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Venerdì, 22 Novembre 2024 - Ore 15:48 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Il futuro del Roseto Sharks
LA TASSA DI SOGGIORNO, LE POSSIBILI AZIONI, LA SQUADRA DEL FUTURO, I TAGLI: IDEE E RIFLESSIONI, IN ATTESA DI UNA RIUNIONE IMPORTANTE.
Peppe Di Sante, patron del Roseto Sharks.

Ettore Cianchetti, presidente del Roseto Sharks.

Enio Pavone, sindaco di Roseto degli Abruzzi.

Oggi alle 17, incontro in Municipio fra l’Amministrazione comunale e il Roseto Sharks, per parlare del progetto che potrebbe salvare il basket di vertice cittadino.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 08 Maggio 2015 - Ore 14:15

Oggi, venerdì 8 maggio 2015, potrebbe essere un giorno importante per il Roseto Sharks.
 
L’INCONTRO – Alle 17 dovrebbero incontrarsi, presso il Municipio, una delegazione dell’Amministrazione Comunale (Sindaco Pavone, Assessore allo Sport Vannucci, Consigliere delegato al Turismo Norante) e la proprietà e la dirigenza del Roseto Sharks (Patron Di Sante, Presidente Cianchetti).
 
All’ordine del giorno, dopo l’incontro della scorsa settimana, affrontare concretamente la possibilità che il Comune possa istituire una tassa di soggiorno e con il ricavato, nel rispetto del dettato della legge stessa, fare cose buone per la città, investendo un flusso di denaro oggi non presente a bilancio non essendoci la tassa.
 
E siccome il ricavato della tassa di soggiorno (istituibile soltanto in località turistiche) va reinvestito per migliorare la qualità del luogo e potenziarlo dal punto di vista turistico, l’Amministrazione comunale rosetana potrebbe destinare il ricavato – mediante riparto percentuale che tenga conto anche delle contingenze – a migliorare le infrastrutture e quindi al ricettività, curare la manutenzione della città, allestire un cartellone di eventi per integrare l’offerta turistica “base” composta soltanto dal “prodotto mare” e – dulcis in fundo (per i tifosi) – strutturare un piano di comunicazione e marketing, allestendo un sito internet all’avanguardia per migliorare la visibilità di Roseto e quindi richiamare più turisti (consiglio anche del super esperto Aureliano Bonini, ma non ci voleva un super esperto per questa cosa di buon senso), oltre che ingaggiare con un contratto di sponsorizzazione il Roseto Sharks, che diventerebbe lo strumento di propaganda durante i mesi del campionato e anche d’estate, mettendosi a disposizione sia quando va in trasferta (brochure, workshop, etc.) sia per quanto attiene il bisogno di testimonial da parte del Comune.
 
IL PROGETTO – Queste cose le ho scritte, in sintesi ed a livello di “bozza provocatrice” (di un dibattito cittadino) nel mio progetto “OTESOR – Progetto per sostenere il basket di vertice a Roseto”, pubblicato lo scorso 20 marzo 2015 su ROSETO.com. Ho quindi inviato, lo stesso giorno, il progetto sia al Comune di Roseto (Sindaco e Amministratori) sia a Proprietà e Dirigenza del Roseto Sharks.
 
Il progetto, il cui link è in calce a questo articolo per chi volesse leggerlo, era volontariamente provocatorio, nel senso che proponeva l’istituzione di una tassa di soggiorno da destinare integralmente al Roseto Sharks. Mi interessava capire quanto questa idea fosse recepita dalla classe dirigente cittadina e quanto dibattito fosse in grado di provocare.
 
Ho ricevuto più complimenti che critiche per il progetto. Alcuni complimenti sono stati eccessivi (la più brillante idea degli ultimi 20 anni... scritta da uno “importante), così come alcune critiche (idea rivoltante e inattuabile... sempre scritta da uno importante). Facciamo che, pur essendo più gli elogi delle stroncature, siamo pari e patta (anche se nel basket non c’è il pareggio) e andiamo avanti.
 
Io credo, “revisionando” la mia idea/progetto/provocazione con i preziosi assist che mi sono arrivati sotto forma di critiche costruttive e distruttive, e strutturandolo per ciò che davvero potrebbe essere, che la cosa sia fattibile. E oggi ci credo ancora di più.
 
Certo, ci sono resistenze di importanti lobby che non vogliono la tassa di soggiorno (albergatori, e gestori di camping e cioè coloro che dovrebbero esigerla e poi girarla al Comune), ma io credo che fare Politica – ad un certo livello e con la maiuscola – sia decidere e, quando occorre, saper andare controcorrente (rispetto all’interesse di una cinquantina di famiglie già benestanti) e a favore di corrente (rispetto a un’intera comunità).
 
Ovvio, la politica la fanno i politici. E c’è quindi bisogno di una classe politica scevra da condizionamenti e libera da “pupari” in grado di eterodirigerla. Staremo a vedere quindi, visto che solo quando si assumono importanti e strategiche decisioni si può apprezzare la libertà dei politici (quelli senza il tagliando del prezzo che pende dalla giacca, per intenderci).
 
Vedremo se la politica saprà ipotizzare un percorso finalizzato a portare (ponendo ad esempio la tassa di soggiorno a 1 euro al giorno... una bazzecola) nelle casse del Comune oltre 1 milione di euro l’anno, da destinare a lavori di infrastrutturazione e manutenzione e – in quota parte – di comunicazione e marketing. E se da 1 milione di euro se ne prendessero, ipotizziamo, 200mila per un progetto serio e importante che veda una partnership con il Roseto Sharks, io penso che non ci sarebbe nulla di male, oltre ad aver dato un segno che convincerebbe la Proprietà a non vendere il titolo di Serie A2.
 
Che poi, sia chiaro, non stiamo bestemmiando né insultando la povera gente. Nel senso che, negli anni passati – soprattutto ai tempi della Serie A1 – la squadra ha ricevuto importanti contributi (ben più di 200mila euro annui) da Comune di Roseto, Provincia di Teramo e Regione Abruzzo per veicolare i tre territori. E nessuno si è strappato le vesti né opposto. Per questo fa specie che oggi uno degli oppositori alla tassa sia quell’Antonio Norante che, quando era in Regione, invece spinse per il contributo al “suo” (in senso affettivo) Roseto e ad altre realtà sportive militanti nei massimi campionati.
 
E allora perché tanto sdegno se dal turismo, in modo impercettibile o quasi per i turisti, può arrivare 1 milione di euro per migliorare Roseto di cui 200mila per la squadra di basket per essere testimonial di una città tutto l’anno?  Ci siamo scordati di quando, solo per l’esposizione di un logo, la squadra prendeva la metà dalla Provincia di Teramo, o più soldi dal Comune o, addirittura, 450mila euro dalla Regione? Non è più onesto prendere questi soldi in dipendenza di un progetto chiaro, trasparente, misurabile, che si propone di portare più turisti e quindi più lavoro e stabilità economica a Roseto?
 
Negli anni delle sponsorizzazioni Comune/Provincia/Regione, se ben ricordo, l’allora Patron Michele Martinelli esibì un giorno uno studio in cui dimostrava che, a fronte dei contributi ricevuti dai tre enti (non ricordo l’importo complessivo, ma ipotizziamo una media di 500mila euro annui per ogni stagione sportiva, tenendoci bassi), il Roseto Basket aveva generato un ritorno in termini di immagine sui mass media valutabile (se acquistato come spazio pubblicitario) in qualche milione di euro, con un evidente beneficio quindi per il territorio. Insomma: la pubblicità dei territori aveva pagato e ciò che era tornato valeva molto di più dei soldi pubblici investiti. Buono, no?
 
E siamo ad oggi, tempo in cui basta guardare le maglie delle più famose squadre di calcio per capire che io, con il mio piccolo progetto, non mi sto inventando niente di “assurdo”. Si tratta di veicolare e promuovere un territorio attraverso i valori dello sport di vertice. Semplice, comprensibile, fattibile e... addirittura economico in rapporto ai possibili rientri.
 
LA SQUADRA 2015/2016 – Se il progetto andasse in porto, Roseto potrebbe finalmente ripartire, con congruo anticipo una volta tanto, e pensare alla squadra 2015/2016. Una squadra che in buona parte potrebbe essere quella già rodata in questo campionato, risparmiando così tempo prezioso e godendo di tutti quei vantaggi che un gruppo in larga parte consolidato può ottenere ritrovandosi (gli esempi positivi delle squadre che sanno lavorare su un progetto senza fretta né schizofrenici isterismi non si contano). Si potrebbe, ad esempio, ripartire confermando il miglior giocatore del campionato appena trascorso, Josh Jackson, che ha più volte manifestato la sua voglia di restare. Si potrebbero poi tenere Yankiel Moreno e Giga Janelidze, scommesse vinte e giocatori pure intenzionati a restare. Confermare anche il rosetano Pierpaolo Marini e valutare le condizioni dell’altro autoctono Innocenzo Ferraro. Riprendere da Giulianova i giovani Francesco Papa e Mirko Gloria. Confermare nel ruolo di centro Jacopo Borra. E siamo a 7/8. Mancherebbero uno straniero importante nel ruolo di play e un passaportato o un italiano in quello di ala forte e saremmo a 10 giocatori considerando anche Ferraro. È una squadra debole? Chi può dirlo. Treviglio, squadra fatta praticamente senza stranieri, era data per spacciata e ha fatto i playoff. A Roseto vediamo basket da oltre un secolo, non cadiamo nelle facili profezie di sventura di gente interessata a guadagnare sull’allarmismo o su gente che non ha più voglia di combattere. La squadra si può fare anche senza spendere una follia. E forse sarà la più amata di tutte dal pubblico! L’importante è capire se si può andare avanti e poi ripartire con le conferme di chi lo ha meritato.
 
I TAGLI E LE OTTIMIZZAZIONI – Se le conferme di chi ha ben giocato e si è ben comportato sono prioritarie nel caso in cui il progetto Roseto continuasse nel Lido delle Rose, altrettanto importante, a mio avviso, è una generale revisione di spesa, per tagliare i rami secchi e i costi improduttivi. Roseto, anche in forza dell’auspicabile contratto di sponsorizzazione e partnership con il Comune, dovrebbe diventare una società modello sotto tutti i punti di vista, capace di una forza non solo sportiva in campo, ma anche comunicativa e valoriale fuori. Dunque revisione dell’organico aziendale e organigramma gerarchico-funzionale composto da professionisti in grado di svolgere più funzioni e fortemente orientati al marketing. Il Roseto Sharks è il brand più importante della città e deve portare soldi all’azienda per farla crescere, non costare soltanto. Ma per fare questo c’è bisogno di gente capace di valorizzare il marchio e poi chiedere soldi sul territorio e al circondario, avendone l’autorevolezza oltre che l’autorità. Infine, taglio di quei progetti che sono soltanto costati e che non solo non hanno portato nulla di positivo, ma hanno depauperato il marchio (una società sportiva ha un marchio che si impoverisce quando perde sempre e soltanto). Il primo che io taglierei? La Under 19 DNG, costata decine di migliaia di euro per portare in giro per l’Italia una squadra che ha vinto un paio di partite in tutto e che è composta praticamente soltanto da giovani di fuori Roseto (con quel che comporta in termini di ospitalità, vitto, appartamenti). Se la prima squadra è di 10 giocatori (come ipotizzato), basteranno un paio di ragazzetti volenterosi per completare gli allenamenti, che si possono anche prendere dalla Under 19 Elite, che giocherebbe contro le realtà regionali e che, risparmiando, magari vincerebbe pure le partite, valorizzando il marchio.
 
IL MIO COMPENSO – Non ho cambiato idea. La mia modesta proposta è regalata alla città in cui sono nato, che amo ed in cui voglio continuare a vivere: Roseto degli Abruzzi. Se dovesse andare in porto, ho chiesto a Di Sante e Cianchetti una canottiera con il mio nome, il giorno in cui dovesse ripartire il Roseto Sharks. D’altronde, avendo regalato la sciarpa a Yankiel Moreno, mi serve un nuovo vessillo rosetano per la mia casa.
 
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Venerdì 20 marzo 2015
Il futuro del Roseto Sharks
‘OTESOR’: UN PROGETTO PER SOSTENERE IL BASKET DI VERTICE A ROSETO, GRAZIE AL TURISMO.
 
Luca Maggitti
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