Sabato 17 dicembre 2011. Pomeriggio a Pescara.
Devo presentare un libro alle 18. Libreria Feltrinelli. Parto alle 16.17. Ché non si sa mai, uscendo dai confini di Via Seneca, cosa può accadere.
Roseto-Pineto-Silvi-Montesilvano-Pescara. Cambiano popoli, etnie, dialetti, usi e costumi. Cambia il sugo per gli spaghetti alla chitarra e cambiano pure i diametri delle pallottine di carne macinata.
Pescara, parcheggio a pagamento sul mare, nei pressi di Piazza Salotto. 30 minuti di fila e poi si libera un buco pure per la mia Classe A Coupé che - unica nel suo stile - sfoggia tre belle passate di chiave sullo sportello destro, opera di un genio dell\'arte moderna che ha permesso al mio trabiccolo di essere supervalutato. Ovviamente, udita la valenza artistica del macinino, non la faccio riverniciare la portiera. L\'arte va rispettata.
Parcheggio, caffé da Camplone (la cui sala mi pare un film di Tinto Brass nei momenti in cui non c\'è nessuno nudo in giro) e poi via verso la nuova sede della Feltrinelli. Se non la trovo, sono pronto a telefonare a Claudio Bisio, che farà il lavoro sporco per me.
Poco prima della vecchia Feltrinelli…
1° INCONTRO
Nicola Celli, cittadino casolano (di Atri) anch\'egli in trasferta pescarese.
Parliamo di soldi e di gentaglia che ne ha troppi e non paga le tasse (Nick lavora in banca...).
Lo lascio alla sua famiglia (Nicola ha due figli: la femminuccia è la bimba con il più bel sorriso che io abbia mai visto) e provo a cercare Feltrinelli "new".
La trovo e, mentre mi avvicino all\'ingresso...
2° INCONTRO
Marco Patricelli, raffinato scrittore di saggi storici (e pure giornalista), che non nasconde una certa sorpresa nel vedermi all’estero.
Mi presenta una mia collega de IL TEMPO d’Abruzzo. Ci conosciamo per firma. Lei mi lusinga (e io non merito) e mi presenta lo sposo.
Nel frattempo arriva…
3° INCONTRO
Simone D’Alessandro, scrittore e molto altro. E’ l’unico incontro programmato.
Mi preleva e mi porta in un raffinato posto che si chiama “Turchi” (se ho ben capito).
Andiamo per bere qualcosa e ad attenderci ci aspettano…
4° INCONTRO
Chiara Trofino, editrice del libro e Andrea Pitasi, autore del libro “La vita astratta”.
Andrea lo conosco già, Chiara è amica tramite Zuckerberg. Inizio a parlare in modalità AK47, raccontando – pungolato da Simone – a Chiara e Andrea che non amo molto viaggiare (fuori Roseto), così mi scordo di ordinare da bere.
E, d’altronde, tutto intorno mi circonda una umanità pulsante, divertente, colorata. E’ sabato – sono quasi le 18 – e tutti devono scrivere la storia. O almeno popolare la geografia.
Io, solidale, mi faccio prendere da una specie di mambo figurato che manco Kid Creole con i pantaloni a vitaltissima mentre tampinava le Coconuts.
E’ ora – a gola secca – di andare alla Feltrinelli.
Mentre Chiara mi dice che c’è da presentare il libro a Napoli e io rifiuto cortesemente di ipotizzare un viaggio che mi porti in un altro continente, siamo sull’uscio di Turchi (almeno credo si chiami così). Ancora due passi e…
5° INCONTRO
“Lù, che ci fai qua!”
E’ Marco, il mio più caro amico, in trasferta pescarese con la moglie Silvia. Sono il loro testimone di nozze e il padrino di battesimo di Sergio, il loro primogenito.
Mi guardano e non favellano. Sono chiaramente preoccupati di vedermi – a Sud – oltre il confine dettato dal Fiume Vomano.
Chiara – Simone e Andrea sono qualche passo avanti e si perdono al scena – scoppia a ridere. Io provo a spiegare quel che non c’è bisogno di spiegare: “Chiara, come ti stavo dicendo giusto un secondo fa…”.
E Chiara: “Sì, sì, che non ti muovi da Roseto!”.
“Eh già, direi che sono Rosetocentrico” azzardo, facendo un po’ il fenomeno.
Salutiamo Marco e Silvia e proseguiamo verso Feltrinelli. Saliamo due piani e ci infiliamo nello spazio in cui si presentano i libri.
Pieno – ed è sempre un piacere parlando di libri e di presentazioni – e, prima di sederci…
6° INCONTRO
Stefano Schirato, fotografo noto e bravo, pescarese buono per il mondo.
Abbraccio l’amico con la profetica barba, che ho incontrato entrambe le volte – in un anno solare – in cui mi è toccato in sorte di migrare a Pescara per presentare un libro.
Saluto Stefano e ci sediamo in formazione “Squadrone Avvoltoi”. Da sinistra, per gli intervenuti: Simone D’Alessandro, Andrea Pitasi, Luca Maggitti, Chiara Trofino.
Io sono Muttley e faccio un po’ di confusione, senza invocare “medaglia, medaglia, medaglia” (anche perché non c’è Dick Dastardly), ma tirando in ballo Chet Baker e Lino Banfi, a supporto del romanzo di cui si parla, che è una cosa divertente, colta e seria (non seriosa, sia chiaro) e che parte da Cartesio per arrivare a Obama.
La presentazione scorre che è un piacere. Devo moderare tre oratori che sono un burro, per cui anche la mia lama poco affilata fa il suo dovere.
Al termine della presentazione, una cascata di lunghi capelli apre il suo sipario e…
7° INCONTRO
Luana Patricelli, organizzatrice di eventi nella casa editrice Carsa e quindi collega di lavoro del buon Simone.
Vedere l’armoniosa Luana è sempre un piacere e così parliamo un po’ di come sta andando “Decidere”, il libro edito da Carsa e scritto da Luigi Lamonica che ho curato.
Salutata Luana, è tempo di aperitivo con l’allegra brigata editoriale.
Scendiamo a piano terra per guadagnare l’uscita e ne approfitto per comprare “Morire per Danzica”, l’ultimo (per adesso) saggio storico scritto dal caro Marco Patricelli quando, in coda alla cassa, mi sento chiamare per cognome. Mi giro e…
8° INCONTRO
Stefano Rajola, giocatore di pallacanestro e – più nello specifico – playmaker del Chieti, insieme alla sua bellissima moglie e ai suoi deliziosi bambini che, nonostante io sia rosetano, mi accolgono con il più bello dei sorrisi e si fanno pure dare una carezza.
Stefano esce e prende al guinzaglio (non è proprio un guinzaglio, sembra una imbracatura da alpinista) il suo cane color cappuccino (labrador? Non sono molto ferrato sui cani… preferisco – appunto – i cavalli). Parliamo un po’ di Chieti e del tris di vittorie che potrebbe diventare poker il giorno dopo in casa contro Ruvo di Puglia, quando vengo richiamato all’ordine. E’ proprio ora di andare e la sto facendo lunga dappertutto.
Simone mi prende sottobraccio e sorridendo mi dice: “Lo vedi? Dovresti uscire più spesso. Muoviti, vieni qui ogni tanto, vedi che conosci tutti?”.
Non faccio in tempo a dirgli: “Ma figurati, è una serie inspiegabile di coincidenze” che, davanti a me appare…
9° INCONTRO
Ezio Romanelli, uno dei dioscuri del Tabacchi Jazz, sempre in formissima.
Ci salutiamo con grande cordialità, anche se il brillantissimo animatore di migliaia di notti non mi risparmia la giusta stoccata: “Da quando ci siamo trasferiti a Pescara, non sei mai venuto…”.
Ha ragione, quindi non posso dirgli altro che: “Mi dispiace, spero di riuscire a venire una sera”.
Ezio, in forma come un giaguaro, finisce il lavoro con un repentino: “Mi sei diventato scrittore e snob?”.
Al che ho gioco facile: “Ezio, snob sempre, scrittore mi sembra eccessivo…”.
Salutato Ezio, Simone - vero nocchiero del mio tardo pomeriggio pescarese - inizia a scandire: “SOMS”. Oibò… e che sarà mo’ sto “SOMS”.
E’ la Società Operaia di Mutuo Soccorso. Un posto bellissimo. Il tempo di un brindisi per ringraziare tutti dell’eccitante pomeriggio passato all’estero e mi riavvio verso il parcheggio a pagamento.
E’ tempo di tornare, è tempo di lasciare la tentacolare Pescara per riavvicinarmi alla foce del Vomano.
Ma oggi è giornata speciale, tutta imperniata sul viaggio. Infatti, mi attende una intervista al mio amico attore e doppiatore Luca Luciani, al circolo virtuoso Il Nome della Rosa di Giulianova, dove certamente berrò un paio di birrette stappate da Roberto Di Giovannantonio, per concludere degnamente il sabato.
Domenica mattina, con comodo, mi riprenderò dal jet lag.