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IL CAPITALISMO DELLA SORVEGLIANZA E IL FUTURO DELL’UMANITÀ NELL’ERA DEI NUOVI POTERI

Frammenti dal libro di Soshana Zuboff, pubblicato nel 2019. Come al solito, per non farsi sorprendere dal presente basta avere un passato di buone letture. Peccato che gran parte di politici e classe dirigente non abbia tempo di leggere.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Domenica, 09 Febbraio 2025 - Ore 15:45

Qualcuno sta già paragonando “Il capitalismo della sorveglianza” di Shoshana Zuboff ad altre fondamentali analisi socioeconomiche come “Primavera slenziosa” di Rachel Carson o “Il Capitale” di Karl Marx.
Il libro di Zuboff merita simili paragoni, e non solo: come il primo, è una preoccupante denuncia di come gli interessi delle aziende abbiano avvelenato il nostro mondo, e come il secondo, ci fornisce un contesto per capire e combattere un simile veleno.
“Il capitalismo della sorveglianza”, che nel titolo riprende una popolare espressione coniata cinque anni fa dalla stessa Zuboff, è anche un capolavoro dell’orrore. Fatico a ricordare un libro che mi abbia inquietato come quello della Zuboff, con le sue descrizioni di gotici algoritmi demoniaci che ci pedinano ogni istante di ogni ora di ogni giorno per prosciugarci di tutti i nostri metadati.
Anche chi nell’ultimo decennio ha cercato di stare al passo delle tecnologie traccianti resterà raggelato leggendo Zuboff, e non potrà più guardarsi intorno allo stesso modo.

Sam Biddle, The Intercept


[Estratto da pagina 22.]
Il trionfo del capitalismo della sorveglianza può essere spiegato da un motivo su tutti: è senza precedenti. Ciò che è senza precedenti, è immancabilmente irriconoscibile. Quando ci troviamo di fronte a qualcosa senza precedenti, lo interpretiamo automaticamente ricorrendo a categorie familiari, e in tal modo rendiamo del tutto invisibili proprio le sue caratteristiche inedite.
Un esempio classico è la nozione di “carrozza senza cavalli” usata da chi si doveva confrontare con l’invenzione senza precedenti dell’automobile. Un esempio tragico è invece l’incontro tra gli indigeni e i primi conquistadores spagnoli. Quando i Taino dei Caraibi precolombiani  osservarono per la prima volta i soldati spagnoli, sudati e barbuti, che arrancavano sulla sabbia coperti di broccato e armature, come avrebbero potuto riconoscere il significato, l’unicità e la portata di quel momento? Non potevano certo immaginare la propria distruzione, e così ritennero che quelle strane creature fossero divine e le salutarono con elaborati riti d’ospitalità.
È così che ciò che è senza precedenti riesce a non farsi comprendere: le conoscenze pregresse portano a concentrarsi su ciò che è familiare, mettendo in ombra gli aspetti innovativi e trasformando ciò che è senza precedenti in un’estensione del passato. Questo contribuisce a normalizzare l’anormale, e a rendere più difficile combatterlo.

[Estratto da pagina 23.]
Ho cominciato a studiare l’ascesa di quel che avrei poi chiamato capitalismo della sorveglianza nel 2006, intervistando imprenditori e impiegati di una serie di tech company degli Stati Uniti e del Regno Unito. Per molti anni ho pensato che le pratiche inattese e preoccupanti che stavo documentando fossero deviazioni dalla strada maestra: sviste nel management, errori di giudizio, fraintendimenti del contesto.
I dati che avevo raccolto sono stati distrutti da un incendio e quando ho ripreso le mie ricerche, all’inizio del 2011, ho capito che non potevo spiegare o giustificare quel che stava accadendo pensando a una carrozza senza cavalli.
Avevo perso molti dettagli, ma il quadro generale era più chiaro che mai: il capitalismo dell’informazione aveva svoltato in direzione di una nuova logica dell’accumulazione, con meccanismi operativi, imperativi economici e mercati del tutto originali; potevo finalmente vedere che questa nuova forma si era disfatta delle norme e delle pratiche che avevano fino ad allora definito il capitalismo, e che nel farlo aveva consentito l’emersione di qualcosa di allarmante e senza precedenti.

Soshana Zuboff
IL CAPITALISMO DELLA SORVEGLIANZA

Il futuro dell’umanità nell’era dei nuovi poteri
Traduzione di Paolo Bassotti
LUISS University Press – 2019 – Pagine 622 – Euro 25


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