Ragazzo dell’Europa – Luigi Lamonica
FRA EUROCUP E EUROLEGA, DA LAS PALMAS A VALENCIA.

Luigi Lamonica, arbitro abruzzese in giro per l’Europa ad arbitrare, ci racconta i viaggi che fanno il Viaggio.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 30 Dicembre 2010 - Ore 04:43
Puntata 03 del 21 e 22 dicembre 2010.
SPAGNA. Las Palmas e Valencia.
 
Buongiorno a tutti.
Questa settimana sarà una lunga ma piacevole settimana.
 
Parto lasciandomi alle spalle la trasferta italiana a Bologna, dove ho trovato temperature polari, ghiaccio, freddo e - sulla via del ritorno - una bella nevicata. Ho anche trovato però, devo ammettere, almeno 30 mezzi spazzaneve e spargisale solamente sul mio senso di marcia, che prevenivano la formazione del ghiaccio, lo stesso che 2 giorni prima aveva causato il disastro nella zona di Firenze, bloccando migliaia di viaggiatori per una intera notte sulla A1, senza poter essere raggiunti dai soccorritori, a loro volta bloccati da TIR che si erano intraversati sulla carreggiata.

Il mio pensiero andava a quelle foto, viste in mattinata sul web, che testimoniavano la notte da inferno dantesco vissuta da quella moltitudine di gente e, come al solito, una riflessione mi veniva spontanea mentre guidavo e vedevo nella notte il bagliore dei lampeggianti dei mezzi dell\'ANAS: "Ma è possibile che in questo Paese siamo così efficienti solo dopo il disastro e mai si pensi a fare un minimo di prevenzione?". Le previsioni avvertivano che ci sarebbe stata una perturbazione con ingenti nevicate, eppure niente è stato fatto ed il risultato - tragico - è stato evidente a tutti.

Sono sulla "nostra" autostrada dei Parchi, la A25, e vedere le "nostre" montagne innevate è sempre uno spettacolo che cattura lo sguardo. Mi piacerebbe fermarmi per ammirarle più a lungo e respirare un po’ dell\'aria pulita e fresca, ma il volo mi attende e non posso ammirare oltre lo spettacolo della Valle Peligna con la maestosità del Morrone completamente bianco.
 
Ad attendermi, questa sera, sarà la calda Las Palmas: previsione 20 gradi. Wow! Ci voleva un po’ di caldo e stamani, preparando la borsa, non mi sembrava vero di dover impacchettare anche una polo a maniche corte. Ed invece… sorpresa: il mio volo da Madrid a Las Palmas – proveniente da Parigi Orly - ha accumulato “appena” 4 ore di ritardo, causa il mal tempo che ha bloccato tutta la parte centrale dell\'Europa. Così, invece di gustare un piatto tipico canario a base di pesce, mi è toccato accontentarmi di una triste cena all\'aereoporto di Madrid e, invece di gustare la brezza dell\'oceano, ho ammirato il frenetico andirivieni dei passeggeri alle porte di imbarco.

Ma una volta arrivato a Las Palmas, ragazzi che spettacolo! I display annunciavano, all’una e mezza di notte, 22 gradi. All\'aeroporto tutti in bermuda, infradito e t-shirt. Che invidia. Io con il piumino e le scarpe invernali... adesso capisco Miguel Betancor, che mi ha sempre detto di non voler vivere in nessun altro posto del mondo.
 
Comunque la via dall\'aeroporto all\'hotel fiancheggia l\'oceano e la brezza l\'ho gustata lo stesso, anche se seduto su un taxi. Appena arrivato in hotel – vi lascio immaginare – sono collassato a letto, decidendo molto a malincuore di non andare la mattina dopo a fare il consueto risveglio con corsetta sul lungo oceano.

Ma le sorprese non erano finite.

A colazione abbiamo appreso che il Buducnost era rimasto bloccato a Francoforte, a causa del maltempo e che, con molta probabilità, l\'unico volo in partenza dallo scalo tedesco in tempo utile per la partita della sera era pieno. Così la mattinata è trascorsa attendendo notizie della loro partenza, rovinandoci la mattinata ed impedendoci di visitare posti "culturali" del luogo come... la piscina dell\'hotel. Più passava il tempo e più ci rendevamo conto che non sarebbero mai arrivati in tempo utile per la partita, era prevista per le 19 locali.

Alle 14 ci hanno comunicato ufficialmente che il Buducnost non sarebbe arrivato e che la partita era stata posticipata al 4 Gennaio 2011.
A quel punto abbiamo deciso di festeggiare la notizia con un bel pranzo al porto turistico di Las Palmas, all\'aperto, con il sole a scaldarci e una bella birretta, alla faccia delle regole che ci vietano alcol il giorno della gara!

Anche un\'altra partita, femminile, non è stata giocata per lo stesso motivo: la squadra Lituana era rimasta a terra a Londra e così la sera ci siamo incontrati con gli altri arbitri e con il loro commissario Piero Tallone, che non vedevo  da un po’ di tempo e che ho trovato, come al solito, in splendida forma. Lui sì che si è goduto questa trasferta: mare, tennis e pesce a go-go!  E bravo Piero.

Cena super veloce e a letto il prima possibile. L\'indomani sveglia alle 4, per prendere il primo volo disponibile con destinazione Valencia. La sera, tramite il commissario Greco che mi accompagnerà anche a Valencia, Rigas - il responsabile delle designazioni di Eurolega - ci ha fatto sapere, con molto tatto, che a lui del cattivo tempo importava poco, e che DOVEVAMO arrivare a Valencia per la partita della sera con qualsiasi mezzo, in quanto la partita era troppo delicata e non avrebbe potuto sostituirci all\'ultimo momento. Quindi a dormire anche con questo pensiero, con il risultato che ho sgranato gli occhi 10 minuti prima che la sveglia iniziasse ad urlare.

Per fortuna tutto è andato liscio e alle 13 siamo atterrati, in perfetto orario, a Valencia. Corsa in taxi e pranzo veloce in hotel per avere la possibilità di una ricca siesta. Valencia è una città bellissima. Unisce il centro, molto caratteristico con palazzi d\'epoca e grandi viali alberati che ricorda Barcellona, ad una zona di nuova realizzazione con alti grattacieli dove spiccano le costruzioni del museo oceanografico con le futuristiche coperture realizzate da Calatrava, conosciute ai più per gli innumerevoli spot pubblicitari girati all\'interno. Ma la zona che più prediligo è la zona del parco fluviale.

Valencia era attraversata da un fiume. Diversi anni fa la città, a causa delle forti piogge, subì una vera e propria alluvione, credo come quella di Firenze degli Anni ‘60. Bene, qui hanno deciso di deviare il corso del fiume facendolo passare, se ho ben capito, sotto la città e nell\'alveo del fiume hanno realizzato una quantità pazzesca di impianti sportivi e culturali, a disposizione della cittadinanza. Campi di basket, volley, calcetto piste ciclabili, percorsi-vita, teatri all\'aperto… e tutti illuminati. Nella mia ultima visita qui a Valencia il nostro hotel era proprio di fronte quest\'area e la notte alle 2, favoriti sempre da una temperatura mite, si vedevano persone fare jogging, giocare a calcetto o fare dei 3vs3, insomma… un altro mondo!

La partita tra Valencia e Olimpia Ljubliana è stata una bella partita, vinta con un tiro all\'ultimo secondo dalla squadra di casa. È stata l\'occasione di incontrare nuovamente personaggi che per anni hanno calcato i nostri parquet. Su tutti, il play dell\'Olimpia Ilievski, che ha fatto una delle sue spettacolari partite, orchestrando la squadra come suo solito e sparando delle bombe da 3 da distanze NBA. Poi c’era il lungo Pinkney, visto a Biella e Cantù, migliorato a tal punto da poter giocare e fare bella figura in Eurolega. E poi coach Pesic, accolto al suo ingresso con un\'ovazione dal pubblico di casa ed a ragione, visto che è subentrato in corsa  con una situazione disastrosa e ha già raggiunto un primo traguardo importante qualificandosi per le Top16.

Nel dopo partita non ci siamo fatti mancare niente. Su consiglio dell\'equivalente nostro dirigente addetto agli arbitri, siamo andati a cena da "Casa Roberto". Sull\'insegna era riportata la dicitura "Boutique dell\'Arroz" e tale si è dimostrata. L\'Arroz è quella che noi in Italia chiamiamo Paella e quella di Roberto veramente era degna di una boutique! Anche nel prezzo, che però abbiamo dimenticato subito, tanto era stato il piacere provato dalle nostre papille gustative!

Per una volta il volo di rientro non è il primo del giorno: c\'era un ottimo volo diretto con Vueling per Roma alle 12.45, ma questa trasferta era segnata e così al mio arrivo al check-in mi informano che il volo era in ritardo di un’ora. Ormai conosco le “loro ore”.

Cos’è l\'esperienza? È aver accumulato talmente tante nozioni, informazioni, racconti, aver visto tante situazioni, un po’ come avviene in campo mentre arbitri una partita, che vedendo un qualcosa di strano sai già come va a finire…

Per farvela breve: l\'ora di ritardo si è quasi decuplicata e sono atterrato con 8 ore di ritardo, sotto la pioggia, implorando un tassista di correre per poter raggiungere in tempo utile l\'ultimo bus per Pescara. Ma devo dire che in altre occasioni mi sarei mangiato il fegato ed invece sono rimasto tranquillo, rassegnato, come se quello che stava accadendomi attorno non mi toccasse, come se invece dell\'antivigilia di Natale fosse un giovedì qualunque.  
Mi sono ritrovato a pensare al classico bicchiere mezzo pieno: avevo perso la speranza di rientrare in Italia in giornata e così, una volta atterrato a Fiumicino, mi sono sentito anche contento.
 
Nel frattempo ho ricevuto la designazione per la gara di recupero che si disputerà a Las Palmas il 4 gennaio e questa volta… bermuda ed infradito!

Buon Natale a tutti e che l\'Anno Nuovo vi porti tanta salute e serenità.
 
LE PARTITE
 
Gran Canaria
Buducnost m:tel
Rinviata per maltempo al 4 gennaio 2011.
 
Power Elec. Valencia 78
Union Olimpija Ljubljana 77
 
ARCHIVIO > I viaggi precedenti.
 
Puntata 01 del 9 dicembre 2010. SPAGNA. Vitoria.
 
Puntata 02 del 16 dicembre 2010. BELGIO. Charleroi.
 






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