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Sabato, 23 Novembre 2024 - Ore 10:32 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Il Mondo in Moto [Giovanni Lamonica]
50 ANNI: DIMOSTRARLI TUTTI E FREGARSENE!
Grecia.

Entrando in Turchia.

Istanbul, Finale di Eurolega.

Una rubrica per scoprire i posti più belli della Terra con Giovanni Lamonica. Viaggio fra Europa e Asia, a Istanbul, nel 2012, percorrendo 3.618 chilometri in 2 settimane.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 23 Maggio 2012 - Ore 23:45

50, dimostrarli e fregarsene!
La data fatidica si avvicina. Stanco, con un po’ di acciacchi, un paio di moto di proprietà, uno scooter… la scadenza del 13 maggio si avvicina. 50 anni!
Cazzo, sono arrivati.
Il solito appuntamento del triangolo peloso ai primi di maggio, in Toscana, con gli amici con cui condivido il compleanno come da tradizione e poi… già, poi?!
Una festa con gli altri che non possono presenziare alla badia di Moscheta?
Festa a casa mia, in ristorante? Le persone da invitare?
No!
L’idea mi era balenata qualche mese fa, quando avevo letto che le finali di Eurolega di pallacanestro si sarebbero svolte ad Istanbul, città che ho attraversato diverse volte, ma che non conosco. Qualche video sulle tifoserie turche e greche in occasione di manifestazioni internazionali aveva definitivamente contribuito a convincermi.
Inoltre, la finale il 13 maggio 2012 coincide con la data del mio compleanno semisecolare!
Quindi biglietti prenotati, con mio fratello Luigi che garantisce la sua presenza, poi che dà per scontato che non verrà convocato per la quarta volta, dopo aver arbitrato la finale appena l'anno scorso!
“Non ci vediamo mai, almeno in questa occasione come perderla?” mi dice.
Naturalmente, alla fine è stato designato!
E allora si va a Istanbul.
Partenza in solitaria il 7 maggio 2012, per rientrare il 25 maggio attraversando i Balcani, prima di un altro viaggio, stavolta di lavoro, in Scandinavia.
50 anni: dimostrarli tutti e fregarsene!
 
Mercoledì 9 maggio 2012
“Puff, ci arrivi in un attimo!!” il benzinaio all’uscita di Igoumenitsa, naturalmente parla un po’ di italiano e mi spiega come imboccare l’autostrada per Ioannina!
Gli chiedo della vecchia strada.
“Puff, è lunga il doppio, tutte curve, in cattivo stato e senza traffico”.
Due puff identici ma dal significato assai differente: il primo, la certezza, il progresso che permette il teletrasporto dei mezzi a combustione fossile, il secondo, rappresenta una sequenza di negatività darwiniane, ma che mi indirizzano verso i primi 90 chilometri da sballo in terra greca!
La comunità europea ha munito la nazione, obbligato, cofinanziato, parola terribile che evoca obblighi cortesi a cui poi bisogna rispondere, di un reticolato di autostrade che mette in comunicazione i più importanti luoghi del paese. L’inesorabile incedere del progresso! A prima vista, incrociandole dalle statali, vedendo il traffico veicolare direi assolutamente soldi buttati, che potevano essere spesi in maniera più oculata e socialmente più utile, visto lo scarsissimo parco circolante e soprattutto l’attuale stato in cui versa il paese. In compenso le vecchie strade nazionali sono diventate anche se con uno stato di mantenimento piuttosto precario, una vera manna se si è a bordo di una motocicletta.
Anche dove troverò un’interruzione, con la strada per le Meteore completamente bloccata, l’alternativa all’autostrada rimane sempre e comunque altamente spettacolare.
Sono un po’ cotto ma la colpa è della compagnia di navigazione, sarebbe il caso di abbassare un po’ le tariffe, almeno fuori stagione? Un passaggio ponte costa quasi la metà di una cabina, per le poltrone nutro un genetico rifiuto e non ci riesco a dormire! L’aver riposato in un corridoio con il borsone come cuscino, ad una certa età, il giorno dopo porta le sue conseguenze! Mi fermo più volte nei punti panoramici, è anche piuttosto freddo e aumento gli strati termici, ma la strada mi tiene sveglio.
L’ultimo passo, Statale 4, prima di scendere nella piana che conduce a Salonicco, addirittura mi catapulta in uno spettacolare dejavu: sto guidando su una delle mie strade preferite del Messico, ma sono indeciso se sia la esquina del diablo o la mil cumbres! Migliaia di curve, neanche un ponte, costantemente sul crinale a quasi 1400 metri d’altitudine, in fondo sulla destra, lontana, la valle con l’immancabile autostrada!
Aggiro Salonicco, ci sono 29 gradi e comincio a togliere strati al mio abbigliamento. E sì, andare in moto è anche questa rottura di palle! La meta è la penisola calcidica, quella del monte Atos per intenderci: tre gigantesche dita di roccia protese nel mare Egeo. Due su tre, Kassandra e Sithonìa, sono percorse da strade e l’idea sarebbe di percorrerle tutte cercando un posto dove trascorrere la notte!
Alla fine opterò per il primo villaggio dove ero entrato, lasciandomi attirare dal ristorantino vicino al molo pieno di avventori. Avevo poi proseguito per una ventina di chilometri, ma le altre soluzioni non mi soddisfacevano, così avevo rigirato le ruote ed ero tornato indietro!
Queste cose mi fanno impazzire, nel senso più positivo del termine!
Cercando poi una stanza a buon prezzo avevo chiesto e mi era stato confermato che il ristorante era il migliore del dito!
La sera sarò seduto ad un tavolino fra 2 coppie di tedeschi, scelta vincente, non per le ragazze che non sono gran che, ma per la qualità del cibo! [www.diamantis-fishtavern.info].
 
Giovedì 10 maggio 2012
Stamattina mi sveglio con le migliori intenzioni. Devo fare un po’ di strada, Istanbul è ancora lontana, prima di fermarmi in un posto simile a quello di ieri sera, ma dal balcone dell’appartamento si vede il mare, la giornata è splendida, apprendo da Maria [www.bythesea.gr] che posso andare via quando mi pare e già sono in costume e ciabatte che scodinzolo verso la spiaggia! Alle 13 sono ancora lì, quasi pronto! Non potete immaginare quanto cazzo mi piacciono queste cose: la libertà di poter scegliere in completa autonomia a seconda delle esigenze del momento! Mi metto per strada rinfrancato e propositivo!
Se il primo dito lo possiamo raffigurare con l’indice, il secondo è sicuramente il medio e può tranquillamente mandare a quel paese i panorami e le strade visti fino ad ora in Grecia! La strada diventa una pista!
C’è anche meno urbanizzazione, un paio di volte entro nei villaggi, ma resisto fino al terzo, porto Kalamitsi, baia con un’acqua verde smeraldo, spiaggia bianca, qualche affitta camere, due ristorantini in riva al mare e le mie debolezze vengono palesemente allo scoperto!
“Che cazzo, ho fatto ben 184 chilometri, posso fermarmi!” mi giustifico.
Al secondo tentativo trovo da dormire e sono ancora a mollo in acqua! Percorrenze da raid oggi!
Anche il ristorante non sembra male, Giorgiakis [www.giorgiakistavern.gr].
Faccio la spesa nel market di uno dei 2 campeggi. Nikos, il proprietario mi dice che ha studiato, 20 anni fa, per tre mesi in Italia, a Milano, poi per problemi economici - il padre era autista di bus di linea e non poteva permettersi di mantenerlo - è dovuto rientrare in patria, per lavorare e dare una mano alla famiglia. Mi confida che la situazione non è delle migliori, è preoccupato per le elezioni appena svolte, dove partiti neo-nazisti hanno preso una valanga di voti. L’anno passato lo hanno massacrato di tasse: da 4.000 Euro ne ha dovute pagare 12.000, la luce e la benzina che a proposito, costa meno che da noi, sono aumentate a dismisura. Ma se l’alternativa è la bancarotta, preferisce stare così! Si preoccupa delle scuole, della sanità!
“Problema!”.
Penso ai pigs, simpatico nomignolo affibbiatoci, e mi chiedo: a chi toccherà seguire le loro disgrazie: noi, la Spagna, il Portogallo? Tutti e 3? Mah!
Andiamo in spiaggia!
La sera Giorgiakis conferma pienamente le aspettative, sono solo nel locale seduto ad un tavolo all’aperto a 2 metri dalla spiaggia, divoro alici fritte, polipo alla griglia e una scontata ma non banale insalata greca. Per non rischiare mi secco anche un litro di vino bianco della casa, immancabile il dolce finale! Sono davvero soddisfatto, passeggiatina sotto una stellata estiva, via a letto, domani bisogna macinare chilometri, sicuramente qualcuno più di oggi!
 
Venerdì 11 maggio 2012
Alla fine sono arrivato a Istanbul. Ed anche in tempo direi! Asli – una mia amica turca – ha trovato un amico compiacente, Cenk, che mi ospita in casa sua, a 5 minuti dall’arena.
Arrivo all’indirizzo che mi aveva inviato per posta elettronica e trovo un SMS di mio fratello Luigi, che mi chiede se sono arrivato e se riesco ad orientarmi!
Mi rendo conto che, spesso, lo prendo in giro sul fatto che lui sappia solo arbitrare e probabilmente questo è il motivo per cui lo fa così bene, ma cazzo, Luigi, questo è davvero l’unica cosa che so fare e continui a far finta di niente! Per cercare di farglielo capire definitivamente, arrivo nell’albergo che lo ospita proprio mentre mi ha appena inviato l’indirizzo.
“Ma allora sei vicinissimo!”. Lo so, a volte ignora l’evidenza.
La sera ceno in casa di Cenk, in compagnia di Esra, la sua ragazza e di Asli, che mi consegna anche i biglietti per le partite.
Il giorno dopo mi sveglio, ma sinceramente non ho voglia di fare gran che e decido di attendere l’orario delle partite, semplicemente bighellonando nei dintorni e controllando la posta elettronica.
Marzio e Giuliana, arrivano da Trieste nel pomeriggio, Asli è riuscita a trovare i biglietti anche per loro, abbiamo appuntamento davanti all’arena.
Il pre partita all’esterno del palazzetto è come me lo aspetto. Un’invasione multicolore, greci, spagnoli e russi, verde, rosso, blu. Non so come, ma incontro gli amici vicino il tunnel sopra elevato, ma Asli è in ritardo perché sta accompagnando il console greco. Luigi mi invia un SMS per sapere se mi sto godendo lo spettacolo (lui arbitra la seconda gara, la più semplice, Barcellona-Olympiakos), gli rispondo che sono ancora fuori e si incazza! Ma non dovrebbe concentrarsi per la partita? Alla fine entro che è appena iniziato il secondo quarto di Panathinaikos-CSKA. Il posto è strepitoso, tribuna dietro le panchine, terza fila!
Non è più la pallacanestro cui ero abituato. I primi due quarti volano via nel tentativo di focalizzare visivamente il gioco. Altissimi, atletici, i giocatori si spostano per il campo oserei dire mollemente, palleggiando strenuamente il pallone, immancabilmente mi distraggo per vedere una tifosa russa, o una cheer leader, o semplicemente parlare con Asli e zac!... l’azione in mezzo secondo è terminata!
Grossi ma anche bastardi, sembrano farlo apposta! E’ una potenza controllata, pronta ad esplodere, che mi innervosisce… e poi tutti ‘sti cazzi di palleggi! Sgonfiano la palla!
Il tifo greco è comunque da fuori di testa! Immagino cosa combinino quando sono tutti di loro nelle partite casalinghe. La gara si conclude con la vittoria dei russi, con uno spettacolo finale ai limiti del regolamento della panchina Panathinaikos, che lascia assolutamente indifferenti gli arbitri. Al fischio finale, arrivano oggetti di vario genere, una confezione di tramezzini atterra sulla balaustra ad un paio di metri dalla mia testa. Alla faccia della crisi greca! Qui buttano il mangiare!
La tribuna vip ha anche il vantaggio del buffet: un catering di buon livello e birra Efes che la fa da padrona! Penso ancora ai tramezzini, ma le polpettine di pesce sono decisamente migliori.
Tocca a Luigi! Devo dire che, prima d’ora, avevo assistito dal vivo a 2 sue partite: l’esordio in Serie A ed un playoff tra le due bolognesi: Poi qualche altra volta, poche, in televisione.
L’impressione è sempre la stessa: gli altri sono lì perché hanno lavorato duramente per raggiungere l’obiettivo, sono bravi ma devono dimostrarlo, lui è lì perché non potrebbe essere da nessuna altra parte. Il campo è il suo regno, una specie di esemplare predestinato! Se parla gli altri arbitri ascoltano, se guarda una delle 2 panchine tutti si siedono, se fischia nessuno protesta, se fischiano i suoi collaboratori, lo cercano con lo sguardo! Una straordinaria dimostrazione di superiorità, talento, carisma, consapevolezza. Luigi, quanto cazzo sei diventato bravo! Sapevi che mi avresti meravigliato ed hai voluto che sedessi proprio a pochi metri, per non perdermi la tua lezione di tecnica arbitrale applicata ad una fase finale di Eurolega!
Negli ultimi minuti spara 3 fischi, che Marzio, arroccato sul secondo anello delle tribune, all’uscita mi confermerà essere giusti!
Gli chiedo: “Ma come cazzo lo sai?”.
Mi risponde: “Mio nipote era davanti alla televisione e mi mandava SMS dopo il replay!”.
“!!!”.
Olympiakos in finale, scongiurato il derby greco!
Il giorno dopo, sabato, dovrei concedermi al turismo ma c’è una vera e propria invasione, file impressionanti dappertutto, decido quindi di concedermi al passeggio e di raggiungere sul tardi Luigi che insieme a Tolga, uno dei suoi colleghi nella gara di ieri, è nel più bel bagno turco di Istanbul e uno dei più antichi, il Cagaloglu Hamami [www.cagalogluhamami.com].
Naturalmente, Asli, tramite l’agenzia, ha una tariffa di riguardo per i clienti alla quale aggiunge anche il mio nome, dato che andrò nel pomeriggio con Marzio e Giuliana, che sono intasati nell’ingorgo del museo Topkapi.
Trascorrerò il pomeriggio con la parte famosa della famiglia. Nel bazar i tifosi lo fermano per farsi le foto, altri gli chiedono della finale, altri, quelli del Panathinaikos, sempre loro, gli rinfacciano una decisione presa a Berlino non so quanti anni fa! Arrivano degli amici svedesi, uno – Nassos – è arbitro internazionale e seguono Luigi dappertutto. Se non arbitra la finale, loro andranno via. Roba da matti!
“No, è impossibile, ho già arbitrato l’anno scorso!”, dice Luigi.
Questa storia va avanti ormai da un po’ di tempo: era impossibile che fosse convocato, unico arbitro della pallacanestro italiana, per la seconda olimpiade; era impossibile che fosse designato per la seconda finale di Eurolega consecutiva… e così via. Una sequenza snervante di “impossibile”, smentiti da una pioggia di designazioni.
Non dico niente, ma anche Cristina, la moglie di Tolga, pensa che dovranno scegliere qualcun altro, andando a scegliere anche fra i 2 rimasti fuori come 4° arbitro.
Mah! Non diciamo niente, va!
Alle 17 ci separiamo: io all’hammam, lui per la premiazione dei migliori atleti della stagione!
Sto per entrare, quando mi arriva un messaggio. E’ di Luigi e c’è scritto: “Un altro regalo per i tuoi 50 anni... domani sera alle 21! Un abbraccio!”.
La seconda giornata, quella delle finali, più diligentemente mi vede all’interno della struttura quando mancano poco più di 20 minuti alle 18, orario di inizio della partita. In sala vip mi sparo una birra, poi, con la scusa che è il mio compleanno, ne faccio seguire una seconda. Entrerò a pochi minuti dall’inizio con un terzo bicchiere. Non so se per il tasso alcolico o perchè abituato dal venerdì precedente, ma stavolta mi distraggo meno e seguo più azioni di gioco.
Finirà con Barcellona terzo sul Panathinaikos e l’Olympiakos che a sorpresa, dopo essere stata sempre in svantaggio anche per 20 punti contro il CSKA, vincerà all’ultimo secondo il titolo di Campione d’Europa!
E lui? Solita prestazione direi, anche perchè le ultime decisioni arbitrali hanno sicuramente influenzato il risultato, ma Marzio alla fine mi confermerà che anche stavolta erano tutte giuste!
Vabbé, ufficialmente me ne faccio una ragione: mio fratello è l’arbitro più bravo d’Europa, lo sapevo, ma adesso ci sono le prove, sono dovuto venire ad Istanbul e verificare di persona!
Come sono dovuto venire ad Istanbul per trascorrere una giornata con lui come quella del lunedì, cosa - a memoria - mai successa!
Dove 2 continenti si incontrano, Luigi e Giovanni dopo 50 anni, giocheranno a backgammon, consumeranno una pantagruelica colazione affacciati sul Bosforo, fumeranno il narghilé, visiteranno la Cisterna della Basilica, andranno all’hammam, dove Asli – sì, c’era anche lei – è riuscita (davvero terribile questa ragazzina di 30 anni scarsi), a farsi omaggiare di 3 ingressi gratuiti e finiranno la giornata in un ristorante di kebab [www.gulerocakbasi.com] da sbandamento gastronomico vicino Taksim Square! Che giornata!
Sì, ieri ho compiuto 50 anni. Li porto male, me ne frego e sono venuto fin qui per vedere arbitrare mio fratello Luigi e per trascorrere una giornata con lui!
 
Mercoledì 16 maggio 2012
Alla fine sono andato lungo, ma chi mi conosce sa bene di cosa parlo!
2 giorni in più a Costantinopoli hanno spazzato via i progetti del rientro balcanico; obiettivamente ero già un po’ tirato con i tempi, ma a dire la verità avrei già un’altra idea alternativa, che sicuramente non sarà quella definitiva. Ma andiamo per gradi, non esponendoci ad altre correzioni e smentite.
Alla fine riesco a mettere strada sotto le ruote, via da questa città che ad inizio settimana e con pochi turisti è straordinariamente affascinante, tanto da rendere difficile allontanarsene!
Passato il confine, dopo qualche decina di chilometri, non so - non chiedetemi perché, ma succede sempre così - vengo attratto da un’indicazione: spiaggia di Fanari. La Grecia è piena di spiagge! Lo so, ma la seguo. Viaggio per una 20ina di chilometri, ne visito un paio e proseguendo verso l’obiettivo accade lo straordinario… l’acqua s’impossessa del territorio, la strada cerca di difendersi occupando meno spazio possibile ma invano, il mare aperto da un lato, laghi dall’altra, baie di fronte, il porto è un’insenatura naturale che si incunea nel cuore del piccolo villaggio. Un regalo che la natura fa all’asfalto!
Arrivo e sono cotto. Ieri sera ho bevuto molto, ho tentato invano di sconfiggere Cenk a backgammon, ho dormito poco la notte e mi sono svegliato presto. Faccio un giro e mi fermo al porto, scatto un paio di foto, di fronte c’è un ristorante, se mi fermo vengo qui stasera! Nessuno parla inglese, qui si lavora evidentemente solo con il turismo locale, ma trovo ugualmente da dormire e la sera sono seduto esattamente dove volevo: frittura di paranza come la chiamiamo noi e sarde alla brace, insalata greca ancora da sbando. Ottimo! Chiedo il biglietto da visita, ma adesso che ce l’ho in mano è come se l’avessi perso: indecifrabile e non hanno neanche il sito! Ristorante blu di fronte al porto, difficile sbagliare!
Già all’andata avevo puntato la penisola di Volos, visitata nel lontano 1995 e che mi aveva lasciato un segno indelebile nella memoria! Sulla carta avevo già adocchiato questo villaggetto, un misero puntino sulla carta, Planatia, ma la giornata si trasforma in un’incredibile gragnola di acquazzoni, che distruggono letteralmente le mie capacità di impermeabilità: acqua nei pantaloni, nello stivale destro, le estremità della giacca, collo e maniche, ma questo è normale, cedono di schianto, una Caporetto della tecnologia. Le membrane anti-acqua soccombono all’attacco di Zeus in persona, che dall’alto del monte Olimpo, che lambisco in questa infame giornata alaskiana, mi bersaglia con strali e temporali.
Arrivo a Volos e a dirla tutta sono piuttosto incazzato, bagnato ed infreddolito. Mi fermo per fare benzina e chiedo. I punti di possibile sosta sono diversi, vicini e piuttosto ricettivi per una persona nelle mie condizioni.
“C’è Agria che è a pochi minuti”.
Bene, penso!
“Poi c’è Kala Nera a qualche chilometro”.
Però!
Ho la cartina in mano ed il dito corre verso la punta estrema della penisola.
“Veramente…” no, non dirlo… “Veramente avevo pensato ad inizio giornata di arrivare lì!”.
Ecco!
“Quella è la zona più bella della penisola, ma ci vuole più di un’ora se il tempo è buono, piccoli porticcioli, di pescatori, poco turistici, un’atmosfera unica, ma tu come lo sai?”.
Mannaggia, un’altra ora e più, rischiando di sbagliare strada almeno 2 volte, ma credetemi sto cercando di impressionare chi legge, per arrivare ed impiegare un’altra ora per trovare una sistemazione al solito prezzo!
Il giorno dopo le previsioni danno ancora brutto costante e decido di attuare un’altra delle tecniche che mi portano a dilatare sempre i tempi. Che faccio in un posto dove non prende neanche il telefono?
Mi fermo, trascorrerò la giornata mettendo ordine nel materiale fotografico che mi sono portato dietro e cercando di fare contento Luca, preparando un po’ di viaggi da linkare nel suo sito e leggendo qualcosa. Piove tutto il giorno, una cosa incredibile!
La sera decido di mangiare nel primo ristorante che avevo notato il giorno prima: il migliore di tutto il giro. Ioannis, un mio omonimo, oltre ad informarmi che in Australia, ai primi segnali di crisi, lo Stato invece di dare soldi alle banche li ha dati a coloro i quali non potevano pagare più i mutui, interrompendo di fatto la spirale che sta stritolando l’occidente, è anche il proprietario di un ristorante di nouvelle cousine a Laryssa e questa taverna rappresenta il suo giocattolo per un paio di mesi all’anno. Obiettivamente, la cucina è sempre piuttosto semplice, ma si nota un tocco diverso: l’insalata di pesce mi fa letteralmente sbandare, rischiando di cadere sui 2 o 3 gatti che gironzolano invano intorno alla mia sedia!
Il colpo definitivo me lo assesta lo yogurt con arance sciroppate fatte in casa e miele. Me ne torno in appartamento felice come se avessi trascorso la giornata nella stessa maniera degli ultimi 15 giorni, cioè splendidamente e non davanti al computer.
L’indomani il tempo migliora, l’itinerario è studiato nei minimi dettagli, niente può impedirmi di raggiungere il traghetto, che immagino ci sia nel tardo pomeriggio!
Intanto approfitto e termino il giro della penisola di Volos. La parte orientale è strabiliante, ma rosicchia alla giornata un paio d’ore, poi punto su Lamia per guidare su questa E952. Fino a Karpanissi tutto direi nella norma, bella strada e poco traffico, poi una deviazione, con destinazione finale Agrinio, una di 105 chilometri aperta a tutti i tipi di veicoli, un’altra di 82 vietata a furgoni e camper! La seconda è la mia, è anche più corta! 82 chilometri indimenticabili, la gola è strettissima con la strada letteralmente scavata nella roccia con l’intermezzo di questo monastero di Proussos vertiginosamente edificato su uno sperone roccioso. Pessime le condizioni del manto stradale, piccole frane complicano le cose, mancanza di parapetti, con il percorso che segue a stento la morfologia di questa parte di Grecia, la più montuosa del paese, chi l’ha tracciata deve aver faticato non poco. Se si soffre di vertigini, è meglio seguire un altro itinerario!
Fra soste, bivi da interpretare, naturalmente mancano spesso le indicazioni, impiegherò il doppio del tempo preventivato e naturalmente comincia ad essere tardi. Tutto questo mi lascia tranquillo, inattaccabile nella mia serenità.
Esperienza, accurata pianificazione, certezza nelle proprie capacità?
Niente di tutto questo, staremmo parlando di Luigi, mentre qui, sperduto sui monti, c’è solo Giovanni!
Semplicemente, il traghetto parte a mezzanotte… altrimenti lo avrei perso!
Arrivo, acquisto il biglietto, l’ennesimo posto ponte, le tariffe sono rimaste le stesse dell’andata, torno indietro 12 chilometri per godermi il tramonto nella baia di Plataria e fermarmi nella taverna di Olga. Parcheggio e le chiedo di mangiare dentro.
“Anche con loro?”.
Alzo la testa e una decina di rondini hanno nidificato sotto le travi di legno nell’indifferenza generale! Gli avventori sono tutti fuori.
“Mangiare al caldo, dormire al fresco” le rispondo, poi penso al pavimento del traghetto!
Fantastica Grecia!
 
 
LANDSAILS Around The World
 
Il blog di Giovanni Lamonica.
 
I diari completi del viaggio e tutte le foto visibili a pieno schermo.
 
 
Il Mondo in Moto [Giovanni Lamonica]
PUNTATE PRECEDENTI
 
001 Venerdì 9 Dicembre 2011
GIOVANNI LAMONICA: L’UOMO CHE GIRA IL MONDO IN MOTO.
 
002 Mercoledì 14 Dicembre 2011
LA STRADA NEL DESERTO. Africa, Libia, 2006.
 
003 Mercoledì 21 Dicembre 2011
A MARAMURES, NELLA TERRA DEGLI ANTICHI DACI. Europa, Romania, 2005.
 
004 Mercoledì 28 Dicembre 2011
SOGNI SUDAMERICANI. America, Bolivia, 2003.
 
005 Mercoledì 4 Gennaio 2012
LE MACCHINE DA PESCA. Europa, Italia, Abruzzo, 2008.
 
006 Mercoledì 11 Gennaio 2012
IL LAGO D’ARAL CHE NON C’E’ PIU’ E IL CAPITANO IMPAZZITO. Asia, Uzbekistan, 2006.
 
007 Mercoledì 18 Gennaio 2012
PATAGONIA EXPRESS. America, Cile, 2000.
 
008 Mercoledì 25 Gennaio 2012
MURMANSKAYA, INSEGUENDO IL SOLE DI MEZZANOTTE. Europa, Russia, 2001.
 
009 Mercoledì 1 Febbraio 2012
PRIMAVERA IN TRINACRIA. Europa, Italia, Sicilia, 2009.
 
010 Mercoledì 8 Febbraio 2012
IL RICHIAMO DEL GRANDE NORD. America, USA, Alaska, 2000.
 
011 Mercoledì 15 Febbraio 2012
TUNISI: LA CITTA’ CAPITALE. Africa, Tunisia, 2006.
 
012 Mercoledì 22 Febbraio 2012
LA VIA DORATA DI SAMARCANDA. Asia, Turkmenistan e Uzbekistan, 2006.
 
013 Mercoledì 29 Febbraio 2012
DAL CASTELLO AGLI EREMI. Europa, Italia, Toscana, 2009.
 
014 Mercoledì 7 Marzo 2012
CONQUISTADOR Y CONQUISTADO. America, Messico, 2009.
 
015 Mercoledì 14 Marzo 2012
I BALCANI. Europa, Bulgaria, 2005.
 
016 Mercoledì 21 Marzo 2012
PATAGONIA EXPRESS 2010. America, Cile e Argentina, 2010.
 
017 Mercoledì 28 Marzo 2012
IN ALTA TUSCIA, NELLA TERRA DEGLI ETRUSCHI. Europa, Italia, Alta Tuscia, 2010
 
018 Mercoledì 4 Aprile 2012
KALLISTE: LA BELLA CORSICA. Europa, Francia, Corsica, 2009
 
019 Mercoledì 11 Aprile 2012
CENTRO AMERICA: LA TERRA ‘MEGA’. America, Centro America, 2004.
 
020 Mercoledì 18 Aprile 2012
LUCE ETERNA. Europa, Scandinavia e Repubbliche Baltiche, 2001.
 
021 Mercoledì 25 Aprile 2012
ABRUZZO, SEMPRE E COMUNQUE. Europa, Italia, Abruzzo, 2009.
 
022 Mercoledì 2 Maggio 2012
ISLANDA: AI CONFINI DEL MONDO. Europa, Islanda, 2008.
 
023 Mercoledì 9 Maggio 2012
SUDAMERICANA. America, Sud America, 2003.
 
024 Mercoledì 16 Maggio 2012
TRIPOLITANIA. Africa, Libia, 2006.
 
Giovanni Lamonica
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