001.Stagione 1997/1998. «Amate il Basket, ma cercate di non esagerare come ho fatto io e diffidate sempre dei “populisti”». La dedica di Giovanni Giunco dopo la conquista della A2.
002.Stagione 1997/1998. «Al popolo rosetano, con tutto l’affetto possibile». La dedica di Michele Martinelli dopo la conquista della A2.
003.Stagione 1997/1998. Agriturismo “San Pietro”, Pagliare di Morro D’Oro. A cena con Marco Rapone, Giorgio Pomponi, Claudio Bonaccorsi, Massimiliano Rizzo e sua moglie Elena. Il campionato è iniziato da poco e Roseto ha perso le prime 4 gare. Si avvicinano al tavolo un paio di appassionati rosetani, visibilmente alterati dal vino. Se la prendono con Rizzo, dicendogli di giocare più forte in campo. Max, diplomaticamente, abbozza un sorriso e lascia correre (potrebbe alzarsi e metterli per statuine in giardino). Quelli continuano. Bonaccorsi si alza e – cordiale ma deciso – li invita a rispettare chi sta mangiando. Bomba è convincente, quelli se ne vanno. Il giorno dopo, Roseto vince di 30 contro Torino e inizia la marcia trionfale.
004.Stagione 1981/1982. Coach Renzo Ranuzzi e il giovane Domenico Sorgentone suo assistente.
005.Ragusa, 9 Gennaio 2000. Banca Popolare Ragusa-Cordivari Roseto 58-55. Verso la fine della gara, Paolo Moretti si fa male. Sento la notizia in qualche modo in radio. Sono in macchina, verso Giulianova, insieme a Marco Rapone. Telefono a Pierfrancesco Betti, che a ciglio bagnato – a giudicare dalla voce – mi dice: «Lù, je stanno a fa la prova del cassetto, ho paura che il ginocchio sia rotto...». Infinita tristezza.
006.Stagione 1997/1998. PalaScapriano di Teramo. Vittoria in trasferta del Derby di B1. Dino Maggitti, mio padre, uomo che non dice più di 15 parole al giorno, si alza in piedi all’ultimo minuto e inizia a cantare. Lo guardo e strabuzzo gli occhi.
007.Stagione 1982/1983. Via Boero dalla Cover. La viabilità creativa dei rosetani.
008.Stagione 1995/1996. Il Roseto Basket di coach Gabri Di Bonaventura vince la C1, battendo in gara 3 il Lugo di coach Luigi Garelli, che nel post gara dirà che quella gara, in qualsiasi palasport del mondo che non fosse stato quello di Roseto, l’avrebbe vinta lui. Dopo la sirena, Marco Verrigni fa il giro di campo con in mano una bandiera biancoblù. Intorno, oltre 4.000 persone.
009.Notte prima di Roseto-Jesi, penultima gara del torneo di A2 1999/2000. Roseto già promossa sul campo. Giovanni Savio e la sua splendida famiglia ci invitano a casa. Dopo cena, insieme a Leo Busca, Alejandro Gomez, Maurizio Giadini, Giorgio Pomponi, via di macchina da cucire e pennarelli, per aiutare la moglie di Giò a confezionare la bandana celebrativa con la quale tutti i giocatori uscirono il giorno dopo dal tunnel del palazzetto.
010.Stagione 1982/1983. Roscoe Pondexter segna circa 30 punti di media senza il tiro da 3 punti. A fine carriera, il moro diventerà il capo dei secondini della prigione californiana di Corcoran, guadagnandosi il soprannome di “spaccaossa” e venendo implicato in bruttissime storie di violenze, torture e morte ai detenuti. Oggi, suo figlio Quincy gioca in NBA a Memphis.
011.Stagione 1998/1999. Intervisto per Superbasket Federico Pieri, che non vuole. Poi l’intervista esce, lui la legge e mi viene incontro con il suo fisicone. Mi dice: «Volevo farti i complimenti, è la prima volta che parlo con un giornalista e quello scrive soltanto quello che gli ho detto, senza distorcere nulla». Grazie Federì... temevo volessi gonfiarmi.
012.Stagione 1997/1998. Teramo, Palascapriano. Si gioca Teramo-Roseto. Accompagno il mio amico Alessandro Quartiglia a vedere la sua prima partita di basket. All’uscita, Alessandro mi dice: «Mamma mia quante emozioni, questo è il mio sport!».
013.Stagione 1982/1983. Il lungo americano si chiama “Sly” Norris. Verrà tagliato... sembrava avesse chiesto anche un cavallo per vincere, con l’equitazione, la “saudade statunitense”.
014.Stagione 2004/2005, Bologna, PalaDozza, Bologna-Roseto di regular season. La vince Duane Woodward dopo due supplementari. In telecronaca su ATV7, Lorenzo Settepanella non usa mezzi termini: «...e io ringrazio Dio di esserci».
015.Roseto Basket di Serie B. Il razzente Gualdi, che giocava con una “mano incompleta” e meritava rispetto triplo.
016.Stagione 1995/1996. Serie C1. Coro dei tifosi (da intonare come “Macarena”): «Uanta la palla con la panza Sandro Fabri... ehhhh Sandro Fabri!».
017.Stagione 1982/1983. Norris viene tagliato. Al suo posto Dave Speicher. Il primo era moro, il secondo bianco. Entrambi erano scarsi.
018.Stagione 1997/1998. La porchetta per festeggiare la conquista della A2, offerta dall’Avvocato Lucio Del Paggio, Presidente dei cugini del Campli.
019.Estate 1998. I 250 milioni di lire raccolti dagli “Amici del Basket” e versati al Roseto Basket per iniziare il suo percorso fra i professionisti.
020.Stagione 1998/1999. Ospedale di Teramo. Giovanni Giunco, fresco di operazione, disteso sul letto. Io, Max Rizzo e Fabrizio Facenda (che giocavano insieme in quella stagione a Teramo) che lo andiamo a visitare e ci ritroviamo, senza esserci messi d’accordo.
021.Stagione 2000/2001. Charlie Foiera ha un cavallo, ma non può montarlo, per contratto. Lo aiuto a organizzare la venuta del cavallo da Cesena e a “nasconderlo” verso Castelnuovo Vomano, in un maneggio sicuro. Senza il suo “Tiranno”, Charlie era triste.
022.Stagione 2001/2002. Giordano “Rito” Sisinni chiede a Mario Boni se è migliorato grazie agli allenamenti con il Roseto. SuperMario gli risponde: «Senza offesa Rito, ma fai cagare».
023.Stagione 2001/2002. Arriva Kenny Brunner, già arrestato per aver rapinato il suo coach ai tempi del college e per aver fatto una rapina, insieme a un indegno compare, con la katana (spada dei samurai) negli Stati Uniti. Vado al palasport per conoscere il nuovo e dico qualcosa del “curriculum” di Brunner a coach Bruno Impaloni, il quale si rivolge al suo assistente, Rod Griffin, dicendogli: «Rod, prendi il tuo e il mio portafogli e portali qui per favore... poi ti spiego».
024.Stagione 2001/2002. Primo allenamento di Kenny Brunner. 6 palloni giocati, 6 palle perse. Allenamento sospeso per scoppio di risate in campo.
025.Stagione 2001/2002. Sean Colson e un paio di rumors dallo spogliatoio: «Oh, questo pretende di allenarsi in jeans e con l’orologio di metallo al polso!».
026.Stagione 2001/2002. Arriva Shawn J. Swords. Prima intervista e sua dichiarazione: «Nella nazionale canadese sono il cambio di Steve Nash e posso giocare in tre ruoli». Al primo impatto col campo, prende palla per portarla nella metà campo avversaria e quasi non riesce a passare la sua. Però aveva una moglie strepitosa.
027.Stagione 1997/1998. Giovanni Giunco e un assegno, piegato con cura nel suo portamonete, di uno sponsor che qualcuno aveva portato e che aveva pagato con un “cabriolet”. Un signore è un signore, l’assegno non fu incassato. Io l’ho visto.
028.Stagione 1997/1998. Roseto-Viterbo. Andrea Meneghin (il “nostro”), che si batte i pugni sul petto, dopo che Bonaccorsi ha servito un assist dietro la schiena in contropiede a “Bicio” Facenda, che ha così potuto andare a schiacciare a due mani, facendo impazzire “il palazzo”.
029.Stagione 1999/2000. Gabriele Mastellarini, addetto stampa del Roseto Basket che vinse la A2. Gabriele e io creammo e gestimmo la fanzine “L’Urlo Biancazzurro”.
030.Stagione 1999/2000. Mario Boni che vede entrare nello spogliatoio il giovane Gabriele Mastellarini che gli intima, con fare sbrigativo, di andare in sala stampa. Gabriele per poco non finisce appeso all’attaccapanni. Da SuperMario.
031.Stagione 1999/2000. Pierpaolo Marchetti, giornalista de Il Messaggero, che scherzando dice a Gabriele Mastellarini, durante una cena post-gara: «Gabriele, credo che ti cancellerò dalla mia rubrica. E pensare che stavi proprio prima di Maturana e Menotti...».
032.Verona, 5 Novembre 2000. Roseto sbanca e vince 103-105. Mario Boni se segna 40 e Superbasket gli dedica la copertina.
033.Roseto, 4 Aprile 2002. Roseto-Milano. George Gilmore fa 9/11 da 3, ne segna 37 in 34 minuti e Roseto vince 93-92. Dall’altra parte, Louis “Sweet Lou” Bullock ne segna 45. Ma non bastano.
034.Stefano Attruia che, prima dell’inizio di una gara, consegna un mazzo di fiori ai tifosi della Curva Nord, per ricordare una angioletta volata nella “Curva Nuvola”.
035.Nicola Mariani: il Factotum del Roseto Basket.
036.Roma, 30 Dicembre 2000. Roseto espugna la Capitale vincendo 78-80. Mario Boni ne segna 35 in 37 minuti. E alla fine, rivolto ai tifosi rosetani, emette l’urlo del barbaro conquistatore della città eterna.
037.Stagione 2001/2002. Reggio Calabria espugna Roseto. Sala stampa. Mentre il Paron Zorzi sta parlando squilla il suo telefonino. Il coach risponde: «Ciao piccolino... sì, stasera il Nonno ha vinto».
038.Stagione 1998/1999. Trieste vince a Roseto. I giuliani sono allenati da Cesare Pancotto. Un forsennato prende di mira il tecnico ospite: «Frocio, Pancotto sei un frocio!». Praticamente per tutta la partita. Nel dopo gara, con Pancotto in sala stampa, il tifoso (diciamo così) continua, da fuori la porta: «Frocio, Pancotto sei un frocio!». Qualcuno prova a farlo smettere, ma Cesarone, sorridente, sdrammatizza: «Non preoccupatevi, il signore è un amico. Mi insultava già vent’anni fa».
039.Roseto Basket 2001/2002. Il “roster delle meraviglie”: 2 allenatori e 24 tesserati (senza contare i giocatori provati). Non ci credete? Coach Demis Cavina fino al 03.01.2002, Coach Bruno Impaloni dal 04.01.2002. Giocatori: Alvin Sims, Michael Hicks, George Gilmore, Antonio Ruggiero, Giordano Sisinni, Sean Colson, Joshua Grant, Aaron Swinson, Mario Boni, Ian Lockhart, Massimiliano Monti, Antonio Watson, Lorenzo Bizzini, Kenneth Brunner, Shawn J. Swords, Reginald Freeman, Stefano Attruia, Valerio Amoroso, Giuliano Maresca, Eric Riley, Corey Beck, Marijo Bosnjak, Joe Hooks e... colpo di teatro... Nicola Martinelli, classe 1963, tesserato il 17.04.2002, fratello di Michele Martinelli!
040.Stagione 1997/1998. Roseto-Ferrara. I rosetani vincono, “Bomba” Bonaccorsi la mette, prendendo la mira, da metà campo. Ovazione!
041.Stagione 1997/1998. Derby Roseto-Campli. Striscione: “Roseto saluta i cugini di campagna”. Capotifoso con megafono: «C’è da spostare una motozappa targata Campli...».
042.Stagione 2002/2003. Gara interna. Vengono due o tre ragazzi usciti dalla casa del Grande Fratello a vedere la partita. I “morti di fama” si aspettano che qualcuno chieda loro autografi. Parte invece un coro dalla Curva Nord, verso la più procace delle presenti: «La rossa della casa è una puttaaaaaaaa...».
043.Liturgia dell’ingresso in campo. Leo Busca, quando entra dal cubo del cambio, prima di alzarsi chiama a sé Matteo Fusco, il quale gli apre con amorevole cura una custodia di plastica da dove Leo prende il paradenti. Poi lo indossa ed entra in campo.
044.Claudio Bonaccorsi e i suoi calzettoni “sempre quelli”, che siccome è scaramantico... ormai sono tutti sbrindellati. Ma lui gioca soltanto se si mette quelli.
045.Roseto, 30 Settembre 2001, Roseto-Pesaro 65-82. Mario Boni chiude con 9 punti e 8 rimbalzi in 24 minuti, con 4 di valutazione. Su IL TEMPO d’Abruzzo scrivo le pagelle. Questa quella dedicata a Mario Boni: «BONI MARIO 5 - Male in attacco, si spende in difesa con 8 rimbalzi. Non è simpatico all\'arbitro Ramilli, che lo punta, ma la sua prova è comunque insufficiente». SuperMario, abituatoa prendere voti fra il 7 e l’8, mi ha tenuto il muso una settimana...
046.Stagione 2005/2006. Roseto, senza Martinez, guidata da Coach Attilio Caja, espugna Cantù. Giorgio Pomponi conclude la sua telecronaca salutando: «...il mondo intero!».
047.Stagione 2001/2002. Le ripetute sugli scalini del palasport della moglie di Joshua Grant, fasciata in fuseaux, con il marito imbarazzato e i sorrisi a mezza bocca dei compagni di squadra.
048.Stagione 1997/1998. La moglie di Giovanni Coppo che, mentre il marito giocava, stava seduta in tribuna leggendo un libro. Infastidita dal fracasso.
049.Lo striscione in Curva Nord: «NON AVRETE SCAMPI».
050.Stagione 2004/2005. L’abbraccio, la termine della trasmissione Sotto Canestro, ricevuto da Mahmoud Abdul-Rauf, che commosso mi ringrazia per avergli regalato la mia kefiah. Se la meritava.