La storia dell’amicizia fra due ragazzi del borgo, cresciuti troppo in fretta, con la passione per la pallacanestro: Simone Fontecchio e Matteo Del Principio. Il pezzo pubblicato lunedì 24 luglio 2023 sul Messaggero Abruzzo.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 26 Luglio 2023 - Ore 18:45
«Due ragazzi del borgo cresciuti troppo in fretta, un’unica passione per la... pallacanestro».
L’incipit della splendida “Il bandito e il campione” di Francesco De Gregori, cambiando la bicicletta con la pallacanestro diventa perfetta per due abruzzesi come Simone Fontecchio e Matteo Del Principio. Borgo di mare Simone, da Francavilla, borgo antico Matteo, di Atri.
L’incontro avviene a Reggio Emilia nel 2019, dove Simone era andato a giocare dopo le esperienze con Virtus Bologna e Milano e il prestito a Cremona e Matteo a fare il preparatore fisico, dopo una specializzazione in NBA con gli Atlanta Hawks.
Allenamenti, partite e canestri, cementati da qualche serata ad arrosticini e Montepulciano, fortificano l’amicizia dei due abruzzesi fuori sede, che a fine stagione si separano: Simone accetta l’offerta dell’Alba Berlino, mentre Matteo resta per un altro campionato.
La stagione 2021/2022 parte col vento in poppa per Fontecchio, che dopo aver trovato l’amore ed essere diventato papà è l’atleta di riferimento dell’Italia che vince il torneo preolimpico di Belgrado, piegando in finale i favoritissimi serbi padroni di casa e passando a livello di club agli spagnoli del Saski Baskonia Vitoria.
Matteo Del Principio cede invece alle lusinghe del Prometey Dnipro, squadra ucraina che punta in alto. Il campionato, fra ritorni pandemici di Covid-19 e venti di guerra è una sorta di spartiacque sia per Simone, che conferma i suoi progressi, sia per Matteo, costretto invece a rimpatriare a causa dell’invasione russa dell’Ucraina.
L’amico atriano vola così in Spagna per assistere il pescarese di Francavilla, portando il suo supporto al compagno del periodo reggiano.
Se amore e figlia sono stati lo “switch” per Simone, la guerra è il mutamento per Matteo, che torna in patria e costruisce con la moglie Martina altri progetti, senza però dimenticare mai il supporto a Simone, che nel frattempo riceve l’offerta da Danny Ainge – il quale nel 2015 lo aveva voluto per una settimana di prova ai Boston Celtics – che lo lusinga con un biennale da 6,25 milioni di dollari per due anni.
Fontecchio vola quindi in NBA per la stagione 2022/2023 e Matteo lo segue pochi mesi dopo, perché il supporto di un amico preparatore fisico è comunque importante e chi sa gestire una fornacella per gli arrosticini, dall’altra parte del mondo, avrà sempre un posto speciale nel cuore di un emigrato.
Matteo, dalla profetica barba, che dopo la guerra è ferito nel cuore per i suoi amici ucraini, diventa come il Biagio Cavanna reso ancor più sensibile dalla cecità.
E se Cavanna si è preso cura, nel ciclismo, di Costante Girardengo, Learco Guerra e Fausto Coppi, a Del Principio toccano i muscoli del suo amico Fontecchio nei giorni scorsi a Roseto degli Abruzzi, prima del raduno dell’Italia a Folgaria che comincia oggi, in preparazione dei Mondiali di Manila.
Simone, schivando il traffico, è arrivato col trenino regionale da Francavilla, passando davanti all’Arena 4 Palme – dove nel 1957 il nonno Vittorio Pomilio giocò la 12^ edizione – per allenarsi al PalaMaggetti, dove nel 2014, 57 anni dopo, lui ha giocato la 69^ edizione.
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