Menomale che l’AgCom c’è, si potrebbe dire parafrasando uno slogan elettorale.
L’Autorità garante per le comunicazioni, infatti, su segnalazione dell’associazione di consumatori Aduc ha diffitato la Telecom per quanto riguarda la rimodulazione dei profili tariffari base di telefonia mobile. In parole più semplici, ha bloccato un aumento già deciso dall’azienda e previsto a partire dal 10 aprile.
L’AgCom sottolinea che in seguito alla “segnalazione da parte dell’Aduc” ha appreso che la Telecom si apprestava, a partire dal 10 aprile 2016, ad attivare a tutti i clienti titolari di una Sim ricaricabile, l’opzione “Tim Prime”.
Questo servizio “opzionale consente, a fronte del pagamento di euro 0,49 a settimana, di effettuare chiamate e sms illimitati verso un numero Tim: i clienti che si vedranno addebitare il servizio non richiesto potranno, in un momento successivo, richiedere l’attivazione di altri servizi, compresi nel prezzo, ossia andare al cinema una volta a settimana in 2 al prezzo di 1 biglietto, parlare con un operatore attraverso il servizio di assistenza dedicato al n. 800.000.916 e trasformare le ricariche in ricarica+ per partecipare a un concorso a premi.
L’Associazione ha evidenziato che il servizio in questione sarà attivato in assenza del previo consenso degli utenti, ma l’informativa resa dalla Società induce a ritenere, erroneamente, che si tratti di una mera modifica contrattuale, rispetto alla quale gli utenti possono scegliere se accettarla, recedere ovvero mantenere le attuali condizioni economiche del proprio piano tariffario”.
La Telecom, che sembra intenzionata ad andare avanti, ha tempo 60 giorni per impugnare l’atto di fronte al Tar del Lazio (ed è facile immaginare che gli utenti dovranno aspettare ancora qualche settimana per la decisione definitiva).
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