Cesare Pancotto. Sta salutando Trieste perché se ne va o Teramo perché arriva? Occhio ai colori di camicia e cravatta …
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Pancotto e Spahjia OK? Le società negano o smentiscono …
Roseto degli Abruzzi (TE)
Martedì, 15 Giugno 2004 - Ore 15:00
Da oggi la città di Teramo ha un nuovo Sindaco. Si tratta di Gianni Chiodi, a capo di una coalizione di centro-destra. Chiodi ha praticamente fatto un miracolo politico, visto che ha ribaltato, in città, una situazione di schiacciante vittoria del candidato di centro-sinistra nelle provinciali (Ernino D’Agostino), recuperando anche i molti punti percentuali che lo avevano visto sconfitto alle ultime comunali nel capoluogo (complimenti a Chiodi anche perché ha avuto il coraggio di riproporsi nonostante la precedente sconfitta, dopo un lungo cammino amministrativo fatto di opposizione).
Che c’entra?
Beh, intanto Chiodi è il cognato di Bruno Impaloni, indaffarato ieri sera a fare i conti nella sede del comitato elettorale. Poi Chiodi è stato, per qualche settimana, contrapposto a Carlo Antonetti, prima che l’odierno Presidente del Teramo Basket declinasse l’invito a fare il Sindaco. Infine, perché il Sindaco, a Teramo, è una carica importante … al pari dell’allenatore della squadra di basket, almeno da quando c’è la serie A!
Quindi, fatto oggi il Sindaco, ci si appresta a fare il coach.
A Teramo arriverà Cesare Pancotto. E’ questione di ore, anche se il principe dei dissimulatori, Pierfrancesco Betti, nega cortesemente tutto, come gli impone il suo ruolo di General Manager del Teramo Basket.
Pancotto se n’è andato da Trieste. Dunque, un po’ come accaduto per Gramenzi a Scafati, adesso è libero di abbracciare la sua nuova squadra.
La presentazione ufficiale dovrebbe avvenire in settimana.
E’ di oggi anche l’altra notizia bomba, che il General Manager rosetano Michele Martinelli, il re dei dissimulatori, si appresta a declassare come “scemenza”.
La notizia-scemenza dice che Miguelon abbia convinto il tecnico croato a tornare ad allenare il Roseto anche per la prossima stagione, facendogli rifiutare panchine ben più prestigiose e ricche. Sara vero?
Martinelli, interpellato telefonicamente, taglia corto: “Non posso mica correre dietro e commentare tutte le voci o tutte le scemenze”.
Poi aggiunge: “E’ tutto ancora in ballo. E’ una guerra di appostamenti, imboscate e altro ancora, molto difficile. La stiamo ancora combattendo”.
Miguelon ci saluta dalla trincea … ma chissà se il botto che abbiamo sentito sia quello di un’arma o, piuttosto, quello di un tappo di una bottiglia di champagne?
Staremo a vedere.
Luca Maggitti
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