Try out ai Boston Celtics
IL SOGNO AMERICANO DI SIMONE FONTECCHIO

L’articolo pubblicato sul MESSAGGERO Abruzzo martedì 16 giugno 2015.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 17 Giugno 2015 - Ore 01:30
Se giochi a basket, devi ancora compiere 20 anni e ti scrivono i Boston Celtics, convocandoti per un “try out” di una settimana, significa che stai combinando qualcosa di buono.
 
Molto buono.
 
È successo al pescarese Simone Fontecchio, 20 anni il prossimo 9 dicembre e una lettera ricevuta dalla squadra NBA che ha vinto 17 volte il titolo.
 
Il campioncino, giocatore della Virtus Bologna in Serie A e figlio di due ex campioni come l’ostacolista Daniele Fontecchio e la cestista Malì Pomilio, si è emozionato quando ha visto che la missiva portava la firma di Danny Ainge, due volte campione NBA ed attuale general manager: «Un grande onore ricevere un invito da una leggenda come lui».
 
L’occasione è nata dal suo agente, Vittorio Gallinari: «Mi aveva detto che c’era una possibilità, ma non era sicura, anche perché eravamo stretti visti gli impegni con la Nazionale Under 20. Poi si è creata l’occasione e sono davvero contento per l’esperienza, che sicuramente è stata bella».
 
Una settimana di America e poi subito in Azzurro a Roseto, sempre tenendo un basso profilo fatto di concretezza: «Diciamo che non amo parlare molto. E questo vale anche per questa esperienza».
 
L’educazione però è da manuale, così qualcos’altro Simone dice sull’esito del provino: «Mi sembra siano rimasti abbastanza contenti, credo di aver fatto una buona impressione. O almeno lo spero».
 
Il bilancio è largamente positivo: «L’esperienza è stata super, ma direi che da questo ad arrivare un giorno a giocarci ce ne passa».
 
Il giovanissimo talento apre il diario a stelle e strisce: «Sono arrivato lunedì e ho avuto un giorno libero per riposare ed assorbire il volo. Mercoledì allenamento duro, con test fisici, misurazioni e parte di basket ad alta intensità con “uno contro uno” e “tre contro tre”».
 
Alla soddisfazione della convocazione, Simone ha aggiunto quelle di essere l’unico straniero e il più giovane in campo: «Mi sono allenato con giocatori che uscivano dal college e che quindi mediamente avevano 2 anni più di me. Per alcuni quello era l’ennesimo try out. Io ho capito subito che aria tirava e ci ho messo un attimo per focalizzare il livello dell’allenamento, adattandomi».
 
La cosa che ha colpito di più l’ala virtussina è stata l’intensità: «Neanche un istante di riposo, quindi necessità di essere sempre sul pezzo. Una cosa che non hai modo di riscontrare spesso in Europa».
 
Oltre al sudore in palestra, lo stupore per l’impianto: «Quando entri sei affascinato, ma è importante non farsi distrarre dalla storia, perché sei lì per allenarti».
 
Il futuro di Fontecchio? Simone chiosa: «Intanto pensiamo a questo Europeo Under 20 in casa e a fare una bella figura. Poi ho tre anni di contratto con la Virtus Bologna e attualmente il salto al di là dell’Oceano Atlantico mi pare sinceramente un po’ prematuro. Certo, ci penso... e continuo ad allenarmi duramente per arrivarci».
 
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SIMONE FONTECCHIO
 
Mercoledì 18 giugno 2014
Trofeo Lido delle Rose
VITTORIO POMILIO E SIMONE FONTECCHIO: 57 ANNI DOPO, IL NIPOTE SULLE ORME DEL NONNO.
Vittorio Pomilio giocò l’edizione del 1957, Simone Fontecchio si appresta a giocare quella del 2014. L’ennesima bella storia del Trofeo Lido delle Rose.
 
Domenica 14 dicembre 2014
Serie A
SIMONE FONTECCHIO: IL PREDESTINATO.
Intervista al 19enne abruzzese che ha stregato la Virtus Bologna, con due triple che hanno significato 4 punti in classifica.
 






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