Serie B, Girone D – Amatori Pescara
GIORGIO SALVEMINI: L’ALLENATORE DEGLI AMATORI.

Lino Cipolla, tirocinante presso l’Amatori, ci fa conoscere meglio i componenti della squadra 2014/2015. Iniziando dal coach.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Marted́, 16 Dicembre 2014 - Ore 12:15
Giorgio, presentati a coloro i quali non ti conoscono...
«Ho 41 anni, sono nato a Chieti, vivo di pallacanestro e ho allenato a Chieti, a Silvi in B2, a Roseto (giovanili con Finali Nazionali), a Torre dei Passeri in DNB, a Campobasso in DNC, a Chieti in DNB, a Lanciano in DNC e DNB e ora a Pescara. È il mio settimo campionato da capo allenatore in DNB e sono formatore nazionale per il CNA (Comitato Nazionale Allenatori FIP)».
 
Una carriera finora tutta in Abruzzo, con l’eccezione di Campobasso. Una scelta?
«Sì, ma non dettata dal fatto di non voler allontanarmi da casa, quanto piuttosto una scelta legata alle progettualità che ho incontrato in Abruzzo. A pari livello di progettualità ho preferito lavorare in realtà della mia regione».
 
La tua stagione più bella, finora?
«A livello di risultati, quella del campionato scorso a Lanciano, perché tutti ci davano come squadra che avrebbe faticato a salvarsi e siamo arrivati a quaranta minuti dalla finale, perdendo Gara 2 contro la corazzata Scafati avendo anche 21 punti di vantaggio. Una squadra di belle persone, che hanno formato un grande gruppo che ha sfiorato veramente l’impresa, con un giusto mix di relazioni umane e risultato sportivo».
 
Cosa ti ha convinto ad accettare l’offerta dell’Amatori?
«Il fascino che ha l’Amatori. Da fuori ho sempre visto l’Amatori Pescara come una panchina di prestigio in Abruzzo e nella categoria. Ho sempre avuto la sensazione di una società ben organizzata, fatta di persone vere, molto valide e con un progetto chiaro e coerentemente portato avanti per raggiungere gli obiettivi prefissi. Speravo di essere contattato e perciò quando è avvenuto sono stato veramente felice ed orgoglioso di accettare».
 
Un famoso allenatore diceva che l’attacco serve a vendere i biglietti e la difesa a vincere le partite: tu vuoi vendere più biglietti o vincere più partite?
«Io dico che vendere i biglietti e vincere le partite sono la stessa cosa, nel senso che una squadra con una identità difensiva forte, che si aiuta in mezzo al campo con una responsabilizzazione collettiva di tutti gli elementi, poi ribalta tutto anche in attacco. E allora vince le partite e riempie il palazzetto. E qui consentimi una nota: mi è dispiaciuto terribilmente di non aver regalato al numerosissimo pubblico di Pescara la prima vittoria in casa, contro Agropoli, e chiedo a tutte le persone che sono venute di starci vicino, perché siamo molto giovani, e di dare fiducia a questa squadra continuando a riempire sempre di più il palazzetto».
 
Tu sei anche il supervisore e responsabile di tutta l\'area tecnica dell\'Amatori, completamente rinnovata con elementi scelti ed indicati da te: cosa chiedi ai tuoi collaboratori e come imposti il lavoro?
«Mi riallaccio alla domanda precedente, per dire che un altro dei motivi per cui ho accettato l\'offerta dell\'Amatori è stato proprio questo: la possibilità di scegliermi e costruirmi uno staff, avendo carta bianca dalla società. Uno staff nuovo di grandi persone, e questo lo voglio sottolineare. Assistenti, preparatore fisico, allenatori delle giovanili: siamo affiatatissimi, siamo veramente una grande famiglia. Ci riuniamo, ci confrontiamo, abbiamo le nostre idee. Voglio citarli tutti: dal professor Brandolini che cura l\'area fisica a Marco Scorrano, mio assistente in prima squadra, a Gigi Di Nallo e Alessandro Bartoccini che curano le giovanili insieme al professor Porretti, che certo non ha bisogno di presentazioni. Tutti insieme lavoriamo per portare un\'idea comune di pallacanestro e creare giocatori, per dare soddisfazioni e fare qualcosa di bello per l\'Amatori e per Pescara».
 
Giorgio Salvemini fuori dal campo?
«Penso di essere una persona tranquilla, che vive del suo lavoro ma con il giusto equilibrio, cercando di ritagliarsi momenti per mangiare bene, fare una passeggiata, andare in bicicletta, andare al cinema. Mi piace moltissimo la pizza in tutte le sue versioni, la mangerei sempre. Al cinema guardo di tutto, ma dopo una sconfitta reggo solo le commedie».
 




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