Cari Amici Rosetani,
Luchino ogni anno mi chiede il pronostico del campionato venturo e neppure questa volta mi sottraggo a questo compito arduo, ma che mi diverte tanto.
Lo faccio senza inserire la mia Sassari (evitando così l’intervento dell’antitrust) e con la massima spensieratezza (e ci mancherebbe altro) di chi, seppur da diretto interessato, scrive per diletto e per mantenere, via web, il contatto che mi lega a tanti amici Rosetani.
Premetto che quest’anno sarà dura (non che gli scorsi sia stato facile): a detta di tutti il prossimo campionato di Legadue sarà alquanto competitivo ed equilibrato. Sembrerebbe un luogo comune inflazionato, perché usato ogni estate quando si pronostica la stagione che verrà ma, effettivamente, prima di andare ad analizzare i roster, balza agli occhi come tutte le squadre hanno una coppia di americani di qualità ed un quintetto solido.
Inoltre, dalla serie B continuano a salire compagini ambiziose ed economicamente solide che portano nel basket professionistico giocatori italiani di valore, anche grazie alla regola che impone che siano almeno sei i nostri connazionali dei dieci che scendono in campo.
Probabilmente il valore della panchina, unita all’esperienza dei giocatori chiave (leggasi americani o comunitari), saranno i fattori che alla fine faranno la differenza. Senza dimenticare che dove regna l’equilibrio tra i valori dei giocatori, potranno proprio essere i coaches a mettere quel qualcosa in più…
Per comodità mia, suddividerò le squadre in tre fasce.
La prima fascia è “QUELLE CHE SICURAMENTE NON LOTTERANNO PER LA SALVEZZA”.
CASALE MONFERRATO
Ghiacci e Fantoni sono stati i migliori colpi del mercato degli italiani condotto dal coach/GM Crespi. Rispetto lo scorso anno cambierà radicalmente il ruolo dell’americano sul perimetro (Dowdell è un play) ed anche Smith ha un ruolo diverso (più interno) rispetto al “partito” George. Ma la forza di Casale sarà sicuramente la panchina, da dove si alzeranno Mathis (passaportato, ma considerato un buon USA fino a poco tempo fa), i frombolieri Pierich o Formenti (dipende da chi parte), i lunghi Farrington (comunitario che ha ben fatto a Jesi) e Tagliabue che ha concluso con minutaggio il finale di stagione scorso.
VARESE
Il primo aspetto importante (che ripeterò anche per altre piazze) è quello ambientale. E per Varese questo si legge “tradizione”. I muri di Masnago possono spiegare la pallacanestro e a Varese andavano in quattromila anche con la squadra retrocessa. Pilla ha chiesto al “Professore Mr. Promozione” Childress di guidare il gruppo all’ennesima scalata. Reid invece potrebbe sembrare una scommessa, ma alla summer league di Treviso mi ha fatto un’ottima impressione. Galanda, Cotani, Boscagin e Passera sono di altissimo livello per la categoria. Non deve ingannare se il resto della panchina è giovane per mille motivi: hanno qualità, cresceranno con l’esperienza che hanno intorno (e con il coach che li guida) e comunque nei minuti che contano sapranno a chi affidarsi.
REGGIO EMILIA
Si è cambiato rotta rispetto allo scorso anno dove il roster reggiano pullulava di giovani stelline (che mal non hanno fatto). Della linea verde rimane Melli (cresciuto tantissimo) ed il decimo (uno dei tanti del bellissimo vivaio). Si punta fortemente sull’anima italiana con Infante capofila dei vari Fultz, Carra, Masoni, Maestrello mentre Young, Smith ed Heinrich hanno esperienza e qualità per portare la squadra di Marcelletti verso traguardi importanti.
SORESINA
Squadra da corsa se ce ne una e molto atletica. Probabilmente meno profonda dello scorso anno (forse c’era pure sovraffollamento in certi ruoli) ma costruita perfettamente sul “modello” Cioppi. Il piccolo razzo Mbemba rappresenta probabilmente l’unica vera scommessa del quintetto (in fatto di esperienza in un campionato così competitivo e non di certamente come valore assoluto di un giocatore di un talento fisico pazzesco) anche se Bell al suo fianco gli darà sicurezza. Lollis, Gigena, Valenti e Cusin rappresentano la continuità mentre Basei, Bucci Rossetti e Bernardi dovranno dare minuti di qualità al quintetto.
La seconda fascia è “QUELLE CHE NON SONO NELLA PRIMA PER DELLE SOTTIGLIEZZE”.
VENEZIA
Non è nella prima solo perché è neo promossa. E’ partita in quarta appena raggiunta la promozione con dei botti quali Green, George e Bougaieff. Ha tenuto i pezzi migliori della promozione (Rombaldoni, Carrizzo, Farioli, Causin, Prandin, Alberti, compreso coach Dalmasson) aggiungendo il solo Meini come cambio del play. Se ingrana subito son dolori per tutti.
BRINDISI
Vedi Venezia. Il coach dei record Perdichizzi conosce bene la categoria e l’importanza degli USA. Dentro quindi due americani direttamente dal piano di sopra (Killingsworth e Hatten) insieme a Porzingis, un comunitario che bene ha fatto a Pistoia lo scorso campionato. Anche qui la coppia di play è tutta italiana (Parente e Virgilio), mentre completano la squadra composta da “dieci giocatori dieci” (fattore alquanto comune a tante squadre) Feliciangeli e Caprari (risulteranno sovente determinanti), Bruttini e Cardinali (atipicità e atletismo) e Mocavero (tecnica e talento).
JESI
Non è nella prima fascia perché… qualcosa è cambiato. Mi riferisco alla migrazione teramana che ha tolto pedine importanti alla squadra finalista dello scorso anno. Ma il livello rimane altissimo e la qualità dei nuovi arrivati, partendo da coach Zanchi, contribuiranno nella continuità dei risultati di una compagine che in questa serie è abbonata ai piani alti. Il punto fermo è Maggioli, il capitano “l’eterno giovane” Rossini che con Cantarello e Sambugaro aiuteranno i giovani USA Boykin e Cuffee a superare “l’impatto” iniziale. La dirigenza è riuscita a trattenere il play Maestranzi (grandi numeri per lui) e a firmare Ryan, un tiratore (ex Soresina) che non farà rimpiangere il suo predecessore.
LIVORNO
Non è nella prima fascia per la carta d’identità della panchina. Ma non certamente per la qualità degli stessi che con il proprio talento, unito al lavoro quotidiano di Dell’Agnello, cresceranno fino a diventare certezze. Saccaggi, Giuri, Simeoli ed il giovanissimo Casella saranno chiamati a giocare minuti di qualità in una squadra che per il resto sembra affidabilissima con un pacchetto lunghi da promozione (Foiera, Bagnoli ed Ostler). Tenuto Boyette, firmati Kemp e Rossett, Livorno si prepara al rilancio fuori e dentro al campo.
PISTOIA
Non è nella prima fascia perché i lunghi non sono… lunghissimi. Ma è veramente un dettaglio perché tre giocatori di grande qualità come Tyler, Toppo e Kazslauskas (attenzione a concedere un centimetro sul perimetro a quest’ultimo) in quel settore ci sono e sono sicuro che un coach esperto come Lasi abbia pensato a questo assetto proprio per costruirci la squadra attorno. Squadra atletica e ringiovanita (Rosselli, Infanti, Rabaglietti e Santolamazza più i giovani Ancillai e Baroncelli) che avrà in Darby un play di grande leadership.
VEROLI
Non è nella prima fascia ma ci arriverà presto. Prima di pensare al campo infatti, il presidente Zeppieri ha messo le basi per una programmazione lungimirante affidando a Riva il ruolo di GM, che insieme a Trinchieri, ha costruito una squadra interessante. Talento da primissimi posti in quintetto dove, oltre ai conosciuti Gatto e Migliori, si scommette sul doppio play/guardia (Robison e Nissim) e su un lungo undersize (Hines) ma di estrema fisicità. La panchina è altrettanto valida con gli esperti Mian e Bianchi affiancati da Rossi (molto bene l’anno scorso) Rezzano e Plumari.
La terza fascia è quella delle “POSSIBILI SORPRESE”.
PAVIA
Con un tris di stranieri del calibro di Mobley, Marigney e Volcic potrebbero fare pensare in grande. Ma coach Salieri ha assoldato questi tre habitué della seconda serie, per affiancargli dei ragazzi alla prima chiamata importante in una serie professionistica: Evangelisti (talento incredibile) e Ammannato erano con lui a Siena lo scorso anno, Bertolini e Cinciarini si divideranno con Marigney la cabina di regia mentre Zambrini proverà a strappare qualche minuto. L’unico italiano superstite della scorsa stagione è la guardia Colussi di cui si è tanto parlato in estate, mentre ho il presentimento che di Viggiano (che aspetta il passaporto) se ne parlerà tanto in inverno.
SCAFATI
Un coach esperto e che conosce bene la realtà come Gramenzi è l’ideale per fare dimenticare in fretta la retrocessione e ripartire da zero. Sono rimasti Joel Salvi (conteso anche ai piani più alti) e Cantone. Sneed e Davis hanno un’ottima propensione offensiva e spetterà al metronomo Busca innescarli con il solito acume tattico. Di Lenzly se ne parla un gran bene, mentre a Santarossa e Gugliotta spetta il ruolo di “specialisti”. Se anche Eliantonio proseguirà nella crescita iniziata a Jesi, dando con i compagni profondità alla panchina, il roster a disposizione di Franco potrà giocarsela per entrare nei play off.
ROSETO
Il fattore PalaMaggetti permetterà di giocare le partite casalinghe con una spinta incredibile (testato con mano…). Coach Trullo ci conta, così come punta al mix tutto sud americano dei suoi stranieri Lloreda, Pinnock (una potenza della natura) e Fulvio. Tutto ghiaccio invece lo spigoloso Ringstrom, mentre la “banda” degli italiani ha motivazioni da vendere: Ruini, Pazzi, Borsato, La Gioia, Lorenzetti saranno il fattore che faranno pendere l’ago della bilancia tra una stagione sopra le righe o qualche preoccupazione in più.
IMOLA
Penso che i dirigenti imolesi potrebbero scrivere un libro (diventerebbe immediatamente un best seller della categoria) su come si fa a lottare ad armi impari contro i propri avversari (anche quest’anno uno dei budget più bassi) senza mai mostrare bandiera bianca. I romagnoli, costantemente in esilio a Faenza seppur con ottimi numeri di presenze, hanno affidato a Coach Bianchi il compito di salvarsi. Bunn sarà il leader, Stokes la sorpresa, Ferri, Valentini e Sorrentino le scommesse, Pugi, Canavesi e Iversen le speranze. Chi scommette che alla fine ce la faranno?
RIMINI
Il grande cambio è avvenuto al timone dove coach Galli ha ereditato (dopo anni di grande assistentato) la squadra da coach Ticchi (ancora in bocca al lupo GP!). Non hanno sfaldato il gruppo (Scarone, Pinton, Zanus, Rinaldi) anche se sulla carta le ambizioni sono ridotte. Ci si affida all’esperienza di DePol, alla freschezza di Kesicky, al talento di Goss e alla fisicità di McCray, alla difesa di Gurini. Se la chimica si dimostrerà subito azzeccata, non ci saranno problemi.
Orbene, la domanda sorge spontanea: chi retrocederà?
Difficile dirlo. Non stilo ranking proprio perché mi è impossibile mettere in fila le sedici compagini, lo farei casualmente. All’interno quindi della fascia le posizioni sono messe casualmente perché, e mi ripeto, il distacco tra retrocessone e play off sarà minima e la differenza la faranno le piccole cose.
Prima di congedarmi vorrei cogliere l’occasione per saltare tutti coloro che non ho potuto incontrare quest’estate, visto che ho rinunciato a trascorrere la mia mini vacanza rosetana (due di fila, male!).
Inoltre faccio a tutti i miei colleghi e a tutti i tifosi un grande in bocca al lupo per la prossima stagione, certi che anche dalla “curva Nuvola” ne vedranno delle belle.
Nico’, Ernè, Domè sempre con noi!
Statemi benone.
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