Roseto degli Abruzzi, chiesa del Sacro Cuore, 29 aprile 2017. [Luca Maggitti]
Roseto degli Abruzzi, chiesa del Sacro Cuore, 29 aprile 2017. [Luca Maggitti]
Roseto degli Abruzzi, chiesa del Sacro Cuore, 29 aprile 2017. [Luca Maggitti]
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Ricordo di un mattino rosetano in chiesa, con il maestro dell’arte musiva Bruno Zenobio e gli arbitri di basket istruiti da Dino Seghetti.
Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 30 Settembre 2017 - Ore 21:00
Bruno Zenobio è un artista del popolo, per il popolo, in nome del popolo.
Entrate – fedeli o no che siate – nella chiesa rosetana del Sacro Cuore, fatevi abbracciare dai 650 (seicentocinquanta!) metri quadri di mosaico opera del Maestro e capirete perché Bruno è un figlio prediletto del popolo.
Bruno, se lo conosci, ti viene voglia di starci a conversare per ore. Mattatore nato, maestro dell’arte musiva con un passato remoto da presentatore e uno prossimo da attore, è artista a tutto tondo e sa bene che la vita è un mosaico. Come uno dei suoi capolavori, che vanno dal figurativo all’astratto.
Zenobio è un vento caldo che ti avvolge nel discorso e in un attimo ti ritrovi in Libia, durante la rivoluzione di Gheddafi, con lui bloccato insieme ai suoi amici cantanti del Coro di Atri in un hotel. Oppure dalle parti di Venezia, a scegliere con lui lamine d’oro e graniti provenienti dalla Patagonia, con cui realizzare le sue opere. O ancora sei su un’impalcatura, a schiattare di fatica per far sì che quel pezzettino di pietra rotta a martellate entri lì, proprio lì. Perché – è proprio Bruno a dirlo – nel mondo deve esserci posto per tutti e il mosaico, con il suo gioco di incastri, è una buona metafora della pacifica e civile convivenza.
Questo ho scritto, una volta, del maestro Bruno Zenobio. E questo confermo.
Così, quando l’arbitro livornese Dino Seghetti, a Roseto per le Finali Nazionali Under 20 maschili lo scorso aprile 2017, mi disse che avrebbe voluto vedere il laboratorio di un tale artista (dopo aver ammirato la stampa di una sua opera sul CD “Italian Journey” di “Brandon Sherrod & the Sharks”), per me fu una gioia portarlo a trovare Bruno.
Dino si innamorò del laboratorio del maestro, che a sua volta fu colpito dall’estrema sensibilità di un uomo che di mestiere applica la legge a tempo zero in campo (e che fa un altro lavoro che ha a che fare con il potenziamento dei muscoli). Insomma: Dino gli risultò molto simpatico perché dotato di quella sensibilità artistica così rara al giorno d’oggi (concordo col maestro Zenobio).
Fu così che, parlando parlando, a Dino venne in mente di portare i suoi arbitri – a Roseto per le Finali – a colloquio con Bruno l’ultimo mattino utile.
Detto, fatto. Zenobio ci offrì la sua disponibilità e il luogo non poteva che essere la chiesa del Sacro Cuore di Roseto degli Abruzzi, dove Bruno ha passato anni a comporre centinaia e centinaia di metri quadri di mosaici.
L’insolita comitiva di 10 arbitri più Dino (istruttore) arrivò puntuale in chiesa, con me a fare da autista aggiunto e Bruno ad attenderci sul portone del luogo sacro. Entrammo e salutammo padre Antonio Ghidoni, il parroco, che ci diede la sua benedizione per quel clinic così insolito. Ottenuto l’OK, Bruno si mise “al posto del prete” e laicamente – ma sottolineando più volte la forza che gli dà la sua fede – spiegò come aveva creato i capolavori contenuti all’interno della chiesa.
I concetti trasmessi agli uomini della legge del basket erano importanti e utili sia per realizzare un mosaico sia all’interno di un campo di pallacanestro: studio e analisi, pazienza nell’opera quotidiana, capacità di migliorarsi giorno dopo giorno.
Perché ogni partita, per l’arbitro, in fondo è un mosaico nel quale alla fine ogni pezzo deve andare al proprio posto.
Al termine della spiegazione, tutti in piedi per andare più vicino alle opere e un momento di sorridente confidenza, con domande profonde fatte a Bruno dagli arbitri: dalla luce nei volti alla fede, passando per l’arte e la sua divulgazione.
Conservo un bellissimo ricordo di quel mattino, realizzato grazie alla brillante intuizione di Dino Seghetti.
Grazie al maestro Bruno Zenobio e grazie agli arbitri che parteciparono: Paolo Puccini, Marco Catani, Michele Centonza, Lorenzo Lupelli, Marco Pierantozzi, Alessio Dionisi, Francesco Terranova, Giacomo Dori, Alessandro Perciavalle, Guido Giovanetti.
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(Interviste a Dino Seghetti, Guido Federico Di Francesco, Guerrino Cerebuch e Tolga Sahin.)
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Luca Maggitti
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