Sono passati alcuni giorni dalla fine dei Campionati Mondiali Under 19 e dal mio ritorno da quel di Praga in Repubblica Ceca. Spero non troppi per poter raccontare, in poche righe, una delle tante belle esperienze che si fanno girando l\'Europa ed il Mondo per fare ciò che si è più portati a fare (scusate il gioco di parole), cioè respirare (anche se professionalmente) pallacanestro dalla mattina alla sera, come in queste occasioni.
La città di Praga, poi, è una delle più belle d\'Europa, per cui ce ne sarebbe da dire per molto più di queste righe a disposizione, avendo anche in tasca qualche dritta "turistica" del grande amico Giustino Danesi, Campione d\'Italia con Siena e fresco di firma come preparatore fisico dell\'EA7 Milano, oltre che profondo conoscitore della terra boema. Ma rimaniamo sulla parte prettamente sportiva.
Si è giocato su 2 campi. Il principale è stato la O2 Arena, con struttura e capienza di un\'arena NBA (circa 20.000 posti), già ospitante le Final Four di Euroleague del 2006. Il secondario, solo per preliminari e ottavi, è stato il Palasport dove gioca la squadra locale dello Sparta Praga (circa 3.000 posti), ben abbondanti rispetto all\'affluenza del pubblico locale per questa manifestazione, seppur egregiamente organizzata dalla FIBA e dalla Federazione locale.
Parlare del torneo in sé è semplice. Le squadre partecipanti dai 5 continenti avevano attrezzato dei roster molto competitivi, data l\'importanza della manifestazione. Purtroppo, non era presente la rappresentativa italiana, anche se alla fine la presenza Tricolore al torneo è stata “salvata” dal nostro Roberto Chiari, tra i migliori arbitri della Serie A, chiamato ad arbitrare le partite più impegnative della competizione.
C’erano poi numerosi addetti ai lavori tra cui, tra gli scouts NBA, i nostri Jason Filippi (Blazers), Adam Filippi (Bobcats), Daniele Baiesi (Pistons), Massimo Biasin (Thunder) Fabrizio Besnati (Clippers), Gianluca Pascucci (Rockets), oltre a Maurizio Gherardini (in uscita dai Raptors come assistant-GM) e diversi procuratori italiani. A margine del torneo, poi, ci sono stati dei clinic tecnici per addetti ai lavori tra cui quello tenuto da coach Zeliko Obradovic, ex Benetton e neo coach del Fenerbahce.
Andando alla competizione, tra le 16 squadre partecipanti, provenienti da continenti cestisticamente in crescita come Africa ed Asia, rappresentative come Senegal, Costa d\'Avorio e Korea hanno fatto fatica, finendo in coda anche se erano molto interessanti e con qualche buon prospetto. La Cina, alla fine settima, ha mostrato un buon potenziale tecnico.
Otre alle europee – delle quali il blocco dell\'est Lituania (medaglia di bronzo), Russia, Croazia e Serbia ha davvero creato il solito interesse – e alle latine Brasile ed Argentina un po\' deludenti con diversi alti e bassi, le squadre che mi hanno favorevolmente colpito sono state Australia (arrivata in semifinale) e Canada (poi sesta, dove Maurizio Gherardini era impegnato come Managing Director).
Delle altre europee la Spagna (finita quinta) non era malvagia e con qualche buona individualità, la Repubblica Ceca (solo quattordicesima) ha fatto tutto quel che poteva per ben figurare davanti al pubblico di casa con i due "italiani" Prokop Slanina (Angelico Biella) e Adam Pechacek (Virtus Bologna) tra i migliori dei loro.
Il torneo è stato stravinto dagli Stati Uniti, che hanno dato alle avversarie di turno un gap di 30-40 punti ad ogni allacciata di scarpe. Serbia compresa (prima agli Ottavi e poi in Finale), che come squadra si è dimostrata molto forte e fisicamente molto attrezzata.
Gli americani potevano contare su un roster di freshmen universitari (primo anno di NCAA) e di qualche senior di High School (ultimo anno di scuola superiore) con diversi giocatori che da subito avranno chance di essere scelti ai prossimi draft NBA. In primis l\'MVP Aaron Gordon (University of Arizona) ed il 17enne Jahlil Okafor (ancora un altro anno in high school, cugino di Emeka, già in NBA con i Washington Wizards), mentre da segnalare tra gli altri giocatori di rilievo del torneo, Dante Exum (reclutato da Indiana University) per l\'Australia, che è stato determinante per la sua squadra e per il loro piazzamento finale, e Dario Saric (Cibona Zagabria) per la Croazia, il quale ha mostrato per tecnica e fisico di essere pronto per il salto tra i pro americani fin da subito. Da rimarcare, tra gli assenti eccellenti, sicuramente Andrew Wiggins (Kansas University) del Canada, sicura prima scelta assoluta al Draft NBA del 2014 e Mario Hezonja, stellina croata del Barcellona.
Alla prossima.