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Venerdì, 14 Marzo 2025 - Ore 7:15 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Il Mohicano del basket [Stefano Blois]
PLAYOFF SCUDETTO: QUANTO EQUILIBRIO!
PLAYOFF LEGADUE: SCAFATI TIENE BOTTA.
Stefano Mancinelli, ala del Cantù.

Marco Carraretto, esterno del Siena.

Demis Cavina, coach dello Scafati.

Stefano Blois, indiano del basket classe 1994, ci racconta Gara 4 dei Quarti di Finale dei Playoff Scudetto e una Gara 3 dei Quarti di Finale dei Playoff di Legadue.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 17 Maggio 2013 - Ore 09:45

I playoff più emozionanti e spettacolari da tanti anni a questa parte, che stanno premiando una volta tanto una scelta della Legabasket, ossia quella di proporre serie al meglio di sette partite fin dai quarti di finale, continuano a regalare colpi di scena, con ben tre serie portatesi sul 2-2 e con tutte le gare-4 che hanno premiato le squadre in svantaggio nella serie.
 
SERIE A – Playoff – Quarti di Finale

REGGIO EMILIA-ROMA 68-71 [Serie 2-2]
Unico colpo esterno della due giorni appena passata è stato quello dell'Acea Roma, in una serie che prosegue nell'alternanza di vittorie tra le due contendenti e dove il fattore campo sta svolgendo per il momento un ruolo di importanza secondaria (sia Reggio Emilia che Roma hanno già espugnato il palasport "nemico"). La sfida di mercoledì sera ha dimostrato che in gara3 il problema principale dell'Acea, più che le trombette di cui si è lamentato Alberani nel post-partita, era legato all'assenza dell'asse play-pivot titolare: con i rientri di Taylor e Lawal infatti, Roma si è portata a casa un match che l'ha vista quasi sempre condurre le operazioni nei primi due quarti, rischiando però di vanificare il buon lavoro svolto con un terzo periodo da incubo (22-8 il parziale) ma dimostrando freddezza e precisione dalla lunetta nel primo finale punto a punto di una serie fin qui molto equilibrata nel suo complesso, ma poco nell'esito delle singole partite (con le prime tre sfide terminate tutte con scarti in doppia cifra).
L'Acea ringrazia così il solito Datome, non precisissimo al tiro ma glaciale dalla lunetta (coach Menetti che si è lamentato per qualche presunta tutela di troppo nei suoi confronti, mettendo ulteriore pepe su una serie che si sta combattendo anche a suon di comunicati stampa e dichiarazioni roventi fuori dal parquet), ma ritrova soprattutto il suo regista, oltre ad un Jones peggiore in campo in gara3, ma pienamente riabilitato solo due giorni più tardi e autore dei due liberi della staffa. Continua invece a far fatica Goss, non ancora pienamente entrato nella serie.
In casa Reggiana, confermate le difficoltà di Brunner che non ha dato seguito alla buona prova di lunedì, è mancata la precisione al tiro soprattutto nei primi due quarti e nella metà campo difensiva, per quanto l'Acea sia stata tenuta ad un modesto 3/16 dalla lunga distanza, i 31 liberi concessi e il -12 nel saldo a rimbalzo testimoniano un'intensitá minore rispetto al primo scontro del PalaBigi. La squadra di Menetti è così costretta a violare nuovamente il palasport capitolino per passare il turno, mentre Roma riconquistato il fattore campo (e con esso i favori del pronostico) proverà nel match di stasera a passare per la prima volta in vantaggio in una serie che rimane comunque apertissima e dall'esito tutt'altro che scontato.
 
CANTU’-SASSARI 82-80 [Serie 2-2]
Vola sul pareggio anche Cantù, bissando il successo di gara3 e riequilibrando una serie che sembrava in controllo della Dinamo. La squadra di Sacchetti, che rispetto alle prime tre gare rinuncia ad Easley, ributta in pista Ignerski ma ripete l'approccio morbido della partita di lunedì. Il match si sviluppa infatti sulla stessa falsariga di gara3, con Cantù brava a partire con il piede sull'acceleratore chiudendo addirittura avanti di 16 il secondo quarto e controllando il match anche nella ripresa, resistendo ai comunque poco convinti tentativi di rimonta della Dinamo, che si affida più ad iniziative individuali e canestri estemporanei che ad un gioco corale molto più macchinoso del solito. Mai comunque dare per morta la squadra di Sacchetti, che dal -10 a poco più di un minuto dalla fine di una partita che sembrava ormai morta e sepolta riesce clamorosamente a tirare per la vittoria allo scadere con Thornton dopo una sanguinosa palla persa di Leunen.
L'errore dell'ex guardia di Siena e della stessa Cantù diventa il secondo buzzer-beater consecutivo sbagliato dalla Dinamo, un vero e proprio record vista l'innata capacità dei biancoblu di vincere le partite all'ultimo secondo. Ma va onestamente detto che in entrambe le circostanze Sassari non avrebbe meritato di portarsi a casa la partita, vista la netta differenza di intensità e voglia messa in campo dalle due squadre nei due match del Pianella, che si conferma vera bestia nera per i Diener (tenuti addirittura a soli due tiri da 3 tentati nell'intera gara4 dall'ottima difesa brianzola) e soci, costretti a dover tornare un'altra volta nell'impianto di Cucciago per l'ormai matematica gara6. E se lunedì sera era prevedibile un minimo di rilassamento, l'aver ripetuto lo stesso atteggiamento anche in gara4 ridimensiona un po' la squadra di Sacchetti, che con le aggiunte recenti sembrava essere cresciuta moltissimo anche in termini di cattiveria e intensità, e adesso deve fare i conti con una gara5 da disputare in casa dove solitamente è quasi imbattibile, ma con il peso di parecchia pressione sulle spalle e contro una Lenovo data forse un po' troppo presto per morta ma capace, soprattutto grazie alla difesa, di rientrare pienamente nella serie. Dopo gara1 si è rivista infatti la Cantù delle ultime stagioni, lontana come talento e fluidità di gioco, ma molto simile per aggressività e intensità: il rientro di Aradori regala a Trinchieri un'altra opzione offensiva importante tra gli esterni (oltre all'ottimo Ragland, MVP della serata) e dopo due gare di panchina è stato "scongelato" anche Cusin, con le rotazioni della Lenovo riallargate a 11 uomini. Sassari resta l'ovvia favorita, ma la serie è più viva che mai e gara5 si preannuncia infuocata.
 
SIENA-MILANO 75-69 [Serie 2-2]
Altra serie sul 2-2 è quella tra Siena e Milano, rivincita di tre delle ultime quattro finali scudetto che sta regalando ben più incertezza ed equilibrio rispetto ai domini senesi delle scorse stagioni. In una post-season come già detto molto più intensa e spettacolare degli ultimi anni, è un peccato dover ricordare come la copertura mediatica resti abbastanza incomprensibile, dalla contemporaneità con le Final Four di Eurolega fino alla mancata diretta TV di gara4 per lasciare spazio ad una Venezia-Varese decisamente meno affascinante. La partita del PalaEstra, pur non regalando uno spettacolo memorabile, ha riservato comunque molto equilibrio nei primi tre quarti, con le due squadre incapaci di mettere la testa avanti e praticamente sempre incollate fino alla penultima sirena. Nell'ultimo quarto la Mens Sana è brava a scappare, approfittando di un attacco molto confusionario dell'EA7 che segna solo 6 punti nei primi 8 minuti dell'ultimo periodo regalando di fatto ad Eze e compagni il punto del pareggio.
E se in gara3 l'aggressività incredibile di Siena aveva sorpreso la squadra di Scariolo, che aveva patito anche la strepitosa serata di Hackett e Moss rendendo la sconfitta in qualche modo giustificabile, nella partita di ieri sera Milano ha perso dove sulla carta aveva i vantaggi più evidenti. Concedere infatti al Benjamin Eze attuale, vero MVP della serata, 14 punti e 12 rimbalzi non lascia scampo ai biancorossi, anche perché il lungo nigeriano in tutti i precedenti stagionali contro Milano aveva fatto tantissima fatica come il resto del frontcourt biancoverde, che invece in gara4 ha stravinto la battaglia sotto le plance catturando 14 rimbalzi offensivi e costringendo un Bouroussis comunque ispirato in attacco a soli 13 minuti di utilizzo per problemi di falli. E in una serata dove Hackett e Moss hanno comprensibilmente abbassato le percentuali al tiro (6/20 per i due "rasta") è salito in cattedra capitan Carraretto, autore di 14 punti con quattro triple, una delle quali decisiva nell'allungo senese del quarto periodo (propiziato anche da Janning, che ha debuttato nella serie dopo l'infortunio lasciando fuori dai 12 Christmas).
Milano, che ha ritrovato un Langford subito ispirato in attacco, ma che si interroga sulle tante palle perse e in generale sulla poca solidità su entrambe le metá campo di un gruppo che sembrava aver svoltato psicologicamente la serie dopo le due partite del Forum, è ora costretta a giocarsi una gara5 di importanza inestimabile sul campo del PalaDesio (il Forum di Assago è indisponibile per il concerto di Beyoncè), dove l'unico precedente stagionale è il poco incoraggiante tracollo interno contro Cremona. Contro una Siena che migliora di partita in partita e che sta sopperendo alle sue lacune strutturali rispetto a una Milano sulla carta di un altro pianeta, l'approccio psicologico sarà molto complicato per Green e compagni, contro una squadra che non regalerà niente e adesso crede veramente nel colpaccio. Appuntamento a sabato sera per una partita, comunque vada, tutta da vivere.

VENEZIA-VARESE 84-72 [Serie 1-3]
Infine l'unica serie che non si è stabilizzata sul risultato di parità, con la Reyer Venezia autrice di un risveglio forse tardivo, ma che ha comunque consentito di portare a casa il primo punto nella serie allungando il confronto tra le due squadre almeno di un'altra partita, gara5 di sabato a Masnago. Vittoria limpida per la squadra veneta, che ha affrontato la partita in modo diverso dalle prime tre, con meno paura e più carica agonistica forte probabilmente anche della poca pressione sulle spalle di una serie ormai quasi compromessa. Ha aiutato anche l'atteggiamento di Varese, meno tonica e concentrata del solito, andata sotto fin da subito con uno show balistico di Clark nel primo quarto: Il folletto orogranata, MVP della serata, gioca finalmente una partita all'altezza delle sue possibilità. dopo le prime tre deludenti gare della serie. Il suo contributo realizzativo sarebbe probabilmente servito prima alla squadra di Mazzon, comunque brava a mantenere un vantaggio sempre abbondantemente sopra la doppia cifra aldilà del timido rientro finale della Cimberio agevolato da un ultimo quarto da soli 11 punti per la Reyer.
La squadra di Vitucci, mancato lo sweep, mantiene comunque tutti i favori del pronostico per il passaggio in semifinale e proverà a chiudere i conti sabato sera davanti al pubblico amico, in un match comunque da non sottovalutare, con la Reyer che si presenterà senza nulla da perdere provando a mettere la partita sui binari giusti per dare fastidio a Green e compagni come successo in gara 4. L'impresa sembra molto ardua, ma in questi playoff finora sono successe tante cose imprevedibili.
 
 
LEGADUE – Playoff – Quarti di Finale

SCAFATI-PISTOIA 83-81 [Serie 1-2]
I playoff di Legadue hanno osservato un giorno di meritato riposo, prima di alternare il fattore campo. Unica serie in cui si è disputata gara3 è stata quindi quella tra Scafati e Pistoia, con i campani bravi ad accorciare le distanze e riaprire la serie dopo una partita condotta quasi sempre, anche con margini in doppia cifra, nei primi tre quarti, ma risolta solo con un canestro allo scadere di Mays che ha evitato l'overtime.
Al di là del canestro finale, è ancora la guardia texana a trascinare la formazione gialloblù in questa serie (24 di media nella post-season) assieme all'altro colored Slay e all'ottimo Baldassarre, che ad una doppia doppia da 17+10 ha aggiunto 5 assist per un rotondo 30 di valutazione. Pistoia si è goduta un Hicks d'altri tempi (30 per l'ex rosetano, uno dei tanti della serie), ma adesso deve cercare il colpaccio domani sera per evitare di riportare la serie in Toscana per un'insidiosa gara5.
 
Si giocano invece stasera le restanti tre semifinali, con Forlì e Verona che proveranno ad invertire la tendenza di due serie finora piuttosto chiuse ospitando davanti al proprio pubblico Brescia e Casale. Nonostante il divario netto evidenziato dalle prime due gare, entrambe le squadre hanno le potenzialità per allungare la serie, in particolare la Tezenis di Ramagli che davanti al proprio pubblico è stata una delle squadre più continue dell'intero campionato.
Il piatto forte è però indubbiamente di scena al PalaTrento, con la squadra di Buscaglia al primo dei due match point casalinghi per chiudere la serie con la capolista Barcellona, eliminando clamorosamente la testa di serie del torneo. I bianconeri sono in fiducia totale e non possono ormai neanche più essere definiti una sorpresa, ma la squadra di Perdichizzi resta fortissima e ancora più pericolosa vista la rabbia accumulata dopo lo 0-2 del PalaAlberti: ne vedremo delle belle.

Appuntamento a domenica per fare il punto su Serie A e Legadue dopo due giorni che si preannunciano decisivi per le sorti di molte squadre in ballo: ma questo è il bello dei playoff, mai come quest'anno!
 
Stefano Blois
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