Un pensiero su un amico troppo presto strappato alla vita. Le esequie si svolgeranno a Roseto, Chiesa del Sacro Cuore, giovedì 8 agosto 2024 alle ore 10.30.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Martedì, 06 Agosto 2024 - Ore 16:00
Oggi è morto John Fossemò, che il 16 settembre avrebbe compiuto 58 anni. Lascia la moglie Scrichan Chuliporn, cittadina thailandese che aveva sposato nel 2014.
John era nato in Venezuela, a Maracaibo, da papà Bruno Mario e mamma Cira Garcia che gli aveva dato il bel volto esotico e l’incarnato olivastro.
Esotico era pure nei movimenti felini, quando parava con classe nelle memorabili serate estive del Torneo dei Preti, compensando con l’agilità la mancanza di centimetri in altezza e risultando sempre un grande interprete del calcio, difendendo i pali della sua squadra.
“Johnny”, come lo chiamavano tutti, lo rividi poi dietro il bancone del suo Bar Sportivo nei pressi della Villa Comunale, quasi un quarto di secolo fa, quando la ristrutturazione di Palazzo di Città in Piazza della Repubblica mi mandò a lavorare nelle stanze della Villa presidiata da Mario Giunco.
Una delle prime mattinate, sorridendo, mi chiese se fosse vero che percepivo 10mila euro al mese per il mio lavoro da Capo di Gabinetto, chiosando su un volantino strafalso che un politico infelice fece circolare in quegli anni. La mattina dopo, siccome mi aveva interrogato in modo schietto e con rispetto, gli portai la fotocopia del mio cedolino da 1.300 euro netti al mese. Mi strinse la mano e, da quel giorno, per me passammo dall’essere conoscenti a poterci dire amici.
Finché ho lavorato alla Villa Comunale, il Bar Sportivo è perciò stato per anni il mio luogo per colazioni, una chiacchiera e giocarmi il Superenalotto (che praticamente, salvo rarissime puntate alla Tabaccheria Pincelli, ho giocato soltanto lì).
Johnny era il perfetto padrone di casa. E io posso dire di intendermi della questione, visto che Mamma Liliana ha avuto un bar per oltre 30 anni.
Johnny ti accoglieva sempre con un sorriso, era affabile, educato, mai sopra le righe. E aveva lo speciale talento di capire se volevi parlare, oppure essere lasciato a bagnomaria nei tuoi pensieri.
Uomo di grande sensibilità musicale, sul finire degli anni 2000 realizzò qualcosa di meraviglioso nel suo bar: la rassegna “John & Jazz”, di cui fu primo direttore artistico il comune amico Massimiliano Coclite.
Johnny regalò alla città di Roseto degli Abruzzi alcune edizioni di altissimo valore. Basti pensare che – da privato cittadino, esercente di bar – fece suonare nel suo regno artisti internazionali del calibro di Giovanni Amato, Irio De Paula, Fabrizio Bosso e tanti, tanti altri, oltre ai bei nomi della musica jazz abruzzese e rosetana.
Quelle serate erano magiche, perché gli artisti che venivano da Johnny lo facevano anche per personale cortesia, adeguando i cachet e diventando parte della vita del bar, discorrendo con gli avventori/fans. Momenti di vita comune e di crescita culturale, che Johnny e il suo staff seppero creare e per i quali la comunità rosetana gli deve grandi ringraziamenti.
Il 22 maggio del 2009, in occasione del Premio Letterario Città delle Rose e nel giorno del 149° anniversario della fondazione di Roseto degli Abruzzi (22 maggio 1860), portai Walter Mauro – un gigante della letteratura musicale (e non solo) italiana – a bere un caffè nel suo bar, per presentarglielo. Parlai a Walter – che per la Treccani ha scritto di jazz, per dirne soltanto una – della forza di questo rosetano che si era inventato una rassegna di jazz in un minuscolo bar e gli feci qualche nome degli artisti. Il professor Mauro fece sinceri e ripetuti complimenti a Johnny che ne fu molto felice. Suggellai quei momenti scattando una foto che mi è molto cara e che associo a questo pensiero, insieme a quella che lo vede con Fabrizio Bosso, che scattai esattamente un settimana dopo, in occasione del concerto del trombettista al Bar Sportivo.
La terza foto che – per prima – associo a questo ricordo di Johnny, portato via da un male incurabile che lo ha colpito in una maniera orribile e inaccettabile, soprattutto pensando alla sua gentilezza, è della stagione 1999/2000 e lo vede con il super tifoso rosetano Antonio “Lù Bòja” e con coach Phil Melillo, nell’atto di consegnare una targa all’allenatore statunitense che portò il Roseto in Serie A1 nell’aprile di 24 anni fa.
Coach Phil Melillo, che è rimasto a vivere a Roseto, amava a tal punto la discrezione e la correttezza di Johnny che forse l’unico posto pubblico che frequentava a Roseto – prima della vendita dell’attività da parte di John, che andò a vivere in Thailandia – era il Bar Sportivo.
Si diceva della sua partenza in Thailandia, con il suo amore Scrichan, per poi tornare qualche tempo fa e aprire un nuovo bar, con il solito buon gusto e ricreando subito quella atmosfera casalinga che tanto piaceva ai suoi avventori.
John è stato un figlio di Roseto degli Abruzzi operoso, gentile, generosissimo nei confronti della comunità viste le rassegne organizzate, dando molto di più di quanto abbia ricevuto.
Io lo ringrazio delle migliaia di colazioni passate scambiandoci un pensiero – a tema musica o pallacanestro – e della sua garbata affabilità che, da buon ex portiere, gli faceva sempre trovare il tempo giusto, come in una uscita in area di rigore, per inserirsi nelle vite dei suoi clienti senza mai risultare stonato.
L’ultimo ricordo è per quella volta in cui gli diedi la schedina del Superenalotto da controllare e me ne andai, sicuro di non aver vinto (come sempre). Lui conservò la schedina e quando tornai, il giorno dopo, disse che avevo vinto e mi diede circa 200 euro. Festeggiammo offrendo un bicchiere agli avventori. Un brindisi alla gentile onestà di un uomo buono e rispettosamente confidenziale.
Questo, e molto altro, era Johnny. Che nella vita aveva imparato a trovare e tenere il tempo giusto, grazie al suo talento in porta e al suo amore per la musica di qualità.
Le mie condoglianze a sua moglie e a tutti coloro i quali lo hanno amato.
La salma di John Fossemò è esposta nella casa funeraria di Antonello Ruggieri, in via Danubio.
Le esequie si svolgeranno giovedì 8 agosto 2024, alle ore 10.30, alla Chiesa del Sacro Cuore di Roseto degli Abruzzi.
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