Venerdì 8 maggio 2015, ore 21 circa. La serata è pedalabile, così ce ne andiamo a fare un giro il mio amico Lorenzo Settepanella (l’ingegnere del basket) e io.
Pedalando, faccio qualche telefonata alla ricerca dell’esito della riunione fra Amministrazione comunale e Roseto Sharks. Pare che l’inizio sia slittato dalle 17 alle 19, quindi passo per il Municipio intorno alle 21. Chiuso ma con qualche luce ancora accesa, giro dietro e vedo illuminata anche la Sala Giunta. Salgo quindi la scala antincendio e intravedo il sindaco Pavone. Scatto foto da investigatore a caccia di marito fedifrago.
Scendo e torno davanti. Esce l’assessore Fornaciari che mi dice che la riunione per il basket dovrebbe già essere finita. Mollo la presa per parlare con Lorenzo e continuare il giro. Tanto Roseto è piccola e i luoghi in cui trovare persone (che non si devono o vogliono nascondere) sempre quelli sono.
Ci dice bene intorno alle 22.30, all’Hotel Liberty, dove il sindaco Pavone con il suo staff (addetto stampa e capa di gabinetto) e i consiglieri Norante e Di Giuseppe sono attovagliati alle prese con la cena. Salutiamo, ma non disturbiamo.
Prendo un gelato per temporeggiare, Lorenzo il salutista niente e ci sediamo a parlare di basket. Di dice ancora bene dopo una decina di minuti, quando arrivano – reduci dalla loro cena post riunione – Peppe Di Sante e Ettore Cianchetti.
Ci dice bene (e tre!) che Peppe e Ettore scelgano di sedersi con Lorenzo e me per fare 4 chiacchiere. Di Sante ordina una coppetta di gelato tutto pistacchio che mangia con cura. Finito il gelato scatto foto. Tutto è pronto. Inizio quindi a rompere le scatole, completando un lavoro che avevo iniziato qualche minuto prima al telefono con il paziente Cianchetti (che non sapevo stesse venendo proprio al Liberty col patron).
Ecco, più o meno, la sintesi della chiacchierata. Intorno al tavolo: Peppe Di Sante, Ettore Cianchetti, Lorenzo Settepanella e il sottoscritto. Peppe e Ettore sono virgolettati in grassetto (una sorta di dichiarazione all’unisono).
Allora, Peppe e Ettore, com’è andata la riunione? Non fatemi andare dal Sindaco a chiedere, perché voi siete qui e poi perché non gli voglio far andare di traverso la cena...
«Diciamo benino. Noi ci aspettavamo già un pronunciamento da parte del Comune, che invece ci ha fatto delle domande per approfondire la questione».
Tipico palleggio dei politici... non ditemi che non ci siete abituati perché non ci credo. A stringere: secondo voi si quaglia?
«Vediamo. Al momento c’è un impegno preciso del sindaco Pavone, che ci ha detto che entro venerdì 15 maggio 2015 ci darà una risposta definitiva in merito alla tassa di soggiorno e all’applicazione o meno di quanto hai proposto con il tuo progetto. Insomma, entro una settimana sapremo se la cosa si farà o meno».
Se fanno questo progetto è fatta? Il Roseto è salvo?
«Sì, anche se noi credo che abbiamo fatto il nostro tempo e quindi siamo comunque intenzionati a farci da parte, pur contribuendo ancora come sponsor».
Ehi, non facciamo che cambiate le carte in tavola. Si era detto che se il Comune individuava un percorso sostenibile voi non vendevate il titolo...
«Infatti se così sarà non lo venderemo. Stiamo solo dicendo che è giusto lasciare ad altri la futura gestione. Una gestione, sia ben chiaro, comoda perché coperta a livello economico».
Ho capito: Antonio Norante vuole che torni Michele Martinelli e a voi non sta bene...
«Magari! Vuole tornare Martinelli? Sarebbe il momento propizio. Troverebbe i 200mila del Comune se fa il progetto, i 200mila nostri di sponsorizzazione, i 150mila di botteghino, i 100mila di cartellonistica. Fanno 650mila, prima di cominciare. Niente male, no? A noi ci accusano di non saper gestire perché ne abbiamo spesi di più nella stagione appena conclusa (quasi 800mila, nda)? Bene. Largo allora a chi sa fare con meno e, se spende meno di 650mila, il resto se lo guadagna. Ora te la facciamo noi una domanda: secondo te Martinelli vuole tornare?».
Ci ho scambiato qualche chiacchiera proprio oggi e ieri in facebook, e devo dire che l’ho sentito svogliato. Lui stesso ha detto che non si può essere uomini per tutte le stagioni e che non ha più l’entusiasmo di allora. Certo, può essere che Miguelon mi stai bellamente prendendo per il culo, visto che è molto informato sui costi e sulle cose rosetane, anche se quello di essere sul pezzo è una sua caratteristica...
«Beh, se torna lui siamo a posto».
Secondo me, al di là di quanto vi deve dire il Sindaco venerdì prossimo, voi temete che la politica ve la butti in palleggio anche fra una settimana e non decida un mazza, favorendo così indirettamente una soluzione Martinelli caldeggiata dal suo vecchio amicone Antonio Norante, che così non dovrebbe inimicarsi albergatori e compagnia imponendo una tassa di soggiorno che non farebbe bene alla prosecuzione della sua carriera di politico di governo a Roseto. Confessate...
«No, non è così. Rispettiamo il sindaco Pavone che ci ha detto che venerdì ci darà una risposta definitiva e aspettiamo quella. Poi faremo le ulteriori considerazioni. Tu come lo vedresti Martinelli di nuovo a Roseto?».
Se Michele Martinelli è quello del Roseto dalla B1 del 1997 alla A1 del 2001 e poi dal 2003 al 2006, io lo rivorrei in città. Se deve essere quello svogliato che ho visto in altri posti di recente, iniziare e non portare a termine progetti, non vorrei tornasse. Anche perché Roseto rappresenta il suo capolavoro e non sarebbe bello rovinare pagine di storia. Tenete poi conto che il suo alleato più tosto e leale (e capace e solvibile), Domenico Alcini, purtroppo non c’è più...
«Beh ma se torna e ha voglia non rovina niente. Le condizioni per andare avanti ci sono, se il Comune fa il progetto e noi ti confermiamo che come sponsorizzazione ci siamo».
Insomma, state premendo, proprio voi, per il ritorno di Miguelon?
«No, stiamo solo dicendo che noi, dopo anni di sacrifici non indifferenti, non abbiamo più il tempo e la forza di stare dietro a una società che deve fare la Serie A2 unica e che c’è bisogno di una struttura di professionisti, che noi due non possiamo seguire per impegni professionali. Quindi faremo di tutto perché il basket di vertice resti a Roseto, anche se la cosa ormai dipende anche dal Comune, ma contemporaneamente lavoriamo a un passaggio di consegne a una nuova classe dirigente».
Beh, ma neanche Michele può seguirla. O, meglio, se deve seguirla da Roma, prevedo sfaceli. Ci vuole l’occhio del padrone, sul posto, per ingrassare gli Squali. Altrimenti, a mio avviso, va tutto a troie prima di Natale. E quello di non vigilare in prima persona, lo sapete, è un errore che avete fatto anche voi, per quanto in perfetta buona fede. Vi basti pensare a quanto avrebbe potuto rendere in termini di sponsorizzazioni il “marchio” Roseto se qualcuno ci avesse lavorato. Oltre ai soldi che avete portato voi, direttamente o indirettamente, invece, cosa è arrivato?
«Quasi zero».
Capite? Siete stati bravi e puntuali nei pagamenti e questo è un bene, ma avete abituato una intera struttura ad aspettare “Papà Peppe e Papà Ettore” che risolvevano tutto, invece che sbattersi anche loro per portare il mattoncino alla causa. Tornando a Martinelli, a me sembra che lui per primo non abbia voglia di “fare il Martinelli” così come lo abbiamo conosciuto a Roseto nel periodo d’oro. Ma adesso torniamo a voi, non parliamo di Miguelon. Siete fiduciosi che possa restare il titolo? Scusate se mi ripeto e vi stresso...
«Noi, più che dire che siamo disponibili a metterci 200mila euro di sponsorizzazione e garantirla per altre due stagioni cosa dobbiamo fare? Adesso vorremmo che il Comune e qualche altro si avvicini a questo bene che è di tutti e dia una mano. Altrimenti non possiamo poi sempre dire che Roseto vive di basket... se alla fine del basket importa solo a un pugno di persone».
OK. Grazie della chiacchierata e grazie davvero della vostra disponibilità, più forte della mia maleducazione a rompervi le scatole alle undici di sera.
Fin qui la chiacchierata. Aggiorniamo le agende: appuntamento venerdì 15 maggio 2015, per sapere cosa avrà deciso l’Amministrazione Comunale di Roseto in merito al progetto di tassa di soggiorno e partnership di marketing e comunicazione col Roseto Sharks.
Chiudo con la mia personalissima impressione.
La politica sta palleggiando, allungando il brodo (come nel dna di quasi tutti i politici... Renzi non è un genio, è solo uno che ha qualche giro in più) per vedere se qualcuno muore prima col cerino in mano e può evitare di decidere (meno rughe, pelle più riposata e via andare).
La politica rosetana (alcuni politici in particolare) dipende troppo da alcune lobby cittadine che lavorano col turismo. E l’impressione è che questi signori imprenditori preferiscano continuare ad accumulare, piuttosto che comprendere le potenzialità di un progetto di sviluppo (la differenza fra essere imprenditori ed essere possessori di un bene), impedendo quindi – mediante eterodirezione – alla politica di fare una scelta strategica coraggiosa.
Cosa mi farebbe rabbia? La mancata approvazione di un progetto che individua, mediante una tassa bassissima, nuovi ricavi prodotti esclusivamente dai turisti per circa 1 milione di euro l’anno e poi vedere, magari a stretto giro, delibere di contributo al Roseto Sharks con soldi presi dalle tasse “classiche” che i cittadini pagano, togliendo quei soldi a servizi che servono alla quotidianità cittadina.
Una beffa che riterrei insopportabile.