Il mancino jugoslavo, nato a Sombor nel 1938 (la stessa città in cui, nel 1995, è nato Nikola Jokic), giocò il Trofeo Lido delle Rose 1965. Un ricordo, unito alla nota biografica del fuoriclasse soprannominato ‘Biondino’.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 08 Novembre 2024 - Ore 11:30
Radivoj Korać è stato un cestista jugoslavo degli Anni 50 e 60, considerato uno dei più importanti giocatori europei della storia della pallacanestro.
Dal 2007 è FIBA Hall of Fame, dal 2022 è Naismith Memorial Basketball Hall of Fame: rispettivamente, l’arca della gloria del basket europeo e mondiale.
Nato a Sombor (la stessa città, nella provincia della Voivodina in cui il 19 febbraio 1995 è nato Nikola Jokic), nell’attuale Serbia il 5 novembre 1938, 3 giorni fa è stato il suo 86° anniversario della nascita.
Il suo palmares è sterminato, come lo era la sua sapienza cestistica.
Il mancino, ala grande di 196 cm che tirava i liberi “a cucumazzo” (e cioè tenendo il pallone con entrambe le mani all’altezza delle ginocchia) e non nel modo solito essendo comunque precisissimo, soprannominato “Žućko” (Biondino), ha giocato dal 1955 al 1958 con il BSK Belgrado, passando poi alla squadra del OKK Belgrado, dal 1958 al 1967 (in questo periodo venne a Roseto degli Abruzzi, nel 1965), quindi in Belgio allo Standard Liegi (1967/1968) e in Italia al Petrarca Padova (1968/1969). Con ma maglia della Jugoslavia, in 157 gare ha segnato 3.153 punti.
A livello di squadre di club, in carriera ha vinto 4 volte il Campionato in Jugoslavia e 2 volte la Coppa nazionale. Ha vinto il campionato del Belgio.
In Nazionale, è stato Argento Olimpico, Mondiale ed Europeo (2 volte) e Bronzo Europeo.
A livello di riconoscimenti individuali, è stato nel miglior quintetto dei Mondiali 1967, Capocannoniere alle Olimpiadi di Roma del 1960 e agli Europei del 1961, 1963 e 1965. Ha dominato il campionato di Jugoslavia, vincendo 7 volte il titolo di Capocannoniere. È stato anche Capocannoniere del campionato in Italia con 581 punti, nella stagione 1968/1969 con il Petrarca Padova, che però arrivò penultimo e retrocesse.
Nel 1971, la FIBA ha istituito la Coppa Korać in suo ricordo e la Federazione jugoslava ha deciso che il 2 giugno nessuna partita di basket venisse più giocata. Quando, nel 2002, la coppa europea che portava il suo nome è stata soppressa (oggi si chiama Eurocup, trattandosi della seconda per ordine di importanza, dopo l’attuale Eurolega), gli è stata intitolata la Coppa nazionale della Serbia.
Addirittura, nella stagione 1964-65, in una partita della Coppa dei Campioni di quell’anno tra OKK Belgrado e Alvik Stockholm finita 155-57, Korac segnò 99 punti, record tuttora imbattuto nella massima competizione europea per club. In quell’occasione, pare che nessuno si ricordò del record di 100 punti in una sola partita di Wilt Chamberlain, realizzato nel 1962, in quanto Korac venne tenuto negli ultimi minuti in panchina, non avendo così la possibilità di batterlo.
Vogliamo ricordare questo campione assoluto – tragicamente scomparso in un incidente stradale (come il compianto Drazen Petrovic) vicino a Sarajevo, il 2 giugno 1969 – che è pure passato per Roseto degli Abruzzi, grazie al Trofeo Lido delle Rose, con 3 immagini.
La prima immagine è una foto della memoria storica del basket rosetano, il compianto Italo Del Governatore (Italcolor), tratta dall’archivio comunale di Roseto degli Abruzzi, e vede Radivoj Korac in azione nel Trofeo Lido delle Rose 1965, in maglia OKK Belgrado, andando di mancina a segnare.
La seconda – grazie all’archivio del compianto Vittorio Fossataro – è la locandina del 20° Trofeo Lido delle Rose, disputatosi con la formula del quadrangolare internazionale all’Arena 4 Palme di Roseto degli Abruzzi, nei giorni 12, 13 e 14 agosto 1965. La locandina, mirabilmente, sintetizza: “Il più importante Torneo d’Italia con i migliori giocatori d’Europa e con le squadre più volte campioni”. Quel torneo – che oggi diciamo essere il più antico d’Europa e forse del Mondo – fu organizzato dalla Azienda Soggiorno e Turismo (quanto ne avremmo bisogno, di una attiva e funzionante, oggi a Roseto!) e dal Roseto Basket Ball Club con i patrocini di CONI, E.P.T. E FIP e vi parteciparono la Nazionale Militare Italiana, gli jusoglavi dell’OKK Belgrado (con Korac), i cecoslovacchi dello Spartak Brno e i belgi dell’Anversa. Vinse la Nazionale Militare Italiana.
La terza immagine, sempre di Italo Del Governatore tratta dall’archivio comunale, vede il campionissimo al centro, in mezzo a quattro giovani tifosi rosetani che, da sinistra, sono Antonio Aloisi, Domenico Trinarelli, Enzo Corini e Raffaele Magrini.
Per dirla con coach Bogdan “Boscia” Tanjevic: «Un grande giocatore, un grande uomo. Perché “Biondino”, come lo chiamavamo noi, il nostro caro Korac, era un vero intellettuale. Non uno scemo che palleggiava e tirava come molti di oggi. E accidenti se tirava bene».
Onore e memoria a Radivoj Korac.
Nel basket, lo sapete, tutto nasce o passa per Roseto degli Abruzzi, poi si evolve.
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