COMUNICATO STAMPA
UNA NUOVA OPERA D’ARTE SUL LUNGOMARE CENTRALE GRAZIE ALLA DONAZIONE DI CORDIVARI SRL E DI PASQUALE TESTA. DOMENICA L’INAUGURAZIONE NEI PRESSI DELLE FONTANE.
Un pattino stilizzato con un uomo che rema e un bambino che indica le onde, per esprimere la metafora del legame indissolubile tra l’essere umano, il mare e la libertà. È questo il messaggio rappresentato dall’opera d’arte che da domenica prossima, 13 agosto, andrà ad arricchire e abbellire il lungomare centrale di Roseto degli Abruzzi grazie alla donazione della Cordivari Srl e dell’artista Pasquale Testa.
L’installazione intitolata “Sempre il mare”, il cui nome si ispira ad una poesia di Charles Baudelaire, è stata ideata e creata dall’artista rosetano Pasquale Testa e la fase di costruzione e montaggio è stata portata avanti grazie alla sponsorizzazione della ditta Cordivari Srl e all’impegno delle sue maestranze che hanno raccolto la sfida con grande professionalità.
L’opera, che sarà posizionata nell’area delle fontane e che sormonta la scritta “Roseto degli Abruzzi”, è realizzata in materiale Corten e la struttura sarà realizzata con un basamento che la rende autoportante, al fine di consentirne una migliore installazione in sito e garantirne la stabilità. All’interno del basamento è previsto, inoltre, un sistema di retroilluminazione che metterà in risalto le scritte poste nella parte frontale oltre che nella parte superiore del basamento
Si tratta di un’installazione perfettamente congruente con l’aspetto estetico dell’area che si trova nei pressi del mare e in continuità con la tipologia ed il materiale dei tabelloni artistici posizionati nelle rotonde Nord e Sud. La donazione consente di posizionare sulla zona centrale del lungomare di Roseto degli Abruzzi un’opera che indubbiamente andrà migliorare la qualità, la fruibilità e l’aspetto della zona senza costi a carico della collettività e che rappresenta un ulteriore tassello del restyling in corso nella zona. Si inserisce, infatti, nell’ambito della riqualificazione del lungomare centrale e via Roma che riveste assoluta importanza nelle linee programmatiche dell’Amministrazione comunale nell’ottica dello sviluppo armonico del territorio.
Lo svelamento dell’opera, alla presenza degli Amministratori Comunali, dei donatori e dell’artista, si svolgerà domenica 13 agosto, alle ore 19, nei pressi delle Fontane del Lungomare Centrale di Roseto degli Abruzzi.
“Ringraziamo la Cordivari S.r.l. e l’artista Pasquale Testa per aver donato alla collettività rosetana e ai tanti turisti che ogni anno raggiungono la nostra città un’opera che andrà ad arricchire un angolo già eccezionale del nostro lungomare – affermano il Sindaco Mario Nugnes e l’Assessore alla Rigenerazione Urbana e Patrimonio Gianni Mazzocchetti – Siamo certi che questa installazione riuscirà ad esaltare le caratteristiche del nostro splendido litorale e il legame indissolubile che unisce da secoli la nostra comunità al mare e alla scoperta”.
“Quando è nata l’idea di quest’opera, prima disegnata, poi realizzata in filo rame con piccole dimensioni, ho pensato al mare – aggiunge Pasquale Testa - É la stilizzazione di un momento pieno di nostalgia, che in molti hanno vissuto nell’infanzia, ma con uno sguardo rivolto al mare aperto della vita, rappresentato dal bambino che lo indica”.
Comune di Roseto degli Abruzzi
Ho lavorato alla Cordivari dal 1993 al 2002, ho cominciato a scrivere di Pasquale Testa artista a inizio 2014, conducendo anche un incontro a lui dedicato al circolo virtuoso Il Nome della Rosa.
Perciò il combinato disposto Cordivari+Pasquale Testa mi rende molto felice di quanto si compirà domenica 13 agosto 2023.
E mi fa ancor più felice che l’opera di Pasquale – artista polivalente che può dare vita sia a sculture sia a disegni – riconduca al suo progetto che definii “T-rame e ritorsioni d’animo” dopo averlo intervistato a ottobre 2014 per Eidos News (riportando poi la conversazione anche su Roseto.com).
Voglio riproporre l’incipit di quella intervista, perché a mio avviso dice molto di Pasquale, felice che la città che lui ama lo abbia viepiù scoperto e valorizzato, come sta facendo con Bruno Cerasi (altro artista rosetano del quale mi occupo con gioia da qualche anno).
Pasquale Testa
T-RAME E RITORSIONI D’ANIMO
(Estratto dall'articolo del 2014)
A Roseto degli Abruzzi, l’arte segue spesso percorsi alternativi, accordandosi con l’originalità e l’eclettismo del popolo che abita questa terra, da sempre di passaggio.
Così possono nascere artisti come l’operaio Pasquale Testa.
E se Curzio Malaparte aveva incorniciato scorci di Capri con le finestre della sua villa, Pasquale Testa appoggia le sue creazioni sul davanzale che affaccia sui tetti di Roseto, componendo un filo del discorso che prende forma e si nutre di ciò che lo riempie circondandolo.
Figure che le mani partoriscono dopo che testa e cuore hanno distillato canzoni, brani di libri o quadri.
Statuine o ciondoli composti di fili di metallo e qualche pietra, o altri materiali pescati dalla quotidianità, dalle linee tanto essenziali quanto comunicative.
Pasquale, classe 1976, lavora dal 1999 in una fabbrica che produce cavi telefonici. Per dirla con lui: «Chilometri e chilometri di potenziali dialoghi: e le persone hanno sempre meno da dirsi».
Niente studi artistici, ma tanti libri letti e numerose città d’arte visitate, oltre alle ore passate con Federico – grande amico scomparso – a cui deve la passione per il fumetto e qualche casino a scuola, dove è arrivato al diploma di terza media.
Se gli chiedi di datare la nascita della sua passione per l’arte, Pasquale torna bambino: «Credo di aver avuto dieci anni, quando rimanevo rapito da come dei sassi colorati potessero costruire il Sacro Cuore di Gesù, nella chiesa che prende quel nome».
Pasquale chiama le sue opere statuine e ciondoli, fedele al motto di fare le cose sul serio senza prendersi mai sul serio. Poi però chiosa: «Di certo, per me spesso sono protesi a un sentire interiore, rappresentano i sentimenti con i quali ognuno di noi fa i conti».
Circa le sue principali fonti di ispirazione, il barbuto e schivo rosetano sciorina: «Mi piace l'arte. Chagall, Klimt, Van Gogh, Schiele con le sue figure quasi filiformi e ossute. A volte è una canzone a darmi un’idea, ma non posso prescindere da tutto ciò che mi emoziona: da mio nipote a una ragazza “La cui faccia ricorda il crollo di una diga”».
Quasi immediato, arriva il pentimento per essersi così tanto confidato: «Mi imbarazza terribilmente aver detto queste cose».