È scomparso a 86 anni il teramano che giocò 15 anni in Serie A1 e con l’Italia disputò 2 Olimpiadi, 2 Mondiali e 2 Europei, vincendo Giochi del Mediterraneo ed Europei Militari. Le condoglianze del presidente FIP Abruzzo, Di Girolamo.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 04 Maggio 2024 - Ore 12:15
La scorsa notte si è spento Giusto Corrado Pellanera, che aveva compiuto 86 anni lo scorso 12 marzo.
Pellanera, nato a San Nicolò a Tordino di Teramo, è stato un grandissimo uomo di basket sia da giocatore sia da allenatore e, infine, da presidente.
Da atleta di club, dopo le giovanili e la Serie B nella D’Alessandro Teramo giocò dal 1958 al 1968 alla Virtus Bologna, poi nel campionato 1968/1969 all’APU Udine e dal 1969 al 1973 alla Fortitudo Bologna, ritirandosi dopo 15 stagioni ininterrotte in Serie A1.
Da Azzurro, ha vestito per la prima volta la maglia dell’Italia nel 1960, vincendo la Medaglia d’Oro ai Giochi del Mediterraneo del 1963 e, nello stesso, anno i Campionati Europei Militari a Parigi.
Con la Nazionale ha giocato le Olimpiadi di Tokyo 1964 e Città del Messico 1968, i Campionati Mondiali in Brasile nel 1963 e in Uruguay nel 1967 e i Campionati Europei in Polonia nel 1963 e in Unione Sovietica nel 1965.
In totale, 107 partite segnando 582 punti.
Da allenatore, ha guidato dal 1978 al 1981 il Pordenone, in Serie A2.
Da presidente, è stato al vertice del Teramo Basket militante in Serie A nel 2011.
Il Presidente della FIP Abruzzo, Francesco Di Girolamo, ha dichiarato: «Corrado Pellanera è stato un campione di livello internazionale che ha onorato la nostra regione e – come ha sottolineato il presidente Gianni Petrucci, nella sua nota di cordoglio – uno dei giocatori che ha contribuito all’affermazione della pallacanestro come sport popolare nel nostro paese. Nel 2021, la FIP Abruzzo lo premiò in concomitanza con il Centenario della Federazione e il campione presenziò, nonostante fossero i tempi del Covid-19 e delle conseguenti limitazioni, mascherina sul viso compresa. Mancherà a tutti noi la sua figura di altissimo profilo e la conseguente umiltà del campione vero».
|