Coppa Italia DNA Gold e Silver
BIELLA ABBATTE CAPO D’ORLANDO E VOLA IN FINALE.
A cura Federico D’Alessio e Fulvio Feraboli
BIELLA 81
CAPO D’ORLANDO 72
Parziali: 20-21, 26-22, 19-14, 16-15.
BIELLA: Chillo 6 (3/4, 0/1), Raspino 2 (1/3, 0/4), Infante 5 (1/4, 1/3), Lombardi 4 (2/3, 0/2), Berti 10 (1/2, 2/5), Voskuil 24 (4/6, 4/11), De Vico 6 (0/1, 2/3), Hollis 14 (2/6, 3/5), Bloise 10 (0/1, 3/4), Murta n.e.. Coach: Corbani.
CAPO D’ORLANDO: Basile 5 (1/4 da tre), Soragna 6 (2/5, 0/3), Laquintana 2 (0/5), Nicevic 22 (8/15, 0/1), Portannese 2 (1/1, 0/3), Mays 26 (5/9, 4/9), Ciribeni, Valenti 9 (3/6), Busco n.e., Archie n.e.. Coach: Pozzecco.
Biella è la prima finalista di questa Final Six: la formazione piemontese si è imposta 81-72 sull’Upea Capo D’Orlando e ha conquistato l’accesso alla sfida decisiva.
È stata una gara piacevole, piuttosto accesa, con il contributo delle rispettive tifoserie, giunte in buon numero in quel di Rimini. Decisivo il terzo periodo, in cui Biella ha piazzato il primo importante allungo, spinta da Voskuil; a quel punto l’Orlandina ha cominciato ad arrancare, senza un’idea di gioco precisa, affidandosi quasi esclusivamente alle iniziative personali di Mays (26 punti) e Nicevic (22), che nel finale venivano però ben contenuti dalla difesa rossoblu.
Gli uomini di coach Pozzecco, in fermento per tutta la gara (un tecnico a referto, e il secondo sfiorato in più occasioni), hanno alzato definitivamente bandiera bianca al canestro del 79-68 dello stesso Voskuil, a 2 minuti dal termine dalla partita. E’ stato proprio il cestista statunitense naturalizzato danese l’MVP di questa sfida, con 24 punti siglati (8/17 dal campo); notevole anche la prova di Hollis, che ha timbrato una doppia doppia da 20 punti e 13 rimbalzi.
Coppa Italia DNA Gold e Silver
FERRARA LOTTA, MA ALLA FINE LA SPUNTA TRENTO.
A cura di Federico D’Alessio
TRENTO 71
FERRARA 68
Parziali: 18-15, 18-17, 16-16, 19-20.
TRENTO: Triche 4 (2/4, 0/4), Pascolo 25 (9/11, 1/1), Baldi Rossi 7 (2/4, 1/6), Pablo Forray 8 (1/2, 2/4), Fiorito, Jaquawn Elder 16 (3/7, 1/5), Lechthaler 6 (2/4), Spanghero 5 (0/3, 1/2), Bailoni n.e., Molinaro n.e.. Coach: Buscaglia.
FERRARA: Bottioni 6 (1/2), Spizzichini 2 (1/1, 0/1), Amici 10 (1/2, 2/5), Ferri 15 (4/4, 0/3), Benfatto 21 (9/13), Andreaus 2 (0/1 da tre), Pipitone 2 (0/1), Jennings 5 (2/9, 0/2), Mays 5 (2/5, 0/5), Girelli n.e.. Coach: Furlani.
L’Aquila Trento supera 71-68 la Mobyt Ferrara e si guadagna l’accesso all’ultimo atto della Final Six di Adecco Cup.
È stata una gara combattuta, in cui la grinta e la voglia di Ferrara ha colmato il senz’altro marcato divario tecnico tra le due formazioni. Trento, dopo un eccellente avvio, si è fatta subito riprendere dalla formazione emiliana, che si è tenuta a contatto sino alla pausa lunga. Al rientro in campo, Trento ha provato ad imporre il suo gioco, raggiungendo la doppia cifra di vantaggio. Match chiuso? Non esattamente. Spinta da uno Benfatto da applausi (autore di 21 punti e 8 rimbalzi) e da un fondamentale Ferri (15 punti), Ferrara ha ripreso terreno, impedendo ogni tentativo di allungo dell’Aquila nell’ultimo quarto ed arrivando a giocarsi punto a punto il match nei minuti finali. I trentini arrivavano alla girandola di liberi decisiva sul +3, ma riuscivano a regalare agli emiliani la palla del pareggio a pochi istanti dalla conclusione. Che Mays, però, non riusciva a tramutare nel canestro dell’overtime. Non si può rimproverare nulla a questa Mobyt, giunta alla Final Six senza nessuna pretesa e aspettativa, ed in grado poi di eliminare la corazzata Torino e di arrivare ad un passo dalla finalissima. Trento gioisce, malgrado una performance tutt’altro che impeccabile. Anche la capolista della Lega Gold ha forse, come Torino, sottovalutato l’impegno con gli uomini di coach Furlani, che ha svolto un lavoro davvero degno di nota. MVP della sfida uno straordinario Pascolo, autore di ben 25 punti, ben coadiuvato da Elder (16), importante con la sua freddezza nei liberi conclusivi.
Coppa Italia DNB
LATINA STENDE TORTONA GIOCANDO A 100 ALL’ORA
A cura di Alessandra Ortenzi e Davide Uccella
TORTONA 66
LATINA 91
Parziali: 15-23, 15-24, 19-24, 17-20.
TORTONA: Rotondo 20 (9/12, 0/2), Cernivani, Vitali 14 (4/6, 2/3), Stanojevic, Gioria 8 (1/5, 1/2), Venuto 2 (1/2, 0/4), Samoggia 9 (2/10, 1/2), Max Strotz 3 (1/3, 0/1), Viglianisi 10 (3/5, 1/4), Gay n.e.. Coach: Arioli.
LATINA: Bolzonella 16 (5/7, 1/4), Pastore 2 (1/1, 0/2), Tagliabue 18 (4/7, 2/6), Pilotti 18 (2/5, 4/7), Demartini 6 (0/1, 0/2), Uglietti 2 (1/2, 0/1), Bonacini 8 (1/2), Carrizo 10 (2/4, 2/3), Nardi 2 (1/1), Gagliardo 9 (3/5, 1/1). Coach: Garelli.
C’erano margini per considerare Latina come favorita d’obbligo nella seconda semifinale di Adecco Cup DNB, ma era difficile immaginare il dominio a cui la Benacquista ci ha abituato in 40 minuti tutt’altro che infuocati, all’Atene 2004. A pagare un pesante, pesantissimo dazio la Orsi Tortona di coach Arioli: il 91-66 finale è la miglior dichiarazione di guerra possibile alla Legnano dell’ex coach Ferrari, prologo di una sfida densa di temi, densa di storie, densa di scontri diretti.
Ma tornando al match di stasera – perchè di match si è trattato in queste ore, sul campo n.2 della Fiera – Latina non se l’è mai lasciata scappare. Partita subito fisica, Latina è fredda in avvio, ma il 3-9 è un autentico fuoco di paglia, e impone da subito le costanti che la faranno da padrona. Gioco veloce, velocissimo, azioni rapide, circolazione di palla a cento all’ora, transizioni e contropiedi a go-go, Garelli ha a disposizione una Ferrari. L’ex coach di Udine e Verona però non è soddisfatto, e la mette a punto ritirando Bolzonella – poi decisivo nel secondo parziale – e inserendo Demartini. Dall’altra parte si resta in partita con il brio di Viglianisi e l’esperienza da sotto di Rotondo, praticamente mai raddoppiabile, ma isolato in casa Orsi. Strotz è nullo nell’impatto, al pari di Cernivani, e quando si tratta di dare fiato a Venuto le idee già fragili dei piemontesi cadono nel nulla.
Il secondo quarto è quello della staffa, l’interpretazione del gioco e dei numeri parlano da sé: 1/8 da 3 per Derthona che paga il 13/39 dal campo, Cernivani con 0/3 dal campo, Vitali con 0/2, la panchina non aiuta l’Orsi, e nelle rotazioni si perde lucidità (10 palle perse a 3). Rotazioni ristrette anche con un reparto lunghi che si limita al solo Rotondo, è questo il profilo che esalta una Latina aggressiva in difesa (6 recuperate a 0), e che scava il solco dei venti e rotti punti forte dei suoi lunghi mobili e dei suoi esterni in forma super: Bolzonella 4 assist (diventeranno 5 alla fine), Carrizo 7 assist (anche per lui 9), la qualità offensiva è data dal 18/36 dal campo al 20′, logica conseguenza i 14 pts di Tagliabue con 6/8 dal campo, 2/2 dall’arco e 8 rimbalzi, uniti alla tipica perimetralità di Pilotti, 13 pts con 3/4 da fuori e 5/9 dal campo, senza dimenticare l’impatto super di Pippo Gagliardo, 7 pts, 3/4 dal campo.
Coppa Italia DNB
LEGNANO PASSA CON TAVERNELLI, MILANI E MAIOCCO. A PESCARA NON BASTA UN GRANDE DIP.
A cura di Alessandra Ortenzi e Davide Uccella
LEGNANO 70
PESCARA 53
Parziali: 17-18, 14-13, 21-11, 18-11.
LEGNANO: Navarini, Cazzaniga, Penserini 2 (1/1), Tavernelli 11 (4/9, 1/3), Maiocco 12 (1/1, 3/7), Guidi, Maria Arrigoni 19 (4/11, 3/5), Milani 18 (7/10, 0/5), Maiocchi, Casagrande 8 (2/4, 0/2). Coach: Ferrari.
PESCARA: Pepe 7 (2/3, 1/8), Rajola 6 (1/1, 1/5), Maino 7 (1/3, 1/7), Buscaino 9 (2/3, 1/4), Masciarelli 2 (1/1), Timperi M. 2 (1/1), Timperi M., Di Donato, Di Carmine, Marcelo Dip 20 (9/13). Coach: Fabbri.
L’Atene 2004 della Rimini Fiera si colora tutto di bianco-rosso per il primo atto delle Final Four di Adecco Cup DNB, ma a trionfare è la tonalità inconfondibile dei Knights. Gli uomini di Mattia Ferrari spengono con un sonoro 70-53 le speranze di una pur coraggiosa Pescara, rimasta attaccata al match per ben 37′, salvo poi cedere di fronte alla profondità e alla qualità di cui può disporre il coach della I-Dek. Inganna certamente il punteggio, visto che fino a 3’56” dalla fine è stato un match combattuto, tanto che l’Amatori – bravissima nel contenere gli uno contro uno avversari con la zona – ha avuto tra le mani i liberi del -4.
A tirarli però c’era Simone Pepe, il play abruzzese è una delle ragioni di una sconfitta che ci sta tutta, pensando all’orrendo 4/26 dall’arco, oppure al divario di soluzioni che si è visto soprattutto nel secondo tempo, con il solo, grande Marcelo Dip a predicare nel deserto. 20 i suoi punti, con 9/13 dal campo, 5 rimbalzi e 3 assist, il punto è che oltre la sua performances Pescara registra il 2/10 di Claudio Maino, il 3/11 di Pepe con 1/8 da fuori, oltre ad una leadership di Rajola fin troppo latitante e semmai tardiva, soprattutto dal punto di vista delle rotazioni offensive e delle spaziature. 2/6 dal campo con ben 5 palle perse, è lui uno dei pilastri di quel reparto esterni che è oggi è stato sicuramente carente, ma non solo in attacco.
Legnano ha impostato un gioco veloce, sempre in transizione, sempre nei primi 14”, il tutto evitando le situazioni a difesa schierata, e giovandosi di tanti portatori di palla diversi, capaci di spaccare le difese e buttarsi dentro. Tra questi il sorprendente Navarini, solo 17 anni ma una faccia tosta da meritarsi tutti i suoi 14 minuti sul parquet, ad affiancarlo la premiata ditta dei gemelli per eccellenza del Girone A di DNB, Tommy Milani e Ricky Tavernelli. Il loro rendimento è stato decisivo per alzare l’asticella della Europromotion e darle lo scatto decisivo, insieme confezionano 29 punti, 10 rimbalzi, ma soprattutto 9 assist che danno respiro al reparto lunghi, produttivo con Arrigoni, eccellente con Maiocco e Cazzaniga nel prendere le misure di Dip ma anche di Buscaino nella ripresa, con la giusta alternanza di uomo e zona. Scout di Cazzaniga invisibile, a parlare è Federico Maiocco, che dopo un primo tempo anonimo, rifila 12 punti, 9 dei quali arrivano da tre (3/7): è l’unico ago nel pagliaio che si può trovare nell’assetto di Ferrari, l’unico fondamentale su cui Legnano può ripensare, visto il 7/22 di squadra, in vista della finale.