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Viaggi e Musica
NOI CHE DI SENTIRE IL BOSS LIVE NON CI STANCHIAMO MAI…
Il biglietto di Gabri Di Bonaventura, per il concerto di Bruce Springsteen a Milano del 21 giugno 1985.

Il contributo di Gabri Di Bonaventura al Barracuda Rock Tour di Gianmaria Vacirca.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 05 Maggio 2012 - Ore 08:00

Gianmaria Vacirca, anni 41, ai più conosciuto per le sue importanti esperienze come General Manager nel basket che conta, si appresta a fare una cosa che molti appassionati di musica rock, come il sottoscritto, hanno spesso pensato e purtroppo mai realizzato: seguire tutte le date del Tour europeo estivo di Bruce Springsteen e della sua (quasi) inseparabile E Street Band.
 
Com’è risaputo nel mondo del Rock, le persone si dividono in due grandi categorie: quelli che amano Springsteen e quelli che non lo hanno mai visto dal vivo…
 
Impossibile per chi scrive non tornare con la mente al primo concerto italiano del Boss.
 
Era il 21 giugno 1985, un venerdì caldissimo, quando alla guida della mia Audi 80, sprovvista di aria condizionata, raggiunsi Milano con i miei amici verso le 10.30, dopo aver pernottato a Urbino, per dosare un po’ le energie e godermi al massimo quello che sarebbe stato uno dei concerti più attesi e riusciti degli anni ottanta.
 
Come dimenticare l’equipaggio, composto da Ferruccio, Fabrizio, Maurizio e l’indimenticato Vincenzo, che qualche anno dopo ci avrebbe drammaticamente abbandonati…
 
Ricordo che viaggiammo consumando le cassette di Darkness on the edge of town (1978), The river (1980), Born in the Usa (1984) e del famoso triplo bootleg Live in the promised land, registrato al Winterland di San Francisco nel 1978 ed acquistato dal sottoscritto a Gallarate (Carù Dischi, ovviamente) nel 1980, durante una gita scolastica con il Liceo…
 
I cancelli dello Stadio San Siro aprivano alle 15.30, ma il nostro entusiasmo ci portò ingenuamente a metterci in coda fin dal nostro arrivo e così la resistenza dell’equipaggio venne messa davvero a dura prova.
 
Il caldo non fece sconti e giuro che vedemmo svenire almeno una decina di persone, completamente disidratate.
 
Quando nel pomeriggio si aprirono le porte del Sancta Sanctorum, tra un ghiacciolo e una birra, le cose iniziarono ad andare nel verso giusto e quando Bruce, intorno alle 19.30, iniziò a suonare riuscimmo finalmente a capire perfettamente quello che Jon Landau, critico musicale di Rolling Stone, aveva scritto dopo un concerto del Boss nel 1974: “Ho visto il futuro del rock'n'roll e il suo nome è Bruce Springsteen”.
 
Ma, dopo un concerto di oltre tre ore che ha fatto la storia del Rock nella nostra penisola, quello che più mi identificava con lo stato d’animo del giornalista americano era ciò che aveva aggiunto nel suo articolo:“Inuna notte in cui avevo bisogno di sentirmi giovane, Bruce mi ha fatto sentire come se stessi ascoltando musica per la prima volta”.
Mio Dio, quanto era dannatamente vero!
 
Un’esperienza debordante, che ancora oggi annovero tra le cose più belle e formative della mia vita.
E alla fine di quel concerto, mentre guidavo con lo stereo al massimo per evitare di addormentarmi, mi chiedevo: e adesso? Quando lo rivedrò?
E questa domanda mi avrebbe accompagnato in tutte le successive occasioni, per fortuna altre sette volte…
 
Ecco, forse adesso riuscite a capire quanta ammirazione e sana “invidia” io possa provare nei confronti di Gianmaria e del suo Barracuda Rock Tour
 
Perché, per dirla tutta, quando sarò a vedere il Boss a Firenze il 10 giugno, alla fine del concerto vorrei già essere in viaggio per la tappa successiva…
 
Tra l’altro, per la prima volta Springsteen affronterà il Tour europeo senza l’apporto fraterno del sassofonista Big Man Clarence Clemons, passato a miglior vita durante l’estate del 2011, e sono molto curioso di vedere cosa questa triste defezione comporterà.
Bellissime le parole di Bruce nell’elogio funebre tenuto per il suo inseparabile amico: Clarence non lascia la E Street Band, morendo. La lascia quando moriamo noi.”
 
Tornando al Barracuda Rock Tour, per fortuna Gianmaria ha l’animo buono e condividerà con noi il suo percorso, trasmettendoci le sue emozioni, le sue sensazioni, allegando foto e facendo di tutto per non farci sentire magari dall’altra parte del mondo.
 
Quindi, forza Gianmaria, che il sangue del Rock cominci miracolosamente a sciogliersi e che questo tuo ennesimo viaggio possa rappresentare un frammento luminosissimo nella tua vita.
 
Noi ti ringraziamo fin da adesso e promettiamo di leggere con affetto le tue zingarate che invidiamo e non poco!
 
See you in the promised land.
 
PUNTATE PRECEDENTI
 
001 Lunedì 23 Aprile 2012
GIANMARIA VACIRCA: SULLE TRACCE DI BRUCE SPRINGSTEEN E DEI PEARL JAM.
 
002 Venerdì 4 Maggio 2012
BARRACUDA TRAINING CAMP
 
Gabri Di Bonaventura.
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