E mi ci gioco una cena da Beccaceci!”.
 
Quindi repentino ritrovo giuliese e cena leggera con i crudi, la ricciola scottata sul blocco di sale di posti lontani, i fusilloni di Verrigni con sogliola e fave. Nel bicchiere, il corposo Timorasso delle zone di Gianmaria.
 
Fra una delizia e l’altra, basket e rock ballano il tango intorno al tavolo. Dai bootleg di Bruce Springsteen al numero di concerti del Boss visti da Giamma e Andrea, dal Varese capolista alla impressionante serie di allori custoditi da Iwan Bisson nel suo personale palmares. C’è spazio pure per la collezione privata di biglietti di concerti importanti di Andrea (Giamma, rapito, immortala) e per Flavio Tranquillo, nominato – non invano – per ricordare di un suo insperato pranzo pomeridiano da queste parti.
 
Dulcis in fundo, visita estemporanea del “Sorriso del Basket”, al secolo Federica “La Pinc” Pinciotti, che la sera prima è tornata a Roseto, proveniente da altre dimensioni spazio-temporali.
 
Finisce in gloria, con quei salutisti di Fede e Giamma a saltare il dessert e io che invece voglio peccare fino in fondo, reclamando il Toro Seduto (esperienza mistica, salendo gradini fatti di ananas e pesca sciroppata, che porta all’altare del centerbe).
 
La liturgia laica è finita, andiamo in pace.
 
All’uscita, satollo, il ricciolo Giamma chiosa: “Succede solo da Beccaceci”.
 
Amen.
 






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