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Fischi Mondiali – Luigi Lamonica
CIAO, MASSIMO.


Luigi Lamonica, arbitro abruzzese ai Mondiali in Turchia, ci racconta la sua esperienza. Puntata 8 del 1 settembre 2010.

Izmir (Turchia)
Giovedì, 02 Settembre 2010 - Ore 02:00

Grazie per avermi mandato un po' del vostro cattivo tempo.
Stamattina ad Izmir piove, ma credo che un po’ di fresco non ci farà male.

Prima di tutto volevo farvi sapere che la cena light di ieri sera ha funzionato. Nessun problema stanotte, ma stamattina mi sono svegliato con una fame che mi sarei mangiato anche "i cangaletti delle porte" (“cerniere grazie alle quali si tengono le porte” in dialetto abruzzese, n.d.r.) e mi sono svegliato anche presto perché volevo andare in palestra a correre un pochino prima di fare colazione.

In palestra ho incrociato Anthony, che secondo me non ha ancora smaltito il jet lag, visto che ieri si è svegliato alle 10.30 ed ha saltato la colazione, mentre oggi mi ha detto che si è svegliato all'alba (negli USA hanno mai sentito parlare della melatonina? A me ha svoltato la vita in Nuova Zelanda ed in Cina). Il collega americano mi ha confessato che, siccome era così… alterato perché aveva perso la colazione un giorno fa, gli è toccato andare con Mr. Crocodile Mike da McDonald per la colazione. Quindi stamattina era contentissimo di essersi svegliato alle 6!

Mi ha anche raccontato che nella notte ha ricevuto diverse e-mail da suoi amici negli Stati Uniti, che avevano visto la partita, gli facevano i complimenti per l'arbitraggio e che si meravigliavano dell'intensità delle partite in Europa. Io gli ho risposto: "Dì pure ai tuoi amici che li invito al Pionir di Belgrado, se veramente vogliono vedere una partita con un po' di pressione!".

Visto il tempo e dato che qualcuno di noi aveva bisogno di comprare delle camicie siamo andati con Batù, il responsabile dei volontari, in un grande magazzino a perdere un po' di tempo.

Anthony ha visto un negozio che vendeva bigiotteria di buon livello e si è comprato un anello, ma mentre stava per pagare si è accorto che non aveva Lire turche e cosi mi ha chiamato. Io sono andato e gli ho chiesto: "Hai contrattato il prezzo?". Lui mi ha risposto "What?", come se avessi detto un’eresia. "Ti faccio vedere come si fa", gli ho subito detto, mettendomi all’opera. Bene, prezzo iniziale 85, sconto pagamento contanti 10% e siamo a 78. Ulteriore arrotondamento fino a 75. Poi il venditore ha chiesto ad Anthony da dove venisse (portava una maglia con scritto USA grossa come una casa, pensava che fosse lituano con quella faccia?) e ci ha detto che, siccome avevano un negozio simile a Boston, scendeva a 70. A quel punto è  intervenuto anche Batù ed il prezzo è sceso miracolosamente a 60. Anthony mi ha chiesto se gli prestavo i soldi e a quel punto ho detto: "Ok, 50, altrimenti conosco un posto al bazar di Istanbul". Sono sicuro che se fossimo stati un altro po' saremmo arrivati a 40, ma ho visto la faccia di Anthony, che si stava vergognando come un cane…
 
Fatto l'acquisto ci siamo seduti a prendere un caffé, rigorosamente turco, ed abbiamo spiegato ad Anthony che, da queste parti, se non mercanteggi ci rimangono male. E’ una specie di usanza e ti scambiano per un... ispettore delle tasse. Bevuto il caffé, il collega statunitense mi ha chiesto se potevo accompagnarlo di nuovo, perché voleva comprarsi un altro anello ed aveva bisogno del mio aiuto per la negoziazione. Io gli ho dato altre 50 lire (25 euro) e gli ho detto: "Vai, ti tratta allo stesso modo". Cosi è stato ed è stata una bella soddisfazione veder tornare Anthony contento come un bambino. Al che ho aggiunto: “Vedrai che succede al Gran Bazar ad Istanbul…".

Sulla strada del ritorno abbiamo fissato con Batù il seguente accordo: stasera, dopo l'ultima partita, torniamo in hotel, lasciamo la roba in lavanderia, ci cambiamo, e poi andiamo tutti, compreso autista del pulmino e team dei volontari a mangiare... il kebab! Nel posto più "lurido" che lui conosce e a spese nostre. Sono nostri ospiti per una sera. E' stata dura farglielo accettare e lo ha fatto solo a patto che non lo diremo in giro, perché lo “cazzierebbero” se si venisse a sapere che abbiamo pagato noi... che dura la vita da arbitro!

Il pomeriggio, ho provato ad accendere il telefono italiano ed ho trovato una mare di SMS di persone che leggono il diario ed altri che hanno visto la partita di ieri in televisione. Purtroppo, tra i tanti ne ho trovati due che non avrei voluto leggere.
 
Il primo riguarda l’improvvisa morte delle madre di Luciano, mio collega di Serie A.
 
Il secondo mi ha lasciato senza parole. Ci ha lasciato un ex arbitro, Massimo Vecchioni, credo due giorni fa. Anche se negli ultimi 10 anni mi era capitato di incontrarlo una o due  volte, mi sono tornate alla mente le partite arbitrate con lui, ma soprattutto le volte che io - arbitruccio alle prime esperienze - accompagnavo Massimo ed il suo compagno di coppia alle partite di campionati interregionali, sperando un giorno di poter arrivare  anche io ad arbitrare a quei livelli. L'ultima volta che ci siamo incontrati, mi ha detto che mi seguiva sempre con tanto piacere e mi ricordava appunto di quei tempi lontani e della strada che avevo fatto.
 
Massimo carissimo, il tempo passa e al prossimo Mondiale sarò troppo vecchio per essere designato. Però tu, per favore, continua a seguirmi da lassù. Domani, alla palla a due, il mio pensiero sarà per te.

Il tragitto per arrivare al palazzo oggi è stato diverso dagli altri giorni. I pensieri ed i ricordi si sono susseguiti e domani sarà un anniversario altrettanto triste per me. Tante volte l'arbitraggio mi ha aiutato a dimenticare e a non pensare a momenti come questo; spero che domani faccia lo stesso.

Della partita di oggi meglio non parlare: è stata una brutta partita ed io ci ho messo del mio.

Domani ultima partita del girone di qualificazione: Nuova Zelanda-Francia.

Ciao.
 
[La PARTITA]
LIBANO-SPAGNA 57-91
 
[Il MONDIALE sul WEB]
Il sito ufficiale della FIBA (inglese)
Wikipedia (italiano)
 
Luigi Lamonica
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