Enrico, cosa si prova ad essere chiamato da SKY per andare a commentare le Olimpiadi?
«Per chi fa il giornalista sportivo, credo che lavorare alle Olimpiadi sia il top. Quando si è presentata l'occasione con Sky Sport, per un attimo non volevo crederci. Entro con un piccolo ruolo, ma consapevole che devo dare il massimo per cercare di farmi notare e svolgere al meglio i compiti che mi verranno assegnati».
Com'è nata questa occasione a 5 cerchi?
«E' nata tanto tempo fa, quando ho saputo che Sky aveva l'esclusiva per le Olimpiadi. Mi sono dato da fare puntando sulla mia conoscenza a 360 gradi degli sport olimpici e alla fine ho ricevuto una chiamata. A maggio è arrivata quella definitiva, con la stretta di mano».
Cosa farai, e con chi lo farai?
«Farò le telecronache di basket femminile con Franco Casalini e coach Giovanni Lucchesi. Pensate che bello un'eventuale finale con Luigi Lamonica ad arbitrare. Ma credo che Gigi sia pronto per la finale maschile, se lo merita. Potrebbe servire il mio contributo anche per il lavoro di redazione e servizi per altri sport. Sono pronto e non vedo l'ora di iniziare».
Hai una "check-list del bravo telecronista”? E cioè una lista di ciò che dovresti fare e di ciò che non devi assolutamente fare?
«Mi sono detto di dover essere semplicemente me stesso. Per 10 anni ho raccontato il basket di Serie A, con una Final Eight e una Coppa Europea grazie al Teramo (che ora non c'è più e mi dispiace davvero molto). Devo semplicemente fare quello che ho sempre fatto, rubando da vicino i segreti di Flavio (Tranquillo), Paola (Ellisse) e Geri (De Rosa), che per me sono dei punti di riferimento da tanti anni».
E' il tuo lavoro, ma è di certo anche un onore per te esserci. Dunque a chi dedichi questa splendida “convocazione”?
«Alla mia famiglia, a chi mi vedeva un po’ triste, perchè non riuscivo ad avere una possibilità a livello nazionale, e mi ha dato sempre la spinta per andare avanti. E a me stesso, che ci ho sempre creduto anche in momenti difficilissimi. E se penso che per una brutta caduta in bici (il mio grande hobby) ho rischiato di far saltare tutto, mi vengono i brividi».
Conoscendoti, non penso sia un punto d'arrivo. E allora: è un punto di partenza verso dove?
«Un punto di partenza. Premesso che in Abruzzo e a Rete 8 sto benissimo (è la mia famiglia), io vorrei provare a fare più strada possibile. Questa è una grande occasione, devo dimostrare di aver meritato la chiamata e vorrei che a Sky restassero soddisfatti di me. Ho dalla mia la conoscenza di tantissimi sport, voglio sfruttare al massimo questa mia caratteristica».
Un grande e sportivissimo “in bocca al lupo” a Enrico Giancarli per la sua avventura olimpica.