Gli amici del Premio sono stati accolti dal Santo Padre in udienza. Un altro giorno memorabile, nel 30° anno di testimonianza, dopo gli inviti del Presidente del Senato e del Presidente della Camera dei Deputati.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerd́, 03 Giugno 2022 - Ore 00:07
Mercoledì 1° giugno 2022, gli amici del Premio Nazionale Paolo Borsellino sono stati ricevuti a Città del Vaticano da Papa Francesco, nel corso dell’udienza generale che si è svolta dalle ore 9 del mattino.
Il fondatore del Premio Borsellino, Leo Nodari, ha potuto salutare di persona il Santo Padre, consegnandogli una maglia con il marchio del premio. Sua Santità ha riconosciuto Falcone e Borsellino, rivolgendosi a un suo collaboratore e indicandoli. Leo Nodari ha invece detto al Papa che entrambi condividono un serio dolore a un ginocchio. Il Papa, sorridendogli, ha ribattuto che se ne era accordo, vedendolo avvicinarsi claudicante.
L’incontro con Papa Francesco chiude un trittico molto significativo per il Premio Borsellino, iniziato il 26 novembre 2019 con l’incontro con il Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico (avvenuto a Montecitorio, nella Sala Aldo Moro) e continuato l’11 maggio 2022 con l’incontro con il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati (avvenuto a Palazzo Giustiniani).
Ho partecipato agli ultimi 2 incontri dei 3 citati con il fraterno amico Roberto Clementoni, arrivando a Roma dall’Abruzzo in macchina con lui e potendo così ricordare 30 anni di volontariato e testimonianza – iniziati nel 1992 a Teramo, quando Leo fondò il Premio e arrivarono Rita Borsellino e Antonino Caponnetto – nel corso dei quali abbiamo conosciuto persone meravigliose come Don Aniello Manganiello (nomino lui, fra le decine, perché ieri era con noi al cospetto del Papa).
In un Paese normale, il Premio Borsellino non dovrebbe esistere. Perché non esisterebbe la mafia che assassina i magistrati.
Purtroppo, nel Paese reale la testimonianza del Premio Borsellino continua a essere utile per costruire una società migliore.
POST SCRIPTUM
Anche stavolta ho portato la copia del mio libro “Samarcanda”, conscio che non avrei potuto darlo al Papa per questioni relative alla gestione del protocollo e degli afflussi.
Sentivo però di portare comunque una copia del libro, che ho regalato a Ilaria Cucchi, presente con noi, in quanto c’è una pagina dedicata alla famiglia Cucchi, quando il Premio Borsellino – primo fra tutti – accolse la loro richiesta di giustizia nel 2010.
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