[Quarta di copertina.]
Un documento eccezionale, un “monumento” – come lo ha definito Thomas Mann nella prefazione – che, oltre a essere una testimonianza storica da conservare contro l’insorgere di nuove barbarie, è una lezione viva d’amore e di speranza, un capitolo unico nel grande libro della saggezza e della civiltà umana.
Dai combattenti bulgari agli studenti liceali francesi e ai partigiani tedeschi, dal Belgio all’Albania, dalla Polonia all’Italia e alla Grecia: gli estremi messaggi di oltre trecento caduti di sedici nazioni europee che hanno avuto il coraggio e la forza di opporsi in nome della libertà al fascismo del proprio paese.
[Pagina 165]
Cecoslovacchia
IGNOTO SUDETO
Cari genitori,
devo comunicarvi una triste notizia, che oggi sono stato condannato a morte, io e Gustav G.
Non siamo voluti entrare nelle SS, perciò ci hanno condannato a morte. Mi avevate scritto che non dovevo entrare nelle SS, anche il mio compagno Gustav G. non è entrato. Noi due preferiamo morire piuttosto che insudiciare la nostra coscienza con quelle atrocità. Io so quali cose debbono fare le SS.
Ah, cari genitori, per quanto sia duro per me e duro per voi, perdonatemi di tutto, se vi ho fatto offesa, vi prego, perdonatemi e pregate per me.
Se io cadessi in guerra ed avessi la coscienza sporca, anche questo sarebbe triste per voi.
Molti genitori ancora perderanno i loro ragazzi.
Cadono anche molte SS.
Io vi ringrazio per tutto il bene che mi avete fatto sino dalla mia infanzia, perdonatemi, pregate per me...
[Pagina 283]
Francia
GUY MOQUET
Compagni che restate
Siate degni di noi
I 27 che vanno a morire
[Pagina 470]
Grecia
(Scritto con il sangue su due tavolette in legno della cella, recapitate alla famiglia dopo la fine della guerra).
Agonia
12 ore
7 mattina
a 6
sera
per fucilazione
Kostas Manolòpoulos
Maestro
Kallithea
IX Scuola elementare
16.5.44
Sia avvisata
la mia famiglia
Muoio
per la
Libertà
16.5.44
[Pagina 471]
Grecia
ROUSSOS KOUNDOUROS
18 agosto 1944
...Dalla difficile posizione in cui mi trovo, posso misurare l’altezza dell’infamia e della viltà degli uomini, le tenebre in cui l’egoismo conduce lo spirito umano, e ancora la profondità dell’abisso in cui precipitano tutti quelli che seguono strade lontane dalla verità e della realtà...
Anche in questo estremo momento, e come sempre, il nostro dovere è lo stesso, sacro e immutabile, come candida, immacolata e onorata è stata la nostra vita e la nostra fede.
Avanzerò fiero al mio martirio, orgoglioso di essere nato greco. Purtroppo il peso di questa eredità non tutti lo sentono.
Mi rivolgo a voi, miei diletti, per ripetervi quello che molte volte vi dicevo: la nostra vita appartiene alla patria.
Nessun sacrificio può considerarsi grande, quando lo si fa per la Grecia, e nessuna eredità è più grande di quella che lascia una morte onesta per la patria.
[Pagina 522]
Italia
ERACLIO CAPPANNINI
Di anni 20 – studente dell’Istituto Industriale di Foligno – nato a Jesi (Ancona) l’8 gennaio 1924.
Nel novembre 1943 entra a far parte della 5^ brigata «Garibaldi» operante nella zona di Ancona e ne diventa Capo di Stato Maggiore. Partecipa ai combattimenti del gennaio e dell’aprile 1944 a Serra San Quirico e nei dintorni di Ca’ Bernardi e al copo di mano per il sabotaggio del macchinario della Snia di Arcevia (Ancona) utilizzato dai tedeschi.
Catturato all’alba del 4 maggio 1944, durante un trasferimento fra Sant’Angelo e Avacelli, da un reparto tedesco presumibilmente guidato da un delatore e tradotto ad Arcevia.
Fucilato senza processo il 5 maggio 1944, sotto le mura di Arcevia, con altri quattro patrioti.
(Lettera scritta e abbandonata lungo il percorso fra il luogo della cattura e il luogo della fucilazione).
Arcevia, 5 maggio 1944
Sono il giovane Cappannini Eraclio prigioniero dei tedeschi.
Chi trova il presente è pregato di farlo avere alla mia famiglia, sfollata da Jesi a Serradeiconti presso il contadino Carbini.Cari Genitori e Parenti tutti; il mio ultimo pensiero sarà rivolto a voi ed alla mia, alla nostra cara Patria, che tanti sacrifici chiede ai suoi figli.
Non piangete per me, vi sarò sempre vicino, vi amerò sempre anche fuori dal mondo terreno; voi sarete la mia sola consolazione.
Siate forti come lo sono stati io.
Salutatemi tutti i miei conoscenti.
Vostro per l’eternità
Eraclio
Bacioni alla piccola Maria Grazia
Ringrazio perennemente il latore
A cura di Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli
LETTERE DI CONDANNATI A MORTE DELLA RESISTENZA EUROPEA
Prefazione di Thomas Mann
Einaudi – Prima edizione 1954 – Pagine 816 – Euro 16
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